Gli “Agrotron” di Deutz-Fahr facenti capo alla serie “6” si propongono con tre diverse trasmissioni, fra le quali spicca un powershift robotizzato “RcShift” che abbina la facilità d’uso delle trasmissioni continue ai contenuti assorbimenti energetici delle trasmissioni meccaniche
Il marchio Deutz-Fahr è proposto in tutti i Paesi in cui opera il gruppo Sdf quale sinonimo di tecnologia e prestazioni, un’immagine sostenuta da contenuti tecnici di rilievo e fatta proprio dal mercato, tant’è che un buon settanta per cento del fatturato Sdf 2018 si lega proprio al Brand in questione. Dalla produzione Deutz-Fahr deriva anche buona parte degli utili, in crescita nonostante un momento economico che ha visto calare in quasi tutti i Paesi le vendite dei trattori agricoli e quindi ha spinto verso il basso i volumi. Anche il Marchio tedesco ovviamente ha risentito del fenomeno, ma proprio grazie ai suoi contenuti tecnologici e alle prestazioni dei suoi mezzi ha potuto far fronte alle minori vendite con i superiori margini indotti dalle macchine di alta potenza. All’atto pratico è accaduto che Deutz-Fahr abbia saputo opporre la qualità alla quantità, forte anche di un’offerta molto orientate alle potenze medio alte e, appunto, caratterizzata da soluzioni tecnico-funzionali di assoluto rilievo. Un esempio in tal senso è dato dalle trasmissioni robotizzate che equipaggiano i trattori di media potenza serie “6” presentati nel 2016 e disponibili anche con gruppi powershift e continui. Disponibili in sei tarature di potenza che spaziano da un minimo di 156 cavalli a un massimo di 226, grazie alle tre diverse opzioni di scelta proposte a livello di trasmissioni realizzano una gamma di diciotto modelli tutti caratterizzati da una elevata polivalenza di impiego ma anche capaci, giocando proprio sulle rispettive configurazioni funzionali, di aderire in maniera specifica alle esigenze operative della singola azienda. A maggior ragione se si pensa che ogni macchina può essere ampiamente personalizzata partendo dalla sua configurazione di base. Volendo individuare i profili di missione di ogni famiglia si può affermare che quella di attacco, “6 Agrotron PowerShift”, guarda soprattutto alle medie aziende e alle organizzazioni contoterzistiche più strutturate, quelle che son solite affidare i propri mezzi a personale salariato giocando su impieghi il più possibile full time per accelerare gli ammortamenti. Tali entità necessitano di trattori moderni, affidabili e prestazionali, ma anche forieri di investimenti il più possibile contenuti, tutte connotazioni cui i serie “6” di attacco rispondono perfettamente. Al vertice della gamma i “6 Agrotron Ttv”, mossi da trasmissioni continue. Sono i trattori più avanzati che Deutz-Fahr propone nell’ambito delle medie potenze e grazie all’esclusività dei loro contenuti possono far fronte con successo a qualsiasi tipo di utilizzo garantendo sempre rapporti ottimali fra prestazioni e consumi. Nel mezzo i “6 Agrotron RcShift”, macchine che abbinano in maniera equilibrata i vantaggi e le possibilità operative delle due precedenti famiglie grazie alle loro trasmissioni robotizzate messe a punto dai tecnici Sdf sulla base di gruppi meccanici Zf. Questi ultimi sono strutturati sulla base di cinque gamme e sei marce, come i powershift che equipaggiano i “6 Agrotron PowerShift”, ma i passaggi da una gamma all’altra o da un rapporto all’altro sono gestiti per via elettronica da una centralina che può operare anche in automatico e con quattro diverse modalità. Selezionando l’operatività “Manual” la scelta e la gestione dei rapporti è lasciata all’operatore, ma questi può però memorizzare la marcia di avvio, soluzione che facilita e velocizza le manutenzioni aziendali e le attività di asservimento agli impianti biogas. In modalità “Semi-Auto” è invece possibile far gestire alla centralina di bordo le marce poste all’interno di una stessa gamma, opzione che in modalità “Full-Auto Road” si estende a tutti i 30 rapporti disponibili permettendone una gestione integrata attuata in un’ottica di ottimizzazione dei consumi. Lo stesso accade con la modalità “Full-Auto Field” che però limita il controllo da parte della centralina alle sole marce utilizzate in campo. Il passaggio da una modalità di lavoro all’altra è possibile anche in marcia e ciò permette di far fronte alle varie lavorazioni disponendo sempre del programma di lavoro più idoneo all’occorrenza. Il tutto con gli assorbimenti energetici tipici delle trasmissioni meccaniche e con la possibilità di impegnare la macchina anche per lunghi periodi di tempo in attività gravose senza correre il rischio di doverle rallentare causa i surriscaldamenti che a tratti caratterizzano l’olio delle trasmissioni continue quando impegnate ai limiti delle loro possibilità. Ne deriva che i “6 Agrotron RcShift” possono essere considerati a livello prestazionale, nei contenuti e anche in termini economici la scelta più valida sia per chi desidera un media potenza tecnologico e ad ampio spettro di utilizzo, ma non vuole affrontare gli investimenti necessari per acquisire un cvt, sia per chi desidera una macchina al top per contenuti, ma dovendola adibire a lavori pesanti vuol garantirsi i minimi consumi possibili. Da segnalare che le trasmissioni permettono di raggiungere i 72 chilometri/ora risultando bloccate in Italia a 40 o 50 chilometri/ora raggiungibili sia a pieno regime sia al regime ridotto di mille e 150 giri. Il gruppo può integrare un eventuale creeper che aggiunge 24 rapporti in avanti mentre è di serie l’inversore elettroidraulico agente anche sotto carico e programmabile nella reattività.