Maltempo, tante parole ma pochi indennizzi

Maltempo Italia, foto Ansa

Maggio 2023. Fra la notte del tre, Mercoledì, e del quattro, Giovedì, le aree geografiche emiliano-romagnole del faentino e del ravennate sono colpite da una serie di eventi alluvionali straordinari per intensità e violenza. Forti e persistenti piogge danno luogo ad allagamenti e straripamenti oltre che a frane, tutti eventi che poi si ripetono anche il 16 e il 17 dello stesso mese con ancora maggior violenza. In totale le due alluvioni coinvolsero più di cento comuni, diedero luogo a circa nove miliardi di danni e impattarono pesantemente su tutte le attività produttive in loco. In particolar modo su quelle agricole e zootecniche, colpite oltre che nelle strutture anche a livello di coltivazioni e stoccaggi. Di fatto si innescò una emergenza importante che il Governo decise di far gestire a un commissario straordinario individuato nella persona del generale Francesco Polo Figliuolo, impegnandosi parallelamente di reperire i fondi necessari a coprire “il cento per cento dei danni subiti” e quindi a risarcire sia quelli alle strutture sia alle mancate produzioni. Al risarcimento dei primi venne poi delegato un ente specifico, il Fondo mutualistico nazionale Agricat, istituito con la Legge 234 del 30 Dicembre 2021, previsto dal Piano Strategico Nazionale della Pac 2023-2027 e facente capo a Ismea, Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare.

Sulla carta sembrò quindi che una volta tanto la risposta dello Stato all’emergenza fosse pronta e tempestiva, ma all’atto pratico così non è stato. Vuoi perché sembra che Agricat non sia adeguatamente strutturato in termini di dipendenti per gestire una partita tanto complessa, vuoi perché delega le integrazioni ai redditi perduti dai produttori alle Ordinanze del Commissario Figliuolo o ad altri strumenti, vuoi per mancanza di fondi, sta di fatto che la maggior parte delle richieste di indennizzo avanzate non è ancora stata evasa. Molte sono state respinte, spesso senza dare spiegazioni ai mittenti, e in alcuni casi si è arrivati alla farsa approvando indennizzi di poche migliaia di euro a fronte di richieste di decine di migliaia. Col record in tal senso detenuto da un rimborso di circa “14 euro” a fronte di una richiesta di 30 mila.

Di fatto una ennesima dimostrazione di incapacità gestionale avanzata da un ente di Governo, il Ministero delle Politiche Agricole, che negli ultimi anni ha quasi sempre visto al suo vertice persone del tutto disinformate e impreparate sui temi che avrebbero dovuto gestire. Una consuetudine a cui purtroppo non fa eccezione l’attuale ministro Francesco Lollobrigida, molto bravo a parlare quando imbeccato da chi di dovere, leggasi Coldiretti, ma molto meno portato a fare, come ben dimostrano proprio i mancati rimborsi agli agricoltori e agli allevatori emiliano-romagnoli piuttosto che il ritardo con cui si sta cercando di arginare la diffusione della peste suina. Il dubbio che alla fine gli agricoltori di cui sopra finiscano col doversela cavarsela da soli è più che lecito.

Titolo: Maltempo, poche parole ma pochi indennizzi

Autore: Furio Oldani

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