I nuovi “Rex3 F” di Landini si inseriscono fra i compatti serie “2” e i “Rex4” proponendosi quali macchine polivalenti ed eclettiche, utilizzabili con successo sia in ambiti aziendali sia all’interno di coltivazioni specialistiche
Da una parte i serie “2”, i trattori compatti di Landini. Dall’altra i “Rex4”, i trattori specializzati. Nel mezzo, fino a ieri, nulla, nel senso che le potenze saltavano dai 51 cavalli dei serie “2” ai 70 del meno potente “Rex4”, le masse passavano da circa 15 quintali a oltre 28 e le idrauliche di lavoro da 28 litri al minuto di capacità a oltre 50. All’atto pratico due Mondi diversi e separati, con i serie “2” orientati alle piccole manutenzioni aziendali, all’agricoltura hobbystica, alle attività in serra e alla manutenzione del verde e i “Rex4” che invece guardavano ad attività di più ampio respiro espletate nei frutteti, nei vigneti e negli oliveti oltre che in ambito orticolo. Ora il raccordo fra i due, rappresentato dai nuovi “Rex3 F”, proposti per la prima volta in occasione di Eima 2018. Più strutturati rispetto ai serie “2”, ma meno massicci dei “Rex4” grazie a una massa di venti quintali circa, i nuovi nati possono far fronte a tutte le attività cui guardano sia i “2” sia i “Rex4” proponendosi con prestazioni superiori rispetto ai primi e con costi di acquisto e di gestione inferiori rispetto ai secondi. Tre i modelli disponibili, fra loro diversi solo a livello di tarature dei motori che spaziano fra i 55 e i 75 cavalli trovando in 65 cavalli la loro erogazione media. A rendere tali prestazioni provvedono motori turbodiesel Kohler a quattro cilindri da due litri e mezzo di cubatura che, abbinandosi nel caso specifico a trattori Landini, concorrono a realizzare un prodotto completamente “Made in Italy” e più precisamente “Made in Emilia” visto che sia lo stabilimento da cui escono le macchine sia quello che produce i motori sono allocati in provincia di Reggio. Kohler è la prima volta che motorizza dei Landini e a tale Marchio la Casa di Fabbrico ha probabilmente guardato per giocare d’anticipo. È in effetti certo che nel breve o al massimo nel medio periodo tutti i trattori di potenze superiori ai 26 cavalli dovranno essere rimotorizzati con unità omologate in stage 5 e Kohler è uno di quei costruttori che offre tale possibilità senza costringere i produttori delle macchine su cui sono installati a rivedere ex novo i progetti delle stesse. I “Rex3 F” sono quindi destinati a godere di una lunga vita, a tutto vantaggio di quello che sarà il loro valore da usati nel momento in cui gli operatori dovessero cambiarli per motivi di leasing. Altro motivi per cambiare trattori progettati guardando avanti come sono i “Rex3 F” in effetti non ce ne sono, soprattutto se si analizzano le macchine in termini di contenuti. Le trasmissioni, per esempio, sono costituite da collaudati gruppi meccanici progettati e costruiti direttamente da Landini, cambi meccanici sincronizzati a quattro marce e tre gamme integrate da un super riduttore per un totale di 16 rapporti che un inversore sincronizzato e al volante permette poi di utilizzare anche in retro. Niente elettronica quindi, a conferma della volontà di dar luogo a macchine semplici e affidabili ma non per questo poco prestazionali. L’idraulica di bordo è in effetti la stessa che equipaggia anche i “Rex4”, un impianto a doppio circuito che serve i gruppi di bordo con una portata di 28 litri di olio al minuto e i gruppi di lavoro con altri 50 litri, e ragguardevole è anche la portata del sollevatore, capace di alzare 23 quintali controllandoli in posizione, sforzo e anche in funzione intermix. Nel caso si volessero usare i “Rex3 F” per far fronte ad attività condotte mediante cantieri di lavoro tandem, i 50 litri di capacità dell’idraulica lo permettono senza problemi, esattamente come permettono di azionare un eventuale secondo sollevatore installato anteriormente avente una capacità di dieci quintali. A tale gruppo può inoltre abbinarsi una seconda presa di forza oltre a quella standard installata posteriormente. Entrambe le prese sono inseribili meccanicamente, ma si differenziano fra loro a livello di regimi operativi. Quella posteriore può infatti lavorare a 540 o 750 giri al minuto oppure a 540 e mille, mentre quella anteriore si fissa a mille giri al minuto. In optional la possibilità di disporre di presa sincronizzata cambio per azionare attrezzature che necessitano di tale funzionalità. Di serie invece l’inserimento automatico in frenata della doppia trazione e gli angoli di volta delle ruote da 55 gradi, uno standard per casa Landini, marchio che ha sempre trovato nella maneggevolezza dei suoi trattori uno dei suoi motivi di successo. Da segnalare anche i differenziali bloccabili con l’anteriore a slittamento limitato e, tornando ai freni, la possibilità di disporre di impianti idraulici dedicati per i rimorchi.