Sulla base degli ultimi censimenti agricoli italiano e statunitense, le superfici medie dei due comparti primari evidenziano estensioni imparagonabili tra loro. 188 ettari al di là dell’Oceano Atlantico, 14 ettari e mezzo nel Belpaese. Una differenza quasi abissale che seppur nota e giustificata anche dalle differenti conformazioni orografiche dei due Paesi sembra legittimare pienamente la scelta compiuta da Case Ih di presentare e iniziare a commercializzare esclusivamente in Nord America la nuova mietitrebbia top di gamma “Af11” orientata a supportare i cicli di raccolta intensivi eseguiti su ampie estensioni.
Nuova categoria prestazionale
Acronimo di “Axial Flow 11”, la sigla condensa la tradizionale denominazione con la quale il Marchio americano identifica le sue mietitrebbia a tecnologia assiale con la classe di riferimento della macchina che con i suoi 775 cavalli di potenza massima supera ampiamente il limite dei 680 cavalli che secondo i parametri di riferimento dell’Association Equipment of Manufacturers classificano le mietitrebbia di classe 10, il livello attualmente più elevato tra quelli ufficiali.
La nuova “Af11” di Case Ih inaugura quindi una nuova classe di potenza, spostando verso l’alto l’asticella prestazionale non solo in termini di potenza ma anche a livello di produttività oraria e di automazione dei processi operativi, proponendosi quale nuovo punto di riferimento di settore grazie alla capacità testata in campo dai tecnici Case Ih di raccogliere oltre due mila quintali di mais in un’ora lavorando a velocità superiori agli 11 chilometri all’ora. Risultati questi ultimi raggiunti attraverso l’inedito sistema di separazione biassiale “AfXl2”, in luogo della tradizionale tecnologia Case Ih a monorotore, sviluppato sulla base di una piattaforma progettuale Cnh Idustrial che prevede una catena cinematica lineare volta a massimizzare l’efficienza operativa attraverso la riduzione al minimo delle dissipazioni energetiche.
Motore posto longitudinalmente
Proprio per tale ragione, il motore, un “Cursor 16” a sei cilindri da 15 litri e 900 centimetri cubi di produzione Fpt Industrial, è stato montato longitudinalmente con un angolo di inclinazione uguale a quello dei rotori, mentre questi ultimi, allungati rispetto al monorotore che equipaggia le “Axial Flow” già a listino, sono azionati da una scatola di trasmissione posta centralmente alla macchina che alimenta anche il canale alimentatore e la testate di raccolta. Ne deriva un’ottimizzazione funzionale degli organi di lavoro che concorre anche a liberare le strutture laterali del telaio da ingombri meccanici, in modo tale da assicurare maggior spazio operativo ai sistemi di separazione, e una migliore accessibilità per la manutenzione.
Nessun rischio di blocchi operativi
Le maggiori prestazioni offerte dalla nuova “Af11” hanno inoltre imposto sia un ampliamento fino a 20 mila litri del serbatoio della granella, svuotabile peraltro al ritmo di 210 litri al secondo, sia una revisione del sistema preposto a eliminare eventuali blocchi di prodotto indotti dalle attività di raccolta intensive e operante in modo autonomo attraverso l’inversione temporanea del moto dei rotori.
Sempre in un’ottica di massimizzazione dell’efficienza dell’azione di separazione è stata inoltre ampliata la superfice di pulizia del 45 per cento rispetto ai modelli di attuale generazione e integrato il sistema di controllo della pressione per determinare il carico dei crivelli con appositi sensori che monitorano la distribuzione longitudinale e trasversale del prodotto sul crivello superiore.
Pulizia sempre in orizzontale
Il sistema automatico “Twin Clean” opera in effetti sulla base di quattro crivelli e di un piatto attivo che lavorano il prodotto raccolto mantenendolo sempre in orizzontale, mentre due coclee trasversali lo convogliano successivamente verso un elevatore per la granella pulita dalla capacità di circa 352 mila litri all’ora, quasi il 30 per cento in più di quanto proposto dalle “Axial Flow” di classe inferiore.
Ne deriva quindi un’efficacia di lavoro che si colloca ai vertici di categoria, giocando un ruolo strategico non solo nelle prestazioni di raccolta ma anche nel contenimento delle perdite di prodotto e degli assorbimenti energetici, quindi dei consumi di carburante, che costituiscono due voci importanti nel bilancio dei costi operativi. A rendere ancor più sostenibili questi ultimi concorre infine sia il sistema “Afs Harvest Command” che permette di automatizzare completamente il lavoro della macchina, sia la tecnologia “Afs Connect” che consente il controllo da remoto delle attività in campo e la connessione con il concessionario di riferimento per far fronte in tempo reale a qualsiasi esigenza tecnica.
Titolo: La signora in rosso di Case Ih: ecco la mietitrebbia “Af11”
Autore: Redazione