La qualità dei cerchi Titan tra progettazione e verniciatura

Ancora negli Anni 80 i trattori da campo aperto marciavano su strada a 30/35 chilometri/ora, disponevano di motori eroganti fra i 70 e i 120 cavalli e vedevano le masse a vuoto oscillavano tra le tre e le cinque tonnellate. Oggi i trattori da campo aperto marciano anche a 60 chilometri/ora e le potenze scaricate a terra dai classe “E” viaggiano fra i 150 e i 230 cavalli. Con i trattori di alte prestazione che però arrivano a 300 cavalli e i cosidetti super-trattori a 500.

In 40 anni tutto è cambiato

Si può affermare quindi che nel volgere di circa 40 anni masse e prestazioni siano più che raddoppiate, mentre è rimasto invariato il numero delle ruote che devono scaricare a terra pesi e cavallerie. Sempre e solo quattro, cingolati a parte. Ovvio però che anche le ruote, intese quale binomio fra cerchi e pneumatici, si siano dovute evolvere in termini di strutture, geometrie e dimensioni oltre che a livello di materiali e tolleranze di lavorazione.

Un trend sintetizzabile in tre sole parole, la “qualità del prodotto”, che a loro volta integrano anche i discorsi relativi all’affidabilità e alla durata nel tempo. Non è un caso quindi se tutti i più importanti costruttori di cerchi e pneumatici proprio per garantire la qualità dei rispettivi prodotti li sottopongano a continui controlli, verifiche che nel caso dei cerchi e delle ruote prodotte dal gruppo Titan, iniziano già in fase di progettazione, quando il cerchio è ancora di là da venire.

Grazie ai più moderni sistemi di modellizzazione digitale, ogni nuovo cerchio viene però rapidamente definito così da permettere la realizzazione dei primi prototipi, subito sottoposti a verifiche statiche e a test di flessione che possono toccare anche i 300mila cicli in accordo con le norme europee “Euwa 3.24”.



A seguire poi i test di rotolamento sotto carico, anche loro disciplinati dalle norme europee “Euwa 3.24” che richiedono almeno 700mila cicli. Se il cerchio supera tali esami può passare in produzione, processo che si apre sempre con i controlli di qualità esercitati sui materiali grezzi e poi, una volta stampati dischi e staffe, con quelli dimensionali. I tecnici Titan però sanno benissimo che ogni lavorazione incide in misura più o meno importante anche sulle strutture e quindi sulle risposte prestazionali degli acciai di costruzione, realtà che impone continui test chimici e meccanici oltre alle verifiche dimensionali attuate secondo gli standard “Etrto”. Ciò, in particolare, dopo le lavorazioni di saldatura fra cerchi e dischi, operazione che a sua volta è controllata in modo da minimizzare l’insorgere di tensioni interne alle strutture.

Cerchi Titan, controllata anche la verniciatura

Una volta completati tutti i cerchi sono poi verniciati, altro processo avanzato gestendo in maniera controllata gli spessori del fondo e delle vernici oltre che l’aspetto estetico di queste ultime, ed equilibrati singolarmente. A quel punto e in teoria i cerchi sarebbero pronti per la consegna, ma poiché l’imprevisto è sempre possibile ecco che Titan cerca di cautelare ulteriormente i suoi clienti individuando mediante marcature elettroniche i singoli lotti di produzione e, per sincerarsi circa la loro affidabilità, estraendo a caso da ogni lotto dei prodotti campione per sottoporli a ulteriori test di durata. Se anche tali ultime verifiche sono superate il lotto può essere consegnato, fermo restando che anche tale processo è comunque controllato per sincerarsi che ogni gruppo sia imballato a dovere come richiesto da ogni singolo cliente e giunga a destinazione pronto per l’utilizzo. Come dicono in Titan “costruire un cerchio è facile, costruirlo bene e garantito è molto più difficile”.

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Titolo: La qualità dei cerchi Titan tra progettazione e verniciatura

Autore: Redazione

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