I medium utility Landini “Serie 5” sono i trattori del Marchio emiliano che meglio esprimono le peculiarità tecnico-funzionali basilari per l’agricoltura italiana. Forti di masse comprese tra i tre mila e 700 e i quattro mila chili e di passi che spaziano tra i due mila 171 e i due mila 355 millimetri, i quattro modelli che fanno capo alla serie, denominati “5-085”, “5-100”, “5-110” e “5-120”, sono in effetti mezzi di servizio in grado di soddisfare le esigenze delle aziende più strutturate e delle realtà operanti in conto terzi, ma possono anche proporsi come macchine polifunzionali per le imprese di stampo famigliare che lavorano su parcelle di dimensioni ridotte.
Cruciali automazione e comfort
In entrambi gli scenari operativi vale la pena poi di sottolineare come le scelte delle macchine su cui investire avanzate dalle aziende tendano sempre a privilegiare i trattori in grado di offrire il miglior rapporto prezzo/prestazioni, ma tenendo in debita considerazione le doti di automazione e di comfort. Non a caso il mercato nazionale richiede con sempre maggiore frequenza trattori di media potenza aperti alla possibilità di gestire le più moderne attrezzature e le più attuali tecnologie, mezzi che però devono anche risultare configurabili nelle dotazioni in base ai profili di missione cui dovranno far fronte in modo da ottimizzare gli investimenti in funzione delle singole e specifiche necessità applicative. Nascono proprio sulla base di tali premesse i Landini “Serie 5” in versione “Roboshift”, sigla che identifica i più evoluti medium utility di Fabbrico, resi tali dalla possibilità di giovarsi di una trasmissione robotizzata capace di abbinare i vantaggi dei gruppi powershift con quelli dei cambi a variazione continua.
12 rapporti robotizzati per gamma
Di progettazione originale Argo Tractors, la trasmissione è strutturata sulla base di un cambio a tre gamme e quattro marce affiancato da un powershift a tre stadi che permette di gestire ognuno dei tre blocchi di 12 rapporti in avanzamento attraverso il joystick multifunzione “SmartPilot” e senza dover intervenire sulla frizione. Una volta scelta la gamma adatta all’attività da svolgere, l’operatore ha dunque a disposizione 12 marce robotizzate che può selezionare manualmente mediante due tasti posti sul joystick o delegare a una specifica centralina, tramite la funzione “Auto PowerShift”, l’inserimento del rapporto migliore in termini di efficienza per affrontare il lavoro in corso.
Manovre più semplici e veloci
Sempre a pulsante poi anche la possibilità di invertire la marcia, senza doversi quindi preoccupare di intervenire sui freni e sulla frizione, così da semplificare le manovre a fine capezzagna in spazi ristretti, mentre se l’attività prevede invece l’esecuzione di manovre ripetitive a rendere più confortevole il lavoro è preposto il sistema “Stop&Action” che interviene autonomamente sulla frizione così da consentire l’arresto del trattore e la sua successiva ripartenza premendo solo il pedale del freno. Così configurata, la trasmissione “Roboshift” a 36 velocità in avanzamento e 12 in retro si propone quale cambio a elevata multifunzionalità, nel senso che se gestita manualmente si comporta come un powershift di ultima generazione integrante un inversore elettroidraulico modulabile nelle risposte funzionali, mentre se lasciata operare in automatico simula da vicino il comportamento di un cambio a variazione continua, vantando però la maggior efficienza meccanica tipica dei gruppi a rapporti fissi.
Tale opzione risulta peraltro enfatizzata sui Landini “Serie 5 Roboshift” dall’elasticità di erogazione offerta dalle motorizzazioni quattro cilindri di produzione Fpt Industrial, da tre litri e 400 centimentri cubi e da 75 cavalli di potenza massima sulla versione d’attacco “5-085 Roboshift”, e da tre litri e 600 centimetri cubi sui modelli più prestazionali. In questo caso le tarature massime toccano i 95, i 102 e i 114 cavalli, rispettivamente per i modelli “5-100 Roboshift”, “5-110 Roboshift” e “5-120 Roboshift”, prestazioni erogate rispettando peraltro le normative stage V grazie all’esclusivo sistema “doc+ScroF”, un impianto realizzato mediante l’accoppiamento di un catalizzatore doc con un sistema scr integrato nel medesimo corpo che ospita anche il filtro anti particolato dpf.
Niente egr quindi, a tutto vantaggio della compattezza dell’insieme e della possibilità di beneficiare senza penalizzazioni di alimentazioni common rail operanti a mille 800 bar e di distribuzioni a quattro valvole per cilindro asservite da impianti di sovralimentazione di tipo turbo-aftercooler. Grazie a quest’ultima soluzione le unità sono in effetti in grado di realizzare curve di coppia che toccano i propri apici a mille 400 giri per mantenersi poi quasi immutate fino ai due mila e 200 giri, mentre l’alta pressione di iniezione e la conseguente nebulizzazione fine del gasolio in camera di combustione realizza invece un elevato rendimento termodinamico che gioca a favore del contenimento dei consumi anche durante le applicazioni condotte in pieno campo con le attrezzature più impegnative.
Idraulica a doppia pompa
Ne deriva quindi un’elevata efficienza operativa indipendentemente dall’attività svolta, obiettivo cui guarda anche la presenza di un’idraulica strutturata sulla base di impianti a doppio circuito che mettono a disposizione un totale di 94 litri di olio al minuto, 32 dei quali riservati ai servizi di bordo e i restanti 62, elevabili a 82 in via opzionale, destinati ad alimentare fino a sei distributori, due dei quali posti ventralmente e gestibili mediante un joystick dedicato che, oltre a facilitare il controllo di un eventuale caricatore frontale, permette anche la gestione delle marce powershift e del declutch, mentre dall’altro lato il joystick “SmartPilot” consente invece l’innesto e il disinnesto della presa di forza. Lo stesso impianto idraulico alimenta poi anche il sollevatore posteriore da quattro mila e 500 chili di portata gestibili anche per via elettronica e, in optional, un analogo gruppo anteriore da due mila e 200 chili di capacità massima.
Vista panoramica
Impiegabili anche full time come trattori polifunzionali dalle aziende di medie e piccole dimensioni, i Landini “Serie 5 Roboshift” sono equipaggiati con cabine a quattro montanti “Total View Slim” di progettazione originale Argo Tractors che assicurano la piena visibilità sull’area di lavoro grazie all’uso esclusivo di pannellature atermiche per la realizzazione delle superfici laterali e alla presenza di tettuccio trasparente che permette di avere sempre sotto controllo i movimenti di un eventuale caricatore frontale. Di serie, i vani propongono anche cruscotti digitali che fungono da interfaccia uomo-macchina, sedili di guida sospesi meccanicamente o per via pneumatica, volanti regolabili in altezza e inclinazione e impianti di illuminazione che mettono a disposizioni fino a dieci fari a led per operare in piena sicurezza anche in condizioni di scarsa o ridotta visibilità.
Sempre all’altezza delle aspettative
Se chiamati spesso a operare movimentazioni in ambito aziendale o foraggero, i medium utility “Serie 5 Roboshift” sono equipaggiabili con caricatori originali Landini serie “Lc”, “Li” e “Lt”. In grado di assicurare portate comprese tra i mille 200 e i mille 800 chili e di raggiungere altezze massime nell’ordine dei tre metri e 80 centimetri, i caricatori propongono strutture realizzate in acciai alto resistenziali, elevati standard di protezione contro la corrosione indotti dalle verniciature “Blue Icon” e gestioni facilitate dalla presenza di specifici joystick, disponibili in quattro diversi modelli in base alle singole esigenze operative. Installabili direttamente in fabbrica, sono peraltro progettati in modo da ridistribuire sia la massa del caricatore sia quella del carico su tutte le ruote, non solo su quelle anteriori. Ne derivano minori usure dei pneumatici e minori sollecitazioni su perni e cuscinetti, obiettivo cui guarda anche la presenza di due accumulatori ad azoto che ammortizzano gli inevitabili scossoni che in sede di lavoro l’aggancio e lo sgancio dei carichi induce sul trattore. A facilitare montaggi e smontaggi, attuabili anche senza dover scendere dalla cabina del trattore, provvedono invece i sistemi “Velotak” e “Flash System”, con il primo che opera sulla base di un’unica leva per effettuare agganci e sganci immediati, mentre il secondo permette di effettuare tutti i collegamenti idraulici necessari con un solo movimento. Prevista anche la possibilità di disporre di una posizione flottante nel caso si debbano usare attrezzature che operano seguendo il profilo del terreno, così come è sempre a discrezione dell’operatore decidere se disporre di livellamenti manuali, meccanici o idraulici.
Titolo: Landini “Serie 5 Roboshift”, robotizzazioni evolute
Autore: Redazione