I nuovi specializzati di New Holland, in sigla “T4 F”, T4 N” e “T4 V” a seconda della versione, non vanno considerati una semplice rivisitazione degli attuali e omonimi trattori. Sono macchine completamente nuove che recepiscono dai precedessori solo le trasmissioni abbinandole però a contenuti tecnici e funzionali di standard ben superiore
Si chiamano “T4” i nuovi specializzati che New Holland propone a Bologna e qualcuno leggendo tale sigla potrebbe pensare che le “novità” siano tali solo in termini promozionali. Invece no. I “T4” modello 2017 sono molto diversi dai “T4” attuali e se la Casa ha pensato di non variarne la denominazione è solo per motivi commerciali, per meglio evidenziare la continuità storica fra le nuove macchine e i loro predecessori, mezzi che da anni sono posizionati ai vertici del mercato e che in più occasioni sono anche stati i trattori in assoluto più venduti d’Italia. Eredità pesante quindi, ma che i nuovi nati non hanno certo problemi a raccogliere alla luce di un’impostazione progettuale tesa a enfatizzare produttività e prestazioni unitamente alla sicurezza dell’operatore. Guardano in particolare a tale obiettivo le nuove cabine “Blue Cab4” messe a punto da New Holland a seguito di approfonditi e lunghi test effettuati in laboratorio e in campo. Già premiate quali novità tecniche proprio in Eima, sono completamente nuovi gli interni, più ampie le possibilità di assetto del sedile e del volante, aspetto non secondario in quanto rende più confortevoli alla guida i mezzi, e soprattutto sono diverse e più efficienti le insonorizzazioni e le protezioni contro l’ingresso di sostanze nocive in fase di trattamento. Per quanto riguarda l’insonorizzazione basti pensare che la rumorosità standard registrata a norme di Legge è passata dagli 82 decibel degli attuali “T4” ai 78 dei nuovi modelli, con un calo di ben cinque decibel della pressione sonora che in termini uditivi significano aver ridotto di quasi quattro volte il rumore. Va ricordato a questo proposito che il decibel è un’unità logaritmica e quindi ogni tre punti si raddoppia o si dimezza. L’aver conseguito un simile risultato su un vano abitabile ridotto com’è quello di un trattore specializzato rappresenta una grande dimostrazione di capacità progettuali, peraltro confermate anche dal livello di pressurizzazione proposto dalla stessa cabina. I tecnici modenesi hanno in effetti superato del doppio gli standard minimi previsti dall’omologazione in classe “4” per quanto riguarda la pressione dell’aria interna e di quattro volte quelli previsti invece per la ventilazione. Nel primo caso a fronte di una pressione minima di 20 Pascal le cabine “Blue Cab4” ne propongono 40, mentre a fronte di una ventilazione minima di 30 metri cubi di aria/ora ne avanzano 120. Ciò grazie a un sistema di ventilazione a doppio flusso inserito in un sottotetto progettato ad hoc che può essere utilizzato in maniera parzializzata o piena. Nel primo caso, fruibile ogni volta che non si rende necessaria una protezione assoluta del vano come per esempio accade durante i trasporti su strada, ventilando con una sola soffiante la cabina risulta pressurizzata in maniera minore e l’aria in entrata viene filtrata da unità convenzionali. Quando invece si parte con i trattamenti si chiama in causa anche la seconda soffiante che pressurizza al massimo il vano filtrando anche l’aria con unità diverse, adeguate a tale compito e garantite in termini di durata. Il sistema, una prima assoluta per il settore, conferma la volontà di New Holland di accrescere la produttività dei suoi nuovi specializzati sia in maniera indiretta, cioè limitando al massimo le sostituzioni dei componenti di usura e di consumo, sia in maniera diretta, obiettivo cui guardano in particolare la totale rivisitazione dell’idraulica di lavoro e il maggior volume del serbatoio del combustibile, 98 litri contro i precedenti 78. L’idraulica, organizzata sulla base di un impianto sdoppiato, già nella sua versione base offre agli organi di lavoro la stessa capacità che al momento è proposta dagli impianti opzionali, 80 litri di olio al minuto, ma soprattutto va a gestire tale flusso mediante distributori posteriori o ventrali di tipo proporzionale con impianto load sensing. Ne deriva la possibilità di alimentare anche cantieri di lavoro realizzati abbinando fra loro attrezzature diverse, avendo sempre la certezza che ognuna di queste riceverà tutto l’olio che le necessita per lavorare al meglio senza che la cosa vada a ledere l’operatività delle altre attrezzature. Grazie alla maggior capacità del sistema e anche alla presenza di un rinnovato assale anteriore New Holland ha anche potuto inserire sui nuovi “T4” un gruppo di sollevamento anteriore capace di gestire carichi superiori ai 21 quintali di massa e, sempre sull’anteriore, una presa di forza in grado di erogare fino a 92 cavalli di potenza a mille giri al minuto, regime che sui nuovi “T4” può essere stabilizzato dal sistema “Esm”, “Engine speed management”. Permette di memorizzare due diversi regimi di lavoro e di richiamarli in automatico premendo un semplice tasto lasciando poi alla centralina di bordo il compito di variare il carico a seconda delle richieste energetiche proposte dalla lavorazione in atto. Tale contenuto rende tutte le lavorazioni più progressive e stabili giocando anche a favore del contenimento dei consumi. Tornando al sollevatore e alla presa di forza anteriore va inoltre precisato che entrambi i componenti sono inoltre ora disponibili sull’intera gamma e possono essere installati anche sulle macchine dotate di sistema “SuperSteer” che agevola le manovre di rientro in capezzagna.