La gamma dei trattori specialistici Landini “Rex4” è una delle più vaste del mercato. Oltre a coprire un range di potenze commerciali che a step di dieci in dieci unità spazia fra gli 80 e i 120 cavalli, si offre anche con allestimenti cabinati e open, con quattro diverse larghezze minime di lavoro che attaccano a un solo metro, con sei diverse trasmissioni e con altezze di lavoro al volante che possono scendere al limite dei 128 centimetri. A tali possibilità di scelta si aggiungono poi le opzioni relative agli assali anteriori sospesi, che di fatto realizzano modelli a sé stanti e, per i cabinati, la possibilità di disporre di vani omologati in classe 4, cioè del tutto isolati dall’ambiente esterno. Di fatto accade che ogni azienda può disporre del “Rex4” più adatto per far fronte alle proprie esigenze di lavoro e alle proprie possibilità di investimento, senza però dover mai rinunciare alle doti di affidabilità, alle prestazioni e all’economicità di lavoro assicurate dai compatti motori Deutz-AG serie “Tcd 2.9”, omologati Stage V.
Tagliandi ogni mille ore o due anni
Tutti i “Rex4” sono in effetti mossi dai quattro cilindri tedeschi, unità alimentate mediante sistemi common rail di progettazione originale Deutz, caratterizzate da distribuzioni a quattro valvole per cilindro, da sovralimentazioni attuate mediante compressori a geometria fissa e da tagliandi di manutenzione scaglionati ogni mille ore di lavoro o due anni, quasi il doppio dello standard medio di categoria. A tali motori, come accennato, si possono poi interfacciare diversi tipi di trasmissioni, le più evolute delle quali sono rappresentate dai gruppi denominati “RoboShift” che abbinano i vantaggi dei cambi powershift con quelli delle trasmissioni robotizzate e autonome. Meccanicamente basate sui cambi Landini “Speed Four” a 12 rapporti, le trasmissioni sono servoassistite e controllate per via elettroidraulica, sia a livello delle quattro marce di guida sia dei tre stadi del powershift.
C’è dunque la possibilità di gestire la trasmissione tramite un joystick multifunzione denominato “Smart Pilot Plus” installato sul bracciolo del sedile di guida che consente di cambiare senza dover intervenire sulla frizione tutti i tre blocchi da 12 marce l’uno complessivamente realizzati dal cambio. Una volta scelta la gamma di lavoro si hanno quindi a disposizione 12 marce robotizzate, selezionabili manualmente mediante due tasti posti sul joystick o lasciandole in modalità automatica “Aps”, che demanda la gestione ad una specifica centralina programmata in modo da garantire sempre l’inserimento della marcia migliore, a favore dell’efficienza, per espletare l’attività in corso.
A pulsante anche la possibilità di invertire la marcia senza doversi preoccupare di intervenire sui freni e sulla frizione, opzione utile quando si deve manovrare a fine capezzagna in spazi ristretti e quindi ci si deve concentrare sulla gestione delle traiettorie. Se invece l’attività in corso prevede manovre ripetitive, come accade quando si deve far fronte ad attività di manutenzione aziendali, entra in gioco il sistema “Stop&Action” che interviene autonomamente sulla frizione così da consentire l’arresto del trattore e la sua successiva ripartenza premendo solo il pedale del freno. Il sistema, se gestito manualmente è dunque un powershift di ultima generazione, integrante un inversore modulabile nelle risposte, mentre se lasciato operare in automatico molto avvicina la sua funzionalità a quella di una trasmissione continua, vantando però l’efficienza meccanica delle trasmissioni a rapporti manuali.
Maggior attenzione al lavoro
Chiaro che, lasciando lavorare in autonomia la trasmissione “RoboShift”, l’operatore può concentrare le sue attenzioni solo sulla direzionalità del trattore e sul lavoro, con la prima incombenza che però può essere delegata alla funzione di guida autonoma in parallelo, un sistema di pilotaggio elettronico dello sterzo che, grazie ad appositi sensori posti su cofano e parafanghi e ad un radar sul tetto, permette al trattore di marciare parallelo ai filari anche in assenza di segnali gps attesi per via satellitare, soluzione che Landini offre comunque a quanti la ritenessero necessaria in collaborazione con TopCon.
L’impianto ottimizza inoltre la guida grazie al sistema “Ads”, “Advanced Driving System”, assorbendo tutte le sollecitazioni esterne indotte sull’avantreno dalla marcia su terreni irregolari e in fase di manovra riporta automaticamente le ruote in posizione centrale dopo ogni svolta evitando che l’operatore debba sbracciarsi troppo. La sua azione si completa poi su strada irrigidendo il volante in funzione della velocità per rendere la guida più precisa e diretta né la sua presenza impedisce di disporre degli assali sospesi controllati elettronicamente che la Casa mette a disposizione quali optional per alcune famiglie “Rex4”.
L’elettronica vera alleata
Chiaro a questo punto che, equipaggiando i “Rex4 Dynamic” con il sistema di guida in parallelo, all’operatore resta quale unica incombenza quella di controllare e regolare le attività delle attrezzature, mansione che però può essere agevolata prevedendo l’installazione di un sistema isobus che permette il dialogo diretto fra il trattore e l’attrezzo, con quest’ultimo che se di ultima generazione può gestire le velocità di avanzamenti in un’ottica di ottimizzazione dell’efficienza. A quel punto l’operatore è bene si sia portato in cabina un giornale, visto che di lavoro da fare gliene resta ben poco, di fatto solo le manovre di fine capezzagna.
Cabine prime della classe
I “Rex4 Dynamic” sono tutti equipaggiati con vani a quattro montanti e portiere integrali, soluzione che, abbinata alla possibilità di ruotare la poltrona di guida 16 gradi verso destra e otto a sinistra oltre alla presenza di un pavimento piano, facilita le salite e le discese dal trattore. Comune a tutti i vani, anche la presenza di poltrone sospese e di impianti di climatizzazione, ma diverse le possibilità di installazione. Di serie viene offerto il classico isolamento del vano dal carro attuato mediante silent block di gomma ma, in opzione, è anche disponibile un sistema di isolamento attuato con un impianto di sospensione di tipo meccanico mediante molle e ammortizzatori. A scelta anche il tipo di protezione offerto dalla cabina nei confronti dell’ambiente esterno: i vani sono tutti omologati di serie in classe due, ma in optional è possibile averli anche omologati in classe 4, cioè protetti da filtri ai carboni attivi e da un impianto di ventilazione che li pressurizza impedendo l’accesso a qualsiasi tipo di inquinante.
Idraulica da campo aperto
I trattori specializzati non sempre dispongono di impianti idraulici ad elevata capacità, complici le dimensioni quasi sempre contenute delle attrezzature e quindi i loro bassi assorbimenti quando operanti per via idraulica. I “Rex4” di Landini fanno però eccezione a tale prassi, risultando equipaggiati già di serie con impianti idraulici bimodali che mettono a disposizione delle attrezzature portate di olio dell’ordine dei 58 litri/minuto oltre ad altri 30 litri/minuto per i servizi di bordo. A richiesta è disponibile anche una pompa tripla che aggiunge altri 36 litri/minuto ai già citati 58, arrivando a realizzare un sistema capace di erogare fino a 88 litri/minuto di olio, 54 dei quali già a mille e 500 giri/motore. La configurazione del circuito idraulico permette fino a sette distributori, di cui quattro posteriori meccanici o elettroidraulici e tre ventrali elettroidraulici. Disponibili anche un selettore di flusso con deviatore, a quattro o sei vie in uscita, per controllare più utenze con un solo comando e un divisore di flusso per regolare la portata dell’olio nei distributori.
Titolo: Landini “Rex4 Dynamic”, dinamici di nome e di fatto
Autore: Redazione