I trattori agricoli di ultima generazione sono tutti equipaggiabili con soluzioni digitali tese a enfatizzare l’efficienza di vari cantieri di lavoro che un’azienda può aver bisogno di allestire. Gli abbinamenti fra trattore e attrezzature sono però i più diversi e ciò fa sì che anche le tecnologie previste per agevolare il lavoro si debbano adeguare a tali diversificazioni.
Se si lavora in campo aperto, per esempio, gli ausili alla guida satellitari sono strumenti preziosi per minimizzare i tempi di lavoro, lo stress e i consumi, ma gli stessi strumenti a nulla servono se invece il trattore lo si usa per svolgere attività di manutenzione aziendali, magari anche al chiuso. In tali frangenti tornerebbe però utile disporre di impianti di sterzo assistiti elettronicamente per minimizzare i giri volante in manovra e di telecamere preposte a inquadrare gli angoli morti del trattore. Se poi la macchina dovesse essere resa disponibile a noleggio o operare in flotta ecco che diventa strategica la possibilità di monitorarne da remoto posizione e stato funzionale, tecnologia utile anche quando il trattore è impegnato su strada, ambito che evidenzia pure i vantaggi indotti dalla presenza nell’ambito del powertrain di trasmissioni robotizzate o cvt.
McCormick serie “X5”: tutto e solo ciò che serve
Di fatto accade che più tecnologia è insita su un trattore e più questi si rivela efficiente e versatile, plus che però vengono pagati in termini di investimento iniziale e di tempi di ammortamento. Da qui la necessità, quando si deve acquistare un trattore, di valutarne con attenzione i profili di missione cui dovrà far fronte andando poi a scegliere una macchina predisposta già di serie per essere equipaggiata con le soluzioni tecnologiche che si riveleranno più utili al lavoro contingente. Un esempio in tal senso è dato dai medium utility McCormick serie “X5”, tre modelli siglati “X5.100”, “X5.110” e “X5.120” in grado di operare negli ambiti più variegati spaziando dal campo aperto all’azienda e dai trasporti su strada alle manutenzioni viarie arrivando a coprire anche le lavorazioni negli ambiti foraggeri e zootecnici.
Trattori di elevata versatilità quindi, resi tali sia dalle loro connotazioni costruttive di fondo sia dalla possibilità di personalizzarli proprio in funzione delle principali attività da affrontare. Resi agili e manovrieri da un passo di due mila 355 millimetri e pesanti mediamente 40 quintali, gli “X5” si adeguano ai rispettivi profili di missione e, perché no?, alle disponibilità economiche aziendali già a livello di trasmissioni, disponibili in ben otto diverse configurazioni.
Da 12 a 48 rapporti
Il gruppo base, di serie sui modelli “Efficient”, è un cambio “Speed Four” a tre gamme e quattro marce con inversore meccanico ma a livello opzionale può essere integrato con un super riduttore che alza i rapporti a 16+16. Un passo avanti è poi dato dalla trasmissione “Power Four” che prevede un hi-lo atto a realizzare 24+24 rapporti che diventano 32+32 disponendo anche del già citato super riduttore.
Sulle versioni “Premium” entra invece in scena il gruppo “XtraShift” basato sulla presenza di un powershift a tre stadi affiancato da un super riduttore operante solo sulla gamma bassa, soluzione che realizza un totale di 48 rapporti avanti e 16 indietro con questi ultimi innestabili anche sottocarico mediante un inversore elettroidraulico modulabile nell’aggressività della risposta. Disponendo di tale trasmissione l’operatore ha inoltre la possibilità di disporre della funzione “De-Clutch” che evita l’uso del pedale della frizione durante i cambi marcia permettendo di controllare il cambio con due semplici pulsanti, uno a salire e uno a scendere di marcia.
Idrauliche da 82 litri/minuto per i McCormick serie “X5”
In pratica accade che gli “X5” vedano le loro trasmissioni spaziare fra gruppi semplici e robusti a sofisticati cambi elettro-idraulici, opzioni di scelta peraltro offerte anche a livello di dotazioni idrauliche. Quella base è costituita da un impianto sdoppiato a centro aperto che realizza portate di 32 litri al minuto di olio per assecondare le esigenze dell’idraulica di bordo e altri 62 litri al minuto per alimentare le funzioni di lavoro, un sollevatore posteriore capace di 45 quintali di portata e un numero di utenze idrauliche può arrivare fino a sette uscite, sei distributori e un selettore di flusso.
In optional però anche un secondo impianto capace di 82 litri di olio al minuto, flusso utile se si decide di installare sull’avantreno un secondo sollevatore capace di 22 quintali di portata o uno dei caricatori frontali che McCormick offre quali possibili dotazioni di fabbrica, gruppo che vede enfatizzarsi la sua operatività disponendo anche dell’eventuale presenza di un assale sospeso per via idropneumatica e pilotato elettronicamente. La sua presenza assicura asseti costanti indipendentemente dai carichi in essere, migliora la stabilità di marcia alle alte velocità e aumenta la trattività se si lavora in campo. Quanto sopra senza dimenticare i vantaggi a livello di comfort, aspetto che McCormick molto ha avuto a cuore in fase di progettazione delle cabine a quattro montanti “Total View Slim”.
Cabine, assali e sedili anche sospesi
I vani assicurano la piena visibilità sull’area di lavoro grazie all’uso esclusivo di pannellature atermiche per la realizzazione delle superfici laterali e del tettuccio trasparente e sono sospesi posteriormente mediante due ammortizzatori controllati da una barra Panhard. In optional risultano anche climatizzabili mediante un impianto di climatizzazione a tetto. Volante e poltrona di guida sono inoltre regolabili con la seconda anche sospese per via meccanica o pneumatica e sempre di serie sono previsti anche i cruscotti digitali che fungono da interfaccia uomo-macchina e fino a dieci fari a led per operare in piena sicurezza anche in condizioni di scarsa o ridotta visibilità.
Da segnalare fra le dotazioni anche il blocco simultaneo a pulsante dei differenziali “Twin Lock”, il joystick preposto a facilitare il controllo dell’eventuale caricatore frontale e l’innesto e il disinnesto della presa di forza, operante a 540 e mille giri al minuto in modalità standard ed eco, e l’impianto frenante, sempre di tipo integrale e integrabile da dischi anteriori operanti in bagno d’olio e pilotati dal sistema “Ibs”, “Integral Brake System”, in grado di gestire anche le frenate di un eventuale rimorchio.
McCormick serie “X5”: elettronica su misura
Come tutti i più moderni trattori anche i McCormick “X5” sono equipaggiabili con i sistemi digitali di recente progettazione. Integrano infatti già di serie tutte le predisposizioni necessarie per operare in termini di agricoltura 4.0 a partire dal sistema “Psm”, “Precision steering Management”, preposto alla gestione per via satellitare delle traiettorie con un margine di errore di soli due centimetri. Il sistema elimina gli sprechi in quanto il campo è lavorato con trattamenti a rateo variabile, senza sovrapposizioni o zone vuote. Ciò permette di contenere mediamente fino al dieci per cento l’impiego di sementi, fino al 16 l’uso dei fertilizzanti e fino al 60 per cento quello dei diserbanti. Sono inoltre abbattuti i residui chimici e i consumi di acqua. I trattori sono inoltre in grado di dialogare con le attrezzature via isobus e possono essere connessi da remoto ai centri tecnici aziendali grazie al sistema “Fleet&Diagnostic Management”. Permette di controllare in tempo reale eventuali flotte, di analizzare tutti i dati necessari per ottimizzare il lavoro, di memorizzarli in cloud o sui server aziendali e di dar luogo a manutenzioni predittive tese a minimizzare i costi e allungare la vita dei mezzi in parco macchine.
No egr, grazie
I McCormick serie “X5” sono azionati da turbodiesel Fpt Industrial serie “F36” da tre litri e 600 centimetri cubi di cilindrata tarati a 95, 102 e 114 cavalli in termini di potenza e a 395, 430 e 460 newtonmetro a livello di coppie. Indipendentemente dalle prestazioni l’emissionamento in stage V è realizzato attraverso il sistema “doc+ScroF” che vede un catalizzatore doc abbinato a in un medesimo corpo un sistema scr e a un filtro anti particolato. Niente egr quindi, a tutto vantaggio della compattezza dell’insieme e della possibilità di beneficiare senza penalizzazioni di alimentazioni common rail operanti a mille 800 bar e di distribuzioni a quattro valvole per cilindro asservite da impianti di sovralimentazione di tipo turbo-aftercooler.
Specifici per l’orticoltura
Come accennato nell’articolo principale le esigenze operative avanzate dal settore agricolo sono quanto mai diversificate arrivando in alcuni casi a essere davvero specifiche. Tali si propongono in particolare le attività svolte in ambito orticolo, lo stesso per il quale McCormcick ha messo a punto due versioni speciali denominate “Hc”, “Higt Clearence”, degli “X5.100” e “X5.110”. Si caratterizzano per la presenza di gommature isodiametriche alte e strette di misura 9.5 R48 che portano al limite dei 700 millimetri la luce libera da terra così da permettere di operare anche su coltivazioni basse o in fase di crescita senza arrecar loro alcun danno. I cerchi sono inoltre smontabili per permettere di far spaziare le carreggiate anteriori fra i mille 510 e i due mila 310 millimetri e quelle posteriori fra i mille 300 e i due mila millimetri, con una larghezza minima fuori tutto contenuta entro i mille 782 millimetri.
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Titolo: McCormick serie “X5”: tecnologie in Metallic Red
Autore: Redazione