Il mercato dei trattori è in una “tempesta perfetta”

Qui un’analisi del mercato avanzata da Mario Danieli, Country Manager Italia di Argo Tractors, e rilasciata nel corso di una più ampia intervista disponibile sul sito www.meccagri.it

Mario Danieli opera da anni in qualità di country manager presso il gruppo Argo Tractors e quindi vanta un’esperienza di settore che lo inserisce fra i manager più qualificati del momento per analizzare gli andamenti del mercato. Relativamente al 2024 ritiene che i risultati finali siano stati determinati da quella che si potrebbe definire una ‘tempesta perfetta’, provocata da fattori sia congiunturali sia strutturali. ”Sicuramente”, afferma, “il credito di imposta 4.0 ha giocato un ruolo importante, sia come elemento scatenante del boom delle vendite al quale abbiamo assistito nel 2021, sia come una delle concause dell’attuale crollo del mercato congiuntamente alla riduzione della percentuale utilizzabile in compensazione dal 50 per cento del 2021 al 20 di quest’anno. Questo ha reso il beneficio meno incentivante.

Meno entrate e più spese

C’è anche da considerare che chi ha aderito all’agevolazione, all’atto dell’acquisto ha ipotizzato di compensare in cinque anni il credito maturato, in quanto il fatturato del momento gli permetteva di avere una capienza scale sufficiente. Il calo dei prezzi dei prodotti agricoli e le avverse condizioni climatiche che hanno inficiato le produzioni, hanno però fatto diminuire il giro d’affari delle aziende, motivo per cui queste ultime impiegheranno due o tre anni in più per ammortizzare il credito scale maturato, dovendo però far fronte al finanziamento sostenuto per l’acquisto del mezzo in cinque anni.

Quanto sopra, senza dimenticare l’escalation dei prezzi energetici e delle materie prime che hanno penalizzato i listini delle macchine agricole, unitamente ai forti aumenti subiti dai tassi di interesse, a causa dell’evoluzione dell’Euribor. Tutto ciò ha portato a una pesante flessione del mercato in quanto oggi, accedono all’acquisto solo quanti hanno la necessità di dover affrontare una determinata spesa e quei privati che non hanno alcun interesse a usufruire del credito d’imposta. Le scelte di questi ultimi però si indirizzano in genere su macchine entry level, con un’attenzione focalizzata al prezzo. Questo spiega perché il mercato, che potremmo definire ‘essenziale’ continua ad esistere, mentre è decisamente rallentato il mercato delle potenze/specifiche medio-alte, dove ad acquistare sono invece i professionisti”.

Creando un vantaggio per i costruttori orientali. “Esattamente” ribadisce Danieli, “Il mercato italiano dei trattori dal 2012 a oggi evidenzia in effetti la crescita della fascia di potenza sotto i 35 cavalli, salita dalle 337 unità del 2012, pari a poco meno del due per cento del mercato, alle mille 630 unità registrate al 31 dicembre 2024, equivalente a quasi l’11 per cento del totale immatricolazioni. Un exploit che va ascritto principalmente a una fascia di acquirenti hobbisti che non usufruiscono di contributi e che per motivi di budget concentrano le loro attenzioni sui trattori di bassa potenza, offerti oggi quasi esclusivamente da costruttori orientali. Si spiega in tal modo come tale segmento di mercato, in passato appannaggio di noi costruttori del Made in Italy, ora sia in mano a costruttori asiatici”.

Senza agevolazioni ripresa difficile

Il futuro? “Francamente sono dell’avviso che l’andamento del mercato nel 2025 sarà allineato a quello del 2024, complice la fine delle agevolazioni. Il Fondo Innovazione Ismea, a fronte di una dotazione finanziaria complessiva di 100 milioni di euro, dei quali 30 per le piccole imprese con sede nelle zone colpite dall’alluvione del Maggio 2023 e di una spesa minima per progetto stabilita in 70 mila euro, potrà finanziare al massimo un migliaio di macchine in totale, una goccia all’interno del mare.

Quanto al Pnrr, i trattori finanziabili sono solo a trazione elettrica o a biometano, mezzi che, nel loro insieme, rappresentano una percentuale irrisoria nell’attuale offerta di mercato. Si aprono invece, a mio giudizio, interessanti prospettive di business per le attrezzature agricole dato che, gli utilizzatori finali che nell’ultimo periodo hanno sostituito il trattore in funzione anche del credito d’imposta, con potenze più elevate, potranno accedere alle risorse del Pnrr per l’acquisto di attrezzature di dimensioni e tecnologie adeguate ai nuovi trattori. Ritengo quindi che nel 2025 a dare respiro ai concessionari saranno probabilmente gli implement, mentre il mercato servito dei trattori, escludendo isodiametrici e mezzi di potenza sotto i 35 cavalli, rimarrà fermo sulle 12 mila macchine o poco più”.

Titolo: Il mercato dei trattori in una “tempesta perfetta”

Intervista più ampia intervista disponibile sul sito www.meccagri.it

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