“M5111 Lp” di Kubota si propone quale specializzato ribassato orientato alle esigenze di coloro che operano all’interno di colture a bassa chioma. Forte di un’altezza ai parafanghi posteriori inferiore ai 150 centimetri, vanta anche la presenza del sistema “Bi-Speed” che agevola le manovre in entrata e in uscita dai filari.
L’agricoltura specializzata è uno dei temi portanti di Fieragricola 2020. Come ogni anno la manifestazione veronese è infatti in larga parte dedicata alla viticoltura e alla frutticoltura, due ambiti che a livello di meccanizzazione coprono quasi un terzo delle immatricolazioni nel Belpaese e di conseguenza di interesse strategico per tutti i principali marchi del panorama trattoristico nazionale. Tale valore è peraltro testimoniato anche dall’attenzione dedicata dai costruttori nazionali e internazionali alla diversificazione della propria offerta commerciale verso un segmento di mercato in grado di spostare numeri significativi a livello di quote e di volumi.
Un percorso fatto proprio recentemente anche da Kubota attraverso il lancio del nuovo “M5111 Lp”, specializzato che trova nel suffisso della sigla il proprio profilo di missione. “Lp” è infatti l’acronimo di “Low Profile”, “a basso profilo”, e identifica una macchina caratterizzata da un’altezza ai parafanghi posteriori inferiore ai 150 centimetri, valore che di fatto ne permette l’impiego nelle lavorazioni in ambito specializzato tipiche del Belpaese, quali, per esempio, i vigneti a tendone e i frutteti dedicati all’allevamento dei kiwi.
Proprio in tale ottica, il nuovo “M5111 Lp” è equipaggiato con un’unità Kubota “V3800” a quattro cilindri da tre litri e 800 di cubatura in grado di erogare fino a 107 cavalli di potenza massima, prestazione che si affianca alla presenza di un regolatore elettronico che permette all’operatore di memorizzare due velocità di lavoro richiamabili a pulsante che contribuiscono a semplificare le lavorazioni che richiedono avanzamenti regolari e costanti. Omologato stage 4 attraverso il contemporaneo impiego di impianti egr, di sistemi scr, di filtri antiparticolato e di catalizzatori doc, il motore opera poi mediante alimentazioni common rail ad alta pressione, mille 800 bar, e distribuzioni a quattro valvole per cilindro che, nel loro insieme, contribuiscono ad assicurare curve di coppia lineari e progressive e, di conseguenza, a minimizzare i consumi di carburante.
Obiettivo quest’ultimo al cui raggiungimento guarda anche la presenza di una trasmissione strutturata sulla base di tre gamme e sei marce che mettono a disposizione degli operatori 18 rapporti in avanzamento e altrettanti in retro, tutti innestabili anche sottocarico attraverso un inversore elettroidraulico. Tale soluzione, oltre a semplificare la gestione dei cambi di direzione, agevola soprattutto le manovre in entrata e in uscita dai filari, ambito nel quale “M5111 Lp” può giovarsi peraltro della presenza del sistema “Bi-Speed” che assicura alla macchina la capacità di realizzare raggi di sterzata contenuti entro i tre metri e 50 centimetri.
Sempre a controllo elettroidraulico anche l’innesto della doppia trazione e del sistema di blocco delle macchine attuabile mediante la stessa leva che comanda le marce, così da evitare agli operatori di dover intervenire sul classico freno a mano per arrestare il veicolo durante le soste, mentre guarda invece direttamente alla gestione delle attrezzature l’impianto idraulico da 64 litri al minuto che alimenta fino a quattro distributori ausiliari, una presa di forza a due velocità di lavoro, 540 e mille giri al minuto, e un sollevatore posteriore da quattro mila e 100 chili di capacità massima. Tutti gruppi peraltro gestibili direttamente da posti guida piattaformati, isolati dal carro mediante silent block e caratterizzati da una disposizione ergonomica dei comandi che consente agli operatori un controllo semplice e immediato delle principali funzioni applicative.