Nel 2018 l’anteprima. Nel 2019 il lancio ufficiale e ora i primi test sul campo. “K-Hem 1003” e “K-Hem 2504”, i due ibridi di Kohler,non sono quindi solo degli esercizi progettuali. Sono proposte concrete in avanzata fase di sviluppo.
Il lancio di un qualsiasi nuovo prodotto passa sempre attraverso varie fasi. Si attacca con gli studi di fattibilità, poi si passa alla progettazione, poi alla prototipazione. Se tutto è andato bene si mette a punto la produzione e si lanciano le cosiddette “pre-serie”, prodotti realizzati in un numero limitato di esemplari utilizzando gli stessi processi che saranno poi usati per la vera e propria produzione di serie. A seconda della complessità del prodotto in questione tali passaggi richiedono tempi quanto mai variabili che, nel caso motori ibridi serie “K-Hem” di Kohler si stanno davvero minimizzando grazie al fatto che i Tecnici della Casa operano godendo di una base, i motori diesel serie “Kdw 1003” e “Kdi 2504”, che non ha certo bisogno di test affidabilistici per garantire la sua funzionalità.
Da qui il rapido passaggio dalla prototipazione ai primi test sul campo, effettuati allestendo alcuni morori serie “K-Hem 1003” e affidandoli poi a clienti selezionati. Se tutto andrà per il meglio lo stesso iter sarà poi seguito anche al modello “K-Hem 2504” che con la soluzione di minor potenza condivide la filosofia progettuale, tesa a realizzare un propulsore avanzato ma meccanicamente semplice e intercambiabili con le soluzioni propulsive Kohler tradizionali. Le unità avanzano in effetti le stesse dimensioni trasversali e in altezza dei diesel tradizionali, differenziandosi da questi solo in termini di lunghezza, una trentina di centimetri in più indotti dall’ingombro del generatore, e nelle masse, una cinquantina di chili in più sempre indotti dalla presenza del sistema ibrido.
Questi si basa sull’interfacciamento con i gruppi termici di un motore/generatore elettrico operante a 48 volt ed erogante, a seconda del modello, 20 o 26 cavalli di potenza e cento newtonmetro di coppia. Ne derivano unità caratterizzate da potenze massime complessive di circa 44 e 96 cavalli oltre che da coppie motrici di 160 o 415 newtonmetri, prestazioni queste ultime che vedono anche le coppie erogate dai motori elettrici disponibili anche a regime zero. Al di là delle prestazioni le due unità si caratterizzano quindi per una elasticità di funzionamento proibita ai sistemi di propulsione tradizionali e che ben si sposa con le esigenze di lavoro di quelle macchine che, come i sollevatori telescopici, devono far fronte a picchi di carico importanti cui però non seguono erogazioni continue di pari entità. I motori fungono inoltre da generatori quando trainati dalle parti termiche o quando la macchina su cui sono installati opera fasi negative, per esempio se su strada si viaggia in rilascio o un braccio elevatore rientra dopo lo sfilo, e ciò permette di minimizzare le esigenze di ricarica delle batterie. Quanto sopra senza dimenticare che sia “K-Hem 1003” sia “K-Hem 2504” possono lavorare sulla base di tre diverse funzionalità proponendo oltre alla formula ibrida, anche il solo elettrico e il solo termico. Nessun rischio dunque di rimanere senza energia e, al contrario, possibilità di accedere per lavorare anche in ambiti sensibili all’inquinamento e al rumore.
Unità termiche collaudate
Il gruppo ibrido “K-Hem 1003” è realizzato giocando su un’unità termica tricilindrica da circa un litro di cubatura facente capo alla serie “Kdw” caratterizzata da sistemi di aspirazione naturali, alimentazioni attuate per via indiretta e distribuzioni a due valvole per cilindro. La formula ibrida consente di superare i limiti di Legge elativi all’emissionamento senza dover ricorrere a dpf o catalizzatori e quindi con il solo sistema egr. Diversa la situazione per l’altro gruppo ibrido, allestito giovandosi di un quattro cilindri serie “Kdi” da circa due litri e mezzo di cubatura. In questo caso l’aspirazione è forzata, l’alimentazione diretta e le distribuzioni sono a quattro valvole per cilindro con emissionamento controllato mediane un sistema egr esterno refrigerato sull’aspirazione e un sistema doc+dpf sullo scarico. In entrambi i casi si tratta di unità collaudate e forti oltre che caratterizzate da consumi sempre contenuti grazie a termodinamiche messe a punto con largo impiego di simulazioni computerizzate.