Complici gli input ambientalistici lanciato dall’Unione Europea si stanno intensificando presso tutti i costruttori di trattori gli studi tesi a realizzare mezzi propulsi per via elettrica. Fatte salve però un paio di proposte basate su trattori compatti di produzione asiatica, la maggior parte dei mezzi fino a ora presentati al pubblico è relativa o a prototipi o a macchine che saranno commercializzate solo da fine anno. Ciò a causa di progettazioni dedicate che oltre a impattare sui motori e sui relativi sistemi di gestione interessano anche le trasmissioni e le funzioni ausiliarie di bordo.
Mezzi progettati quasi ex-novo
Macchine quasi completamente nuove quindi, motivo per cui necessitano di lunghi test e corpose validazioni funzionali e affidabilistiche prima di essere lanciate sul mercato. Proprio per questo motivo, cioè per accelerare i tempi di progettazione e di avvio della produzione, il gruppo Bcs ha deciso di lavorare sul tema abbracciando una strategia progettuale diversa
Poche ma sostanziali varianti
Ha puntato infatti sulla salvaguardia del maggior numero possibile dei gruppi funzionali in essere sulle sue macchine così da dar luogo a trattori elettrici strettamente imparentati con i modelli tradizionali. Primo risultato concreto di tale approccio costruttivo la versione elettrica di “Valiant 60”, macchine denominata “e-Valiant”, presentata a sorpresa in quel di Verona e nata sostituendo il motore termico con un motore elettrico da 25 chilowatt, circa 30 cavalli, che provvede alla trazione e all’azionamento della presa di forza lasciando a un secondo motore elettrico da 16 chilowatt, circa 22 cavalli, il compito di alimentare i servizi di bordo.
Un sistema di propulsione bimoidale
Il motore di trazione è posizionato in asse con l’albero di trasmissione, più o meno là dove sui “Valiant” tradizionali è ubicato il volano del motore termico, mentre il secondo motore è posto anteriormente. Le due unità sono gestite da una specifica centralina, possono lavorare in maniera separata e autonoma l’una rispetto all’altra e quando sono impegnate contemporaneamente erogano una potenza globale di 56 cavalli, quindi superiore a quella del trattore di partenza che è accreditato di 50 cavalli.
Bcs “e-Valiant”, quattro ore di autonomia
A supportare le richieste energetiche dei motori elettrici provvedono due pacchi batteria da 15 chilowattora l’uno di capacità operanti a 48 volt di tensione, gruppi ubicati sottocofano che stando alle dichiarazioni Bcs assicurerebbero un’autonomia operativa di circa quattro ore ripristinabile fra il 20 e l’80 per cento in due ore se il trattore viene collegato a un caricabatteria esterno da 15 chilowatt di potenza o in tre ore circa usando il caricabatterie di bordo da sei chilowatt di potenza. C’è quindi la possibilità di far lavorare la macchina per le classiche otto ore se si accetta l’idea di effettuare la ricarica durante la pausa di mezzodì.
Bcs “e-Valiant”, stessi comandi del trattore di base
Questi, una volta a bordo, può controllare avanzamenti, sforzi di trazione e gruppi di lavoro con gli stessi comandi fisici che caratterizzano i “Valiant” tradizionali. La trasmissione è in effetti la stessa e tale risulta anche il sistema di trazione, con l’integrale disinseribile e i differenziali bloccabili in simultanea.
Anche il posto guida reversibile
Previsto pure il posto guida reversibile a torretta girevole e doppi comandi, a conferma di come la soluzione propulsiva bimodale di Bcs sia semplice e funzionale oltre che allineata con i più recenti trend progettuali di settore abbracciati dai costruttori di sollevatori telescopici per elettrificare le proprie macchine compatte. Quanto sopra senza dimenticare poi che la salvaguardia della quasi totalità dei gruppi di bordo oltre a giocare a favore dell’affidabilità dei trattori garantisce ai costruttori di realizzare importanti economie di scala a livello produttivo, ritorno che ovviamente va poi a beneficio delle aziende che intenderanno far proprie le nuove macchine.
Già in studio le future evoluzioni
“e-Valiant” rappresenta il primo approccio avanzato dal gruppo Bcs nel campo dell’elettrificazione delle macchine agricole, tema sul quale i tecnici di Abbiategrasso e Luzzara stanno lavorando in due direzioni.
Da una parte un’elettrificazione della gamma attuale tesa a offrire in tempi brevissimi agli operatori nuove soluzioni di lavoro, dall’altra la verifica della possibilità di dar vita in futuro a mezzi caratterizzati da soluzioni costruttive specifiche. Fra queste la possibilità di limitare l’utilizzo delle trasmissioni meccaniche alle sole funzioni necessarie per massimizzare le prestazioni dei motori elettrici e di ottimizzare l’utilizzo dell’energia immagazzinata nelle batterie mediante una gestione sempre più evoluta dell’elettronica di controllo. Quanto sopra, ovviamente, sempre che il mercato si mostri più interessato al tema di quanto non stia facendo il mercato-auto nei confronti delle vetture elettriche.
Titolo: Isodiametrici full electric Bcs “e-Valiant”: sorprese scintillanti
Autore: Redazione