In campo agricolo le dimensioni contano. Soprattutto se riferite e macchine destinate a lavorare in ambiti specialistici di pregio che, proprio perché tali, sono sfruttati in maniera intensiva. Un esempio in tal senso le coltivazioni vitivinicole a filari stretti tipiche delle aree geografiche che danno origine ai vini e agli spumanti più nobili. Per assicurarsi la massima produttività gli operatori del settore già da tempo hanno iniziato a minimizzare gli spazi di manovra a fine capezzagna e le distanze interfilari quando il vigneto è in fase di allestimento, trend che di riflesso ha indotto la necessità di operare all’interno di tali coltivazioni con macchine caratterizzate da larghezze e raggi di volta più contenuti rispetto al passato.
Sui trattori tradizionali tali obiettivi sono essenzialmente raggiunti mediante una scelta oculata degli assali e dei pneumatici oltre che con la messa a punto di soluzioni costruttive tese a realizzare angoli di volta superiori a quei 55 gradi che rappresentano una sorta di standard di settore. Le stesse tecnologie ovviamente si ritrovano poi anche sui trattori isodiametrici, mezzi che però dispongono di un asso nella manica in più potendo proporsi anche con sistemi di sterzo di tipo articolato. Ciò in quanto non sono realizzati sulla base di un unico carro integrante motore e trasmissione, ma con componenti separati e distinti. Il motore termico a sbalzo anteriormente e la trasmissione posteriormente.
Angoli di volta molto contenuti
Tale concetto costruttivo permette di “spezzare” la catena cinematica in due parti che in curva si articolano fra loro realizzando raggi di volta più contenuti rispetto a quelli indotti da uno sterzo tradizionale. La stessa soluzione in più tutela anche il terreno visto che porta le ruote posteriori a seguire le stesse traiettorie di quelle anteriori lasciando così solo due tracce sul suolo anziché quattro. I moderni isodiametrici articolati, come per esempio risultano essere i “Cobram 60 Ar” prodotti da Ferrari, vantano quindi doti superiori di manovrabilità pur mantenendo quelle larghezze minime di lavoro di poco superiori al metro che per lungo tempo hanno costituito una sorta di riferimento di settore. Come accennato in precedenza, la crescita del business vitivinicolo sta però rendendo eccessivo anche tale larghezza spingendo tutto i Costruttori a limitare ulteriormente gli ingombri delle proprie macchine. Non è quindi un caso se proprio Ferrari in occasione di Eima 2022 ha lanciato una versione super stretta, solo 95 centimetri, del già citato modello “Cobram 60 Ar”, un modello denominato “Cobram 60 Ar Micro” che eredita tutte le soluzioni costruttive di base di “Cobram 60 Ar”, ma abbinandole ad assali e pneumatici che permettono di contenere l’ingombro massimo trasversale al di sotto dei 95 centimetri senza dar luogo a rinunce in termini di prestazioni operative.
49 cavalli erogati a due mila 600 giri
Il motore, un tre cilindri di produzione Kohler serie “Kdi 1903 Tcr” da un litro e 861 centimetri cubi di cilindrata, è in effetti quello di “Cobram 60 Ar” e tali risultano sia la potenza massima di 49 cavalli erogati a due mila e 600 giri sia la coppia massima di 190 newtonmetro erogati a mille e 500 giri. Analoga poi anche la trasmissione, un gruppo meccanico, manuale e sincronizzato capace di dodici rapporti tutti resi disponibili anche in retromarcia da un inversore pure sincronizzato. Come tradizione Ferrari, il motore si interfaccia inoltre con la trasmissione mediante una frizione operante in bagno d’olio e il collegamento meccanico è assicurato da un unico albero e da un unico giunto, contenuti che enfatizzano sia robustezza e affidabilità del complesso sia la sua efficienza meccanica. Fra i componenti comuni le due macchine anche il sistema di trazione integrale permanente, i differenziali bloccabili simultaneamente per via elettroidraulica e il sistema frenante integrale pilotato da gruppi posteriori a dischi multipli operanti in in bagno d’olio, mentre risultano diversi gli impianti idraulici che, nel caso di “Cobram 60 Ar Micro” in versione “Premium”, possono mettere a disposizione fino a 33 litri/minuto di olio interamente fruibili per il lavoro.
Fino a sette uscite idrauliche
L’impianto è in effetti di tipo sdoppiato, dispone di scambiatore di calore e divisore di flusso, e grazie alla maggior portata può alimentare senza problemi fino a sette prese idrauliche posteriori oltre a un terzo punto idraulico del sollevatore da 12 quintali di portata eventualmente controllabile in termini di sforzo. In grado dunque di azionare anche le attrezzature più assetate di olio, la nuova macchina è reversibile di serie per lavorare comodamente anche con l’attrezzatura posta frontalmente all’operatore, così come di serie sono la poltrona di guida regolabile e sospesa di tipo “comfort” e il cruscotto analogico-digitale con display a colori e menù di diagnostica.
Da 26 a 75 cavalli
Il nuovo “Cobram 60 Ar Micro” si configura quale specializzato super compatto fruibile per far fronte a tutte le esigenze di lavoro e di manutenzione imposte dai più avanzati dettami operativi in essere a livello vitivinicolo. Va ad ampliare una linea di prodotto che mette a disposizione più di trenta modelli che nel loro insieme coprono potenze comprese fra i 26 e i 75 cavalli risultando disponibili con sterzi tradizionali, articolati o “DualSteer”, con sistemi di trazione 4×4 inseribili o permanenti, con ruote posteriori isodiametriche, maggiorate o semi cingolate e con posti guida fissi o reversibili. Diverse inoltre le cabine disponibili tra le quali, le versioni “Compact Pro” a profilo ribassato e “Vista Pro” a profilo conico, anche omologate in classe 4.
Titolo: Isodiametrici Ferrari “Cobram 60 Ar Micro”: solo 95 centimetri
Autore: Redazione