Un trattore è un sistema di produzione di energie meccanica e idraulica realizzato assemblando migliaia di particolari che durante l’uso si usurano. Sono processi naturali e arginabili solo sostituendo i componenti ammalorati, tant’è che tutti i costruttori impongono verifiche periodiche, i cosiddetti ”tagliandi”. In tali occasioni, soprattutto se il trattore è fuori garanzia, accade spesso che gli operatori meno professionali cerchino di risparmiare attingendo al mercato after market e quindi a ricambi non originali.
Nulla di male se i marchi disponibili in after market sono gli stessi che collaborano e riforniscono i costruttori o se sono comunque noti per la qualità dei loro prodotti, ma da riflettere quando tale prassi porta a guardare verso prodotti dal marchio poco noto o addirittura anonimo. Un consiglio che vale soprattutto per i lubrificanti e più in generale per tutti i fluidi di servizio operanti all’interno di una macchina agricola.
Mai utilizzare fluidi non certificati
Vero in effetti che nessun costruttore di trattori produce direttamente tali prodotti acquistandoli sul mercato, ma vero anche che lo fa solo dopo attente analisi di laboratori e lunghi test di omologazione tesi a verificare proprio la qualità globale dei fluidi da proporre ai propri utenti, quindi non solo il potere lubrificante degli olii e dei grassi, ma anche la loro stabilità alle alte e alle basse temperature, la durata nel tempo, i poteri detergente e antiossidante piuttosto che la capacità di resistere a elevate sollecitazioni meccaniche e fisiche senza dar luogo a degradi funzionali. Non a caso sulle confezioni dei lubrificanti di maggior prestigio è riportato anche l’elenco dei costruttori che hanno approvato il prodotto, multinazionali che in alcuni casi arrivano anche a stringere vere e proprie partnership con i produttori di fluidi e lubrificanti al fine di garantirsi prodotti tagliati su misura per le proprie macchine.
Ultimo accordo in tal senso quello stabilitosi da anni fra i gruppi Cnh e Petronas Lubricants International, col primo che ha collaborato col secondo per mettere a punto due linee di prodotto specificatamente concepite per i mezzi semoventi a marchi New Holland, Case Ih e Steyr”. L’accordo di collaborazione riguarda le linee “Tutela”, “Ambra” e “Akcena” di Petronas ed è stato riconfermato nell’Aprile dello scorso anno con la definizione di olii per motori e trasmissioni, fluidi idraulici e grassi che hanno superato rigorosi e stressanti friction test avanzati su dodici diversi materiali di attrito per soddisfare i nuovi requisiti prestazionali di Cnh Industrial.
Gli ingegneri Petronas operanti nell’ambito del Global Research& Technology Centre di Santena, vicino a Torino, hanno quindi lavorano in stretta collaborazione con lo specifico team di Cnh Industrial e ciò ha portato a realizzare una serie di prodotti atti a mantenere le attrezzature agricole efficienti durante tutti gli intervalli di sostituzione anche in caso di temperature estreme o di lavorazioni su terreni difficili.
A prova di incidente
Sempre più Paesi richiedono che le merci potenzialmente pericolose siano imballate in modo sicuro per resistere alle più difficili condizioni di trasporto. A tale scopo le Nazioni Unite hanno creato una classificazione delle merci pericolose e per ciascuna hanno definito gli standard di imballaggio.
Petronas ha fatto propri tali standard definendo nuovi imballaggi denominati “Petronas SyntiumBib” non solo conformi a tutte le norme di trasporto ma anche progettati in un’ottica di sostenibilità essendo caratterizzati in fase di produzione da minori emissioni di carbonio e a termine vita da minori volumi di rifiuti. Il tutto utilizzando fino al 92 per cento di plastica in meno rispetto alle taniche tradizionali. Due i componenti complementari, un esterno di cartone riciclabile al cento per cento e un interno di plastica morbida formulato per i prodotti viscosi e realizzato con un film di nylon “Lx” altamente resistente.
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Lubrificanti, con Petronas solo fluidi di qualità
Autore: Redazione
