Stando all’ultimo censimento Istat, a suddividersi i 12 milioni e 535mila ettari coltivabili in Italia sono un milione e 182mila aziende agricole. Fra queste, però, a contabilizzare i due terzi della Sau complessiva, la superficie agricola utile, sono solo 400mila imprese agricole attive. Il rimanente terzo è spartito fra le 782mila aziende, a conferma della spinta frammentazione che ancora caratterizza l’agricoltura e la zootecnia italiane. A conferma il fatto che delle 782mila aziende sopracitate ben 726mila operano su superfici estese su meno di cinque ettari, quasi tutte orientate a colture frutticole, orticole, viticole e floreali. Senza dimenticare che in tale contesto rientrano anche quella cosiddetta agricoltura part-time sviluppata da persone che ufficialmente non sono agricoltori ma che amano dedicare il proprio tempo libero ad attività agricole. Ne deriva un segmento di mercato importante per i costruttori di macchine agricole e in particolare i produttori di trattori, mezzi che oltre a proporsi con dimensioni compatte per accedere alle parcelle da lavorare devono anche conciliare prestazioni e contenuti con una grande flessibilità di impiego e un rapporto prezzo/performance competitivo.
Le piccole aziende non possono in effetti dotarsi di parchi macchine particolarmente estesi e con uno o al massimo due trattori devono poter far fronte a tutte le attività di loro competenza. Poche in tale ottica le macchine proposte dal mercato in grado di soddisfare tutte le esigenze di cui sopra e una sola quella che da decenni sembra essere la beniamina di settore, quei Landini “Mistral” che fin dal loro primo apparire hanno colonizzato la top five delle immatricolazioni relative ai trattori compatti risultando molto spesso sul podio, spesso anche sul gradino più alto.
Nel 2021 si sono evoluti in “Mistral 2” giovandosi di un salto tecnologico che non si è limitato al passaggio dai motori emissionati in stage 4 a quelli emissionati in stage 5 ma ha impattato anche su molti contenuti tecnico-operativi e sul design. Ne sono derivati trattori del tutto nuovi ma forti e collaudati che il mercato ha subito ricominciato a premiare complice anche la crescita delle prestazioni motoristiche e di conseguenza una rinnovata versatilità. A muovere i “Mistral 2” provvedono in effetti propulsori Kohler serie “Kdi 1903” strutturati sulla base di architetture a tre cilindri da un litro e 900 centimetri cubi di cilindrata eroganti 49 o 57 cavalli a seconda che si tratti del modello “Mistral 2-055” o del “Mistral 2-060”.
Entrambe le unità operano tramite distribuzioni a quattro valvole per cilindro, sono alimentate da impianti common rail operanti a duemila bar di pressione e superano le normative anti inquinamento stage V mediante egr refrigerati sull’aspirazione abbinati a sistemi doc/dpf sullo scarico, soluzioni posizionate sul fianco sinistro, in basso, e protette da una cofanatura sintetica le cui sporgenze non incidono né sulla visibilità sull’avantreno, né sul raggio di volta delle ruote anteriori.
Landini “Mistral 2”: altezze cofano sotto i 130 centimetri
Compatti nelle dimensioni e anche esteticamente gradevoli, i motori integrano all’atto pratico tutte le più attuali soluzioni tecniche di settore, non danno luogo a ingombri tali da limitare la visuale dell’operatore verso l’avantreno e permettono di abbassare l’altezza delle macchine al limite dei 130 centimetri se acquisite in versione open “Ge”, “Ground Effect”, in italiano “Effetto Suolo”. Orientate a operare nell’ambiti di coltivazioni a chioma bassa, a pergola o a tendone, tali macchine prevedono riduttori e assali specifici oltre a ruote da venti pollici di diametro distanziare fra loro sulla base di un passo di mille e 790 millimetri e di una larghezza minima di mille e 260 millimetri, parametro che molto agevola l’operatività dei cantieri di lavoro quando impegnati all’interno di vivai e serre, internamente a capannoni dagli ingressi angusti o in stalle di vecchia concezione.
Va precisato che accanto ai modelli “Ge”, si collocano poi altre cinque versioni, tutte accomunate da posti guida piattaformati e sospesi rispetto al carro mediante silent block che isolano la poltrona di guida da vibrazioni e calore e tutte disponibili anche in allestimenti cabinati che ampliano ulteriormente le possibilità di utilizzo dei mezzi rendendoli fruibili anche per far fronte a eventuali attività di manutenzione urbane e viarie.
In optional anche la telemetria
Come da tradizione Landini, anche le versioni cabinate dei “Mistral 2” sono realizzate sulla base di vani a quattro montanti, sono proposte di serie con parabrezza e lunotti apribili oltre che con un sistema di climatizzazione che può integrare anche un eventuale impianto di aria condizionata. A enfatizzare il comfort di lavoro provvede poi la collocazione ergonomica di tutti i comandi mentre all’ottimizzazione del lavoro guarda la possibilità di equipaggiare i trattori con il sistema telematico di monitoraggio da remoto “Landini Fleet Management”, lo stesso che la Casa prevede sulle sue macchine di classe superiore. Opera mediante un portale dedicato e permette di controllare l’efficienza del cantiere di lavoro in termini di consumi, ore di lavoro e manutenzione programmata, rendendo anche i mezzi conformi ai requisiti previsti di “Industria 4.0” per l’accesso agli incentivi economici in essere.
Affinità di coppia
Sia i “Mistral 2-50” sia i “Mistral 2-60”, rispettivamente accreditati di 49 e 57 cavalli di potenza, vedono le coppie massime di 180 e 200 newtonmetro erogate a soli mille e 200 giri al minuto, a conferma di una generosità dei motori che permette di minimizzare l’uso dei cambi, trasmissioni manuali sincronizzate di progettazione originale Argo Tractors. Propongono di serie 12 rapporti, elevabili a 16 installando un super riduttore che permette di operare a velocità minime di soli 220 metri/ora, tutti fruibili in retro agendo su inversori al volante di tipo meccanico, soluzione scelta anche per l’inserimento e il disinserimento delle prese di forza posteriori in grado di opera a 540 o 750 giri oltre che in modalità sincronizzata al cambio.
Elettroidraulici invece gli azionamenti della doppia trazione e del blocco contemporaneo “Hydralock” dei differenziali e servoassitito lo sterzo, tutte funzioni che a livello idraulico sono alimentate da un impianto dedicato erogante 20 litri di olio al minuto. Ad azionare i gruppi di lavoro provvede quindi un’idraulica specifica che di litri al minuto ne eroga oltre 35 fruibili con un massimo di cinque distributori uno dei quali flottante. Lo stesso impianto conferisce inoltre al sollevatore posteriore una capacità di 12 quintali rendendo anche possibile l’uso di un secondo sollevatore da quattro quintali di portata installato anteriormente o di un caricatore frontale Landini serie “Lm” in grado di brandeggiare carichi massimi superiori ai sei quintali e di raggiungere altezze al perno di oltre due metri e mezzo.
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Titolo: Landini “Mistral 2”, trattori compatti al top
Autore: Redazione