Due le fasi critiche in cui la vite è maggiormente soggetta alle infezioni di botrite, nota anche come muffa grigia. Il primo è quella della pre-chiusura grappoli, mentre la seconda inizia con l’invaiatura, quando cioè il colore degli acini vira verso quello di piena maturazione. Tale fase, però, tende spesso a fondersi con quella di pre-raccolta, specialmente a fronte di andamenti metereologici estivi freschi e piovosi. Su uva da tavola, invece, sono le viti coltivate sotto tendone a mostrarsi più sensibili alle infezioni tardive di muffa grigia, a causa soprattutto degli alti livelli di umidità che si creano in tali sistemi produttivi.
Inoltre, la raccolta dell’uva da tavola parte da agosto per terminare a dicembre con le varietà più tardive. Un lasso temporale alquanto ampio che richiede quindi programmi di difesa senza falle tecniche. In tal senso è opportuno integrare l’azione dei fungicidi tradizionali di sintesi con altre soluzioni capaci di offrire meccanismi d’azione differenti e complementari. Ciò al fine di scongiurare eventuali fenomeni di resistenza, alleggerendo al contempo il profilo residuale dei raccolti. Tema, quello dei residui, sempre più al centro delle richieste delle filiere del vino e dell’uva da tavola.
I rimedi per la botrite
Profilo tecnico ideale per soddisfare i requisiti sopra esposti viene offerto da “Polyversum”, agrofarmaco biologico proposto da Gowan Italia a base di Pythium oligandrum, micoparassita nel cui suo spettro d’azione ricade appunto la botrite della vite. Contro di essa questo agente attivo esercita in primis un micoparassitismo diretto.
Attivo all’interno del patogeno
Una volta applicato penetra infatti nei tessuti del patogeno grazie alla secrezione di specifici enzimi idrolitici, provocando la decomposizione delle cellule della botrite al fine di procurarsi il nutrimento necessario al proprio sviluppo. Tale azione diretta viene poi integrata dalla forte competizione che Pythium oligandrum esercita nei confronti della botrite quanto a spazi vitali e risorse. Infine, la presenza del microrganismo benefico induce nella coltura stessa una maggiore resistenza delle barriere morfologiche e biochimiche verso il patogeno. Applicato tra piena fioritura e pre-raccolta, “Polyversum” può quindi apportare significativi vantaggi produttivi, sia in termini qualitativi dei raccolti, sia dal punto di vista del profilo residuale. Il prodotto non presenta infatti alcun intervallo di sicurezza, potendo essere applicato anche negli ultimi giorni a ridosso della vendemmia.
Stop anche ai marciumi acidi della vite
Gli acini maturi possono risultare danneggiati da insetti e patogeni fungini, come pure da eventi meteorici. Ciò apre la via ai cosiddetti marciumi acidi, causati da microrganismi quali Kloeckera, Saccharomicopsis, Candida, Acetobacter e Gluconobacter. Tali proliferazioni danneggiano definitivamente i grappoli rendendoli inadatti sia alla vinificazione, sia alla vendita diretta quando si tratti di uva da tavola. “Polyversum” è in grado di contrastare anche tali avversità, minimizzandone la presenza a tutto vantaggio della qualità finale dei prodotti.
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Titolo: I rimedi per la botrite e i marciumi acidi della vite
Autore: Redazione