Gli aratri Kuhn serie “Vari-Master” permettono lavorazioni del terreno sempre efficaci e precise. Ciò anche nei pressi dei fine campo grazie a un innovativo controllo tramite gps della profondità di lavoro nel terreno di ogni corpo
Un brand, quello di Kuhn, che quanto a rapporti col terreno abbraccia ogni tipo di approccio agronomico possibile. Nella sua offerta compaiono infatti le più diverse attrezzature, a partire dai coltivatori per la minima lavorazione e le seminatrici per la semina su sodo, pratiche che si esaltano soprattutto in quelle aree cerealicole collinari del Centro e del Sud Italia e, più in generale, ovunque l’erosione dei suoli rappresenti uno dei problemi principali che gravano su agricoltori e territorio. Ma i seminativi coltivati in Italia sono molteplici per coltura, latitudine, giacitura e tipologia aziendale, potendo quindi richiedere anche una pratica tradizionale di lavorazione del terreno come l’aratura. Per esempio, non è al momento ancora pensabile rinunciarvi nelle risaie, ambienti nei quali il rivoltamento degli strati superficiali del suolo appare necessario a causa delle particolari condizioni fisico-chimiche che si creano nelle camere a causa della sommersione prolungata. La Pianura padana, però, è ben lungi dall’essere solo risaie, offrendo la quasi totalità delle produzioni zootecniche nazionali. E zootecnia implica letame e liquami, spesso anche digestato quando le aziende abbiamo sposato il business della produzione di biogas. Dopo gli spargimenti in campo diviene in tal caso necessario trasportare la sostanza organica anche negli strati sottostanti di terreno e l’aratura appare in tal senso l’unica tecnica in grado di compiere tale missione in modo completo ed efficace. Infine, anche in assenza di mandrie, l’aratura risulta indispensabile quando siano da interrare i fanghi provenienti dagli impianti di depurazione delle acque, un argomento molto caldo che nei mesi estivi ha sollevato acri polemiche e ricorsi al Tar da parte di comitati di cittadini avversi a tale pratica, i cui aspetti negativi più vistosi, come per esempio gli odori sgradevoli, possono essere mitigati appunto da un’aratura tempestiva dei campi. Fatto quindi salvo il concetto che ogni coltura, azienda e situazione è in pratica un mondo a sé, per operare arature efficaci vanno scelti soprattutto gli aratri più evoluti dal punto di vista costruttivo e funzionale. In tal senso Kuhn trova in tali attrezzature le sue origini aziendali, essendo nata proprio nel settore delle lavorazioni del terreno e avendone spesso guidato l’evoluzione tecnologica. Fra le soluzioni presenti in gamma spicca la serie “Vari-Master”, declinata in due sotto-serie, ovvero la “123” e la “153”, entrambe accomunate da un’estrema solidità strutturale basata su telai costituiti da travi quadrate rinforzate da cassoni saldati oltre il centro di gravità dell’aratro, come pure su corpi di aratura offerti in molteplici tipologie, tutte accomunate da punte e vomeri forgiati e trattati e da vomeri realizzati con strati differenti di acciaio di tipo “Triplex”. A questi si affiancano anche alcune features costruttive di pregio, come per esempio la larghezza variabile e i sistemi di sicurezza basati su bulloni in trazione o su “non stop” idraulici, riconoscibili dalle sigle “T” ed “Nsh” che accompagnano i diversi modelli della serie. L’insieme di tali caratteristiche assicura una maggiore durata di vita dell’attrezzatura, diminuendo al contempo i costi di manutenzione. L’efficienza è invece enfatizzata dall’esclusivo sistema “Smart Ploughing” che, come spiegato in un apposito box, regola in tempo reale e in automatico la profondità d’azione di ogni singolo corpo in base alla posizione in campo dell’attrezzo. Disponibili in assetti che prevedono da tre a cinque corpi, i “Vari-Master 123” permettono aggiustamenti della distanza fra i corpi da 12 a 18 pollici, ovvero fra i 30 e i 45 centimetri, i quali salgono fino a 20 pollici, cioè 50 centimetri, nei “153”, disponibili in allestimenti da tre a sei corpi. Tali impostazioni delle distanze fra i corpi sono rese possibili tramite una regolazione idraulica in continuo operabile direttamente dal posto di guida. Inoltre, con un solo comando sul distributore del trattore si dà il via alle tre differenti fasi del ribaltamento automatico, ovvero ripiegamento, ribaltamento e centratura sulla nuova posizione lavoro. Ma l’automazione di cui beneficia la serie “Vari-Master” avvantaggia anche altri momenti del processo di aratura. Mentre un aratro classico dispone infatti di due regolazioni distinte per lo spostamento, ovvero la presa di solco del primo corpo, e inclinazione, cioè l’allineamento dell’aratro, le attrezzature di Kuhn sono dotate di un sistema combinato che unisce in un solo passaggio le due fasi summenzionate. Ciò amplifica la fluidità del lavoro e minimizza l’usura delle parti coinvolte, aspetto su cui giocano un ruolo fondamentale anche gli assi bloccati in fase di rotazione e montati su anelli di usura. Le due sotto serie di “Vari-Master” differiscono però quanto a pesi e quindi potenze richieste al trattore. Mentre i “123” spaziano da un minimo di circa dieci quintali a un massimo di venti, i “153” possono toccare i 22 nell’allestimento con sistema “Nsh”. Cambiano quindi anche le potenze massime raccomandate, le quali variano da 105 a 175 cavalli per i primi, salendo nei secondi a un range compreso fra i 180 e i 270 cavalli.