Prosegue il trend negativo del mercato trattoristico europeo. Nel primo trimestre 2016 i principali Paesi hanno infatti chiuso in rosso il bilancio delle immatricolazioni, a eccezione della Francia, supportata nell’ultimo anno da agevolazioni statali per le attività produttive
Se l’Italia piange, l’Europa certo non ride. Stando infatti ai dati del primo trimestre dell’anno in corso relativi alle immatricolazioni di trattori nei principali Paesi del Vecchio Continente, per l’auspicata ripresa del mercato europeo della meccanizzazione agricola sembra sia necessario attendere ancora, forse, ma si spera di sbagliare, fino al 2017. Oltre che nel Belpaese, dove Macchine Trattori ha fotografato sullo scorso numero di aprile un calo delle immatricolazioni del sei e sette per cento, la tendenza ribassista degli ultimi anni è in effetti proseguita anche nei primi tre mesi del 2016, con quasi tutti i più importanti mercati continentali che hanno fatto segnare una decrescita rispetto allo stesso periodo del 2015, peraltro già in negativo rispetto al 2014. Unica eccezione, per ora, la Francia che ha chiuso il trimestre con una crescita del mercato pari al 20 e mezzo per cento grazie a cinque mila 856 trattori immatricolati tra gennaio e marzo, quasi mille macchine in più rispetto ai quattro mila 860 mezzi assorbiti dal mercato transalpino nel primo trimestre 2015. Un exploit però molto agevolato dalla Legge promossa dal ministro dell’Economia Emmanuel Macron e finalizzata al sostegno delle attività produttive attraverso l’ammortamento fino al 40 per cento del valore degli investimenti in macchinari, norma che secondo gli analisti di settore sarebbe stata sfruttata dagli operatori transalpini per rinnovare parte dei propri parchi macchine, in particolare i trattori specializzati non allineati alle normative stage 3B. Non a caso, quest’ultimo segmento è cresciuto nel primo trimestre dell’anno in corso del 38 e uno per cento rispetto al medesimo periodo dello scorso anno trainando l’intero mercato. Questi pare tuttavia destinato a chiudere il 2016 in rosso visto che l’agevolazione fiscale promossa dal Governo francese è terminata lo scorso 14 aprile e le previsioni circa l’andamento futuro delle immatricolazioni rese note da Axema, l’unione dei costruttori francesi di macchine agricole, indicano per fine anno un riallineamento della Francia ai restanti Paesi europei in funzione di una flessione complessiva del mercato del due per cento circa. Risultato che potrebbe peraltro essere il migliore a livello continentale vista la perseverante crisi che affligge i principali mercati europei, con la Germania, leader in termini di volumi, che ha indossato nel primo trimestre la poco invidiata maglia nera a causa di una contrazione delle immatricolazioni dell’11 e nove per cento. Dai sei mila 955 trattori del 2015, il mercato tedesco è sceso tra gennaio e marzo dell’anno in corso a sei mila 127 macchine, portando per la prima volta nell’ultimo triennio un solo marchio, Fendt in questo caso, a superare le mille unità immatricolare nel trimestre. Poco meglio è andata al Regno Unito che ha proseguito il trend dello scorso anno, durante il quale il mercato è arretrato complessivamente del 12 e otto per cento, facendo registrare nel primo trimestre 2016 due mila 382 immatricolazioni a fronte delle due mila 633 del 2015, evidenziando così un calo del nove e mezzo per cento su base trimestrale. Negative infine anche le performance della Spagna e dell’Austria, che hanno fatto registrare immatricolazioni nel periodo compreso tra gennaio e marzo, rispettivamente, di due mila 55 e mille 89 unità che, a fronte di volumi 2015 di due mila 117 e mille 196 trattori, hanno dato origine a cali percentuali nell’ordine del due e nove e dell’otto e nove per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.