Nel 2021 “Rex Electra”, per sondare le possibilità di applicazione ai trattori dei sistemi di trazione ibridi. Quelli che promuovono l’avanzamento di un mezzo semovente in parte per via meccanica e in parte per via elettrica. E’ una soluzione che a livello auto sta trovando ampia applicazione, tant’è che è anche alla base dei powertrain che muovono i più recenti modelli Jeep. “Rex Electra” disponeva di due motori elettrici da 12 chilowatt di potenza sull’asse anteriore, uno per ruota, pilotati per via elettronica che entravano in azione quando necessario a supporto della propulsione meccanica posteriore che restava il vettore principale della macchina. L’impianto si è rivelato efficacie sia ai fini della trazione sia della manovrabilità e dei consumi, questi ultimi inferiori di un dieci per cento circa a quanto proposto da un analogo trattore tradizionale.
Diversa l’impostazione progettuale di “Rex4 Full Hybrid”, presentato nel 2022. In questo caso il motore elettrico era uno solo, intercalato fra un motore termico da 55 chilowatt di potenza, circa 75 cavalli, e la trasmissione. Caratterizzato da una potenza di 50 chilowatt e collegato al powertrain mediante frizioni pilotate per via elettronica dal sistema “Pms”, “Power Management System”, che supervisiona i flussi di potenza e più in generale tutti gli assorbimenti dei vari dispositivi elettrici, identificando il punto ottimale di funzionamento dei sistemi propulsivi. In tale ottica accadeva che la parte elettrica potesse supportare l’unità termica terminando una più elevata dinamicità del trattore potendo dar luogo a un sistema di propulsione da 80 chilowatt complessivi di potenza, circa 110 cavalli o integrarsi in un sistema bimodale, nel senso che poteva agire sfruttando solo il motore termico o solo quello elettrico ì Per permettere quest’ultima forma di funzionamento per almeno due ore era previsto un pacco batterie installato sotto la cabina capace di 30 chilowatt/ora che veniva ricaricato sia dal motore termico sia dal motore elettrico nelle fasi di decelerazione.
Energia per le attrezzature
Ora, in occasione di Eima 2024, un ulteriore passo avanti, rappresentato dal prototipo “Rex4 Energy”, voluto per verificare la possibilità di azionare le future attrezzature funzionanti per via elettrica senza stravolgere l’impostazione di base del trattore. Se il passaggio dalla propulsione termica a quella elettrica è in effetti ancora sub iudice, vuoi perché va a modificare i layout classici dei trattori vuoi a causa delle problematiche di sicurezza e di autonomia indotte dalle batterie, appare molto più realistica la possibilità di alimentare per via elettrica le attrezzature, in particolare quelle preposte a espletare attività leggere, dalla semina alle lavorazioni superficiali dei terreni ai trattamenti, passando per la gestione del foraggio.
Contenuti gli assorbimenti di potenza
In questi casi le potenze assorbite dalle attrezzature sono tutto sommato limitate e quindi integrando nel trattore un generatore elettrico alimentato dal motore termico sarebbe possibile dar luogo a un sistema più efficiente di quelli meccanici o idraulici oggi in uso. Ciò senza neanche dover ipotizzare la presenza di batterie aggiuntive rispetto all’accumulatore di cui sono normalmente dotati tutti i trattori. “Rex4 Energy” funziona proprio in questo modo, nel senso che un motore termico Deutz da 55 chilowatt, circa 75 cavalli, aziona tramite una cinghia un generatore elettrico da dieci chilowatt, circa 13 cavalli, che tramite un inverter provvede ad alimentare l’attrezzatura in essere.
Positivi i test funzionali
Nel caso specifico le prove in campo sono state fatte abbinando al trattore l’irroratore ad azionamento elettrico Caffini “Zephiro”, premiato in Eima nell’ambito delle novità tecniche 2024, e il cantiere così definito ha dimostrato non solo di funzionare benissimo, ma anche avanzando parecchi vantaggi rispetto a un cantiere tradizionale di pari impostazione. In primis una minor rumorosità di lavoro e una manovrabilità superiore indotta dal fatto che mancando un azionamento meccanico viene eliminato l’albero cardanico permettendo al cantiere di lavorio di esibire angoli di volta superiori e quindi di stringere al massimo le curve. Proprio in tale ottica e per agevolare l’operatore, il trattore era anche stato equipaggiato con la versione Landini del sistema di visione “HyperSafetyView” oggetto, in versione McCormick, di un ennesimo premio Eima all’innovazione e descritto su questo stesso numero nelle pagine subito a seguire.
Anche i cingolati si rinnovano
Da anni fra i trattori cingolati più apprezzati dal mercato e lo scorso anno anche al vertice della categoria con il modello da 85 cavalli di potenza, i “Trekker4” si proporranno nel 2025 con nuove soluzioni legate ai comandi di guida, ai distributori, alla piattaforma e al serbatoio. Cinque i modelli, “4-085”, “4-095”, “4-105”, “4-110” e “4-120”, tutti propulsi da motori Deutzda due litri e 900 centimetri cubi emissionati in stage V mediante filtri antiparticolato a rigenerazione passiva e filtri doc operanti sui modelli da oltre 75 cavalli di potenza in abbinamento a un sistema di post trattamento dei gas di scarico a base di urea. Le macchine sono disponibili in versione “F” ed “M” a seconda della destinazione d’uso, gli ambiti specialistici o quelli collinari e tutti possono essere acquisiti con cingolature di metallo o di gomma da 450 millimetri di larghezza.
Fra plus della nuova gamma il maggior comfort dell’operatore indotto da interventi mirati sui comandi e sulla sospensione della piattaforma di guida, in particolare quella delle versioni cabinate che ora galleggiano su quattro hydro silent block, due sulla parte anteriore e due sulla parte posteriore. La poltrona di guida è inoltre sospesa per via pneumatica e c’è anche la possibilità di disporre di un vano abitativo omologato in categoria 4 grazie alla presenza di filtri ai carboni attivi. La trasmissione è a 16 rapporti in avanti e otto in retro con creeper o overdrive e l’idraulica di bordo è stata potenziata mediante l’inserimento di una pompa tripla da 84 litri/minuto di capacità per i servizi e dai 28 litri per lo sterzo. Come tutti i trattori Landini anche i nuovi “Trekker4” sono inoltre equipaggiati con i più innovativi sistemi digitali, ivi compresa le piattaforme Landini Fleet & Remote Diagnostics Management per la gestione della flotta e gli eventuali interventi da remoto e “Landini Farm” per la gestione dell’azienda agricola dal punto di vista agronomico e di magazzino. Da segnalare i nuovi intervalli di manutenzione del motore ora allungati a mille ore.
La prima volta di “Smart Cab”
Prima presentazione internazionale per “Smart Cab”, la nuova cabina che equipaggia i Landini di gamma alta, la “Serie 7 Robo-Six”. Progettata e realizzata internamente ad Argo Tractors propone un incremento degli spazi interni del 14 per cento a fronte di un aumento della visibilità del 16 per cento e a una importante riduzione delle rumorosità e delle temperature grazie all’impiego di speciali vetri atermici denominati “Comfort Sky” e sviluppati da Saint Gobain. I gruppi ottici sono tutti basati su sorgenti led e gli specchietti retrovisori sono elettrici. All’interno sono inoltre presenti un sistema di infotainment basato su un sistema radio Alpine a quattro altoparlanti e integrabile con Apple Car e Android Auto e un vano refrigerato. Fra i plus da segnalare anche il cruscotto che funge da polo informativo circa lo stato funzionale della macchina e un ridisegnato digital cluster posizionato dietro al volante che funziona come proiettore per una migliore gestione di tutte le funzioni del trattore e che si integra perfettamente con il monitor “Dsm Plus” da 12 pollici di diagonale posizionato sul bracciolo multifunzione.
Prevista la funzione “EazySteer” per la modulazione elettronica della sterzata in abbinamento alle opzioni di guida satellitare assistita e dalla sospensione della cabina, che può regolare la rigidità grazie all’intervento sulla capacità di assorbimento di urti e vibrazioni per via meccanica o per mezzo del sistema semi-active anti damping a gestione elettroidraulica. Ovviamente presente il sistema “Landini Fleet & Remote Diagnostics Management” che misura l’efficienza del veicolo in termini di consumi, ore di lavoro e segnalazioni di manutenzione, il tutto inserito in un portale che consente al gestore della flotta di massimizzare l’attività dei propri trattori e di monitorarne i costi di esercizio.
Titolo: Landini “Rex4 Energy”, non c’è due senza tre
Autore: Redazione