I nuovi display per macchine semoventi off road proposti da ifm nell’ambito della sua serie “ecomatDisplay” ampliano la gamma dei moduli di interfaccia uomo-macchina offerti dalla Casa tedesca. Abbinano a un design moderno e gradevole elevate possibilità di interfacciamento, facile programmazione e grande robustezza.
Chiamarli display è riduttivo. I moduli di dialogo “ecomatDisplay” messi a punto da ifm sono dei veri e propri computer orientati al controllo, al settaggio e alla visualizzazione dei parametri operativi di una qualsiasi macchina semovente. Otto i modelli, fra loro differenti per dimensioni, prestazioni e possibilità di interfacciamento, ma tutti fruibili sia quali soluzioni “stand-alone” sia quali terminali collegabili a sensori o rilevatori esterni grazie alla presenza di un controller integrato operante tramite cpu multi-core dedicata funzionante sulla base di frequenze oscillanti tra gli 800 e i mille 200 megahertz.
Caratteristica comune a tutti i modelli la facilità di collegamento a controller e sistemi di bordo, sia da un punto di vista hardware sia software. Le connessioni fisiche di entrata e di uscita sono in effetti affidate a porte ethernet e usb, presenti in numero variabile a seconda dei modelli, ma non mancano anche altre connessioni digitali e analogiche che permettono l’uso dei terminali anche quali monitor asserviti a telecamere esterne. I collegamenti con i sistemi informatici di bordo possono inoltre avvenire a tutti i livelli di rete tramite bus comunicazione can con protocolli can-open J1339, mentre la programmazione è affidata al software di sviluppo “Codesys”.
Volendo usare un linguaggio meno criptico si può affermare che i sistemi “ecomatDisplay” di ifm possono collegarsi a qualsiasi sistema di bordo senza richiedere che questi debba essere soggetto a modifiche hardware o software di sorta, risultando anche di facile installazione a bordo grazie ai loro design in stile tablet le cui dimensioni spaziano da cinque a 12 pollici di diagonale. Le dimensioni condizionano i formati video, da 16:10 o 8:3 a seconda del modello, e le risoluzioni, da 840×480 pixel o da 1280×480 pixel, ma è sempre comune la nitidezza delle immagini grazie al ricorso alla tecnologia “Optical bonding”, soluzione che permette di enfatizzare luminosità e contrasto per garantire la massima leggibilità delle informazioni.
Queste ultime possono essere selezionate sia con comandi a pulsante sia in modalità touchscreen, con la seconda basata sulla stessa tecnologia “Pcap”, “Projected-capacitive”, utilizzata su smartphone e tablet. Prevede una griglia di sensori posti tra il vetro di copertura e il display che permette a un algoritmo di intelligenza artificiale di rilevare le coordinate del punto di contatto delle dita sullo schermo.
Il sistema assicura anche strategie di controllo multi-touch fino a dieci dita e il rilevamento del tocco anche se si indossano guanti o in condizioni di schermi bagnati. Va precisato a tale proposito che terminali “ecomatDisplay” sono installabili sia in cabina sia in esterno grazie ai loro corpi di alluminio e all’impermeabilizzazione in standard Ip67. Resistono quindi a immersione in acqua fino a un metro per 30 minuti, alla penetrazione di fumi e polveri e vantano circuiti e componenti elettronici protetti da campi elettromagnetici e scariche elettriche e strutturati in modo da poter lavorare anche in condizioni termiche impegnative o in presenza di sollecitazioni di tipo vibromeccanico.