Una degli interrogativi cui deve far fronte un’organizzazione agricola quando è in procinto di acquistare una nuova macchina semovente riguarda la tipologia della trasmissione. Al momento sono in effetti tre le tecnologie di base disponibili, con quella meccanica che funge da attacco, quella continua che si pone al vertice e quella idraulica che funge da elemento di raccordo. Poiché ogni tipologia di trasmissione ha i suoi pregi e i suoi difetti, la scelta va fatta sulla base di ragionamenti razionali e dei profili di missione cui deve rispondere ogni singola macchina. Le trasmissioni meccaniche sono in effetti robuste ed economiche, facili da gestire e foriere di elevati rendimenti, ma non sono automatizzabili più di tanto, nei cambi marcia fanno cadere la coppia motrice in essere sulle ruote e richiedono un costante controllo da parte dell’operatore che alla lunga stanca e di conseguenza dà luogo a rallentamenti del lavoro.
Nessuna caduta di motricità
Più facile l’automazione delle trasmissioni idrauliche che spesso operano anche in condizioni di power shift e quindi assicurando la motricità delle macchine anche durante i cambi di marcia o di gamma. La loro gestione può inoltre essere delegata alle centraline di bordo e in tal caso l’operatore può concentrarsi solo sulle attività in essere per ottimizzarne l’efficienza. Sono però gruppi complessi e costosi oltre che forieri di efficienze leggermente inferiori a quelle proposte dalle trasmissioni meccaniche, problemi che si acuiscono ulteriormente passando alle trasmissioni continue.
Queste però operano in automatico, quindi l’operatore può astenersi da qualsiasi controllo, e permettono anche di svincolare fra loro le velocità di avanzamento dal carico e dai giri motore ottimizzando poi tali parametri in un’ottica di contenimento dei consumi. Quest’ultima chance è però in parte vanificata dai più elevati assorbimenti energetici, tant’è che tutti i cvt presenti sul mercato sono progettati in modo da assicurare fasce di lavoro in cui operano solo le loro parti meccaniche, soluzione proposta anche dalle trasmissioni “DualTech Vt” proposte da Jcb su alcuni suoi modelli di movimentatori telescopici, le serie “Agri Super”, “AgriPro” e “Agri Xtra”. Si tratta di cambi che, come lascia intendere il nome, abbinano la progressività e la facilità d’uso di una trasmissione idrostatica la potenza con l’efficienza di una trasmissione meccanica power shift riunendo entrambe le tecnologie in un solo corpo con la parte trasmissione idrostatica gestita da una frizione multidisco con la quale si interfaccia un power shift a tre stadi in presa diretta.
Doppia modalità di utilizzo
Da fatto una struttura ibrida che consente alla macchina su cui è installata di adattarsi a diverse situazioni di utilizzo lavorando in modalità idrostatica fino a una velocità massima di 19 chilometri/ora con accelerazioni rapide e grandi doti di fluidità e progressività dei movimenti, particolarmente preziose nelle lavorazioni di precisione.
Anche la rigenerazione dell’olio
In modalità meccanica la macchina può invece raggiungere una velocità massima su strada di 50 chilometri/ora velocizzando sensibilmente i trasferimenti su lunghe distanze e ottimizzando al contempo le prestazioni di traino.
Da segnalare la semplicità di utilizzo. L’operatore può selezionare la modalità di lavoro preferita o il funzionamento in automatico con cambio della modalità in funzione della velocità della macchina e grazie alla modalità “Flexi” può anche impostare uno specifico regime di giri del motore e gestire autonomamente la velocità di traslazione della macchina, soluzione che offre importanti vantaggi quando sono richieste velocità di movimento e flussi idraulici abbondanti per alimentare eventuali attrezzature e anche quando la macchina è impegnata in lavorazioni di alta precisione. Quanto sopra senza il contributo che la trasmissione avanza in termini di contenimento dei consumi di carburante, complice anche un impianto idraulico intelligente che rigenera l’olio nei cilindri idraulici riducendo i giri motore in modo da ottenere una maggiore efficienza.
Titolo: Jcb gamma “DualTech”, dual di nome e di fatto
Autore: Redazione