Il Mondo agricolo è uno dei pochi settori che potrebbero utilizzare l’idrogeno quale sorgente energetica atta a muovere le proprie macchine semoventi, vuoi mediante celle a combustibile, vuoi alimentando dei motori endotermici derivati dagli attuali diesel o progettati ad hoc. La trasformazione di un diesel industriale in un motore operante a ciclo otto e alimentato con idrogeno non è in effetti troppo complessa e non a caso tutti i più importanti costruttori di motori stanno lavorando sul tema esattamente come stanno però anche lavorando sulle celle a combustibile.
Un combustibile di difficile approccio
Il problema è in ogni caso costituito dall’idrogeno, elemento presente in natura in grandi quantità ma sottoforma di acqua e quindi legato all’ossigeno. Per rompere tale legame serve energia e il bilancio finale della trasformazione è negativo. Per dirla in soldoni accade che l’energia prodotta utilizzando l’idrogeno che si è scisso dall’ossigeno sia inferiore a quella necessaria per realizzare la scissione.
Da qui la ricerca di soluzioni che pur non potendo ribaltare tale realtà possano almeno renderla accettabile da un punto di vista economico e ambientale producendo idrogeno mediante sorgenti energetiche gratuite e rinnovabili. In primis quella solare e quella eolica. In tale ottica, come accennato, molte aziende agricole sarebbero avvantaggiate rispetto a quelle industriali se ubicate in aree adatte ad alloggiare infrastrutture atte a produrre elettricità da fonti rinnovabili atte a produrre idrogeno. Guardano in tale direzione i progetti congiunti tedeschi “H2Agrar” e “ Green H2 Hub-Haren” finanziati dal land della Bassa Sassonia.
Prevedono l’installazione nella regione dell’Emsland di un parco eolico teso proprio alla produzione di idrogeno “a uso agricolo”, finalizzato cioè a sostenere alcune aziende sperimentali della zona. Fra i partner del progetto anche Fendt che ha presentato il primo dei quattro prototipi che al momento sarebbero in prova presso le aziende di cui sopra.
Idrogeno in agricoltura, le prove su base “700 vario”
Il condizionale è d’obbligo in quanto Fendt nulla ha dichiarato in merito e la fonte di quanto sotto riportato è insita nella rivista olandese Trekker ritenuta una fra le più autorevoli d’Europa. Secondo la rivista i prototipi sarebbero basati su meccanica “700 Vario” e alimentati mediante cinque serbatoi da poco più di quattro chili di capacità contenti idrogeno compresso a 700 bar.
La scommessa di Fendt sull’idrogeno in agricoltura
La cella a combustibile avrebbe una capacità di cento chilowatt, la potenza del motore elettrico che sostituisce il diesel, e il sistema funzionerebbe a 700 volt alimentando un paco batterie da 25 chilowattora di capacità. Fendt riterrebbe che tale soluzione sia al momento la più logica e razionale in quanto per assicurare al trattore un’autonomia operativa congrua con un uso quotidiano con delle batterie queste dovrebbero pesare circa 15 tonnellate ed essere di dimensioni non atte a permetterne l’installazione su un trattore agricolo tradizionale.
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Titolo: Idrogeno in agricoltura, gli studi di Fendt sulle celle a combustibile