Horsch Tiger, erpici a dischi per ogni lavorazione

Gli erpici a dischi Horsch Tiger realizzano profondità di lavorazione comprese fra i cinque e i 35 centimetri. Possono di conseguenza essere impiegati sia per gli affinamenti post-aratura dei letti di semina, sia per dar luogo a pratiche di minime lavorazioni

Vi sono colture primaverili-estive che si avvantaggiano di semine precoci, come per esempio il mais. Ciò comporta che al primo momento utile per la semina il terreno debba presentarsi già perfettamente preparato, anche perché a cavallo di inverno e primavera le condizioni meteo restringono molto le finestre utili per entrare in campo con le seminatrici. Le lavorazioni superficiali di finitura devono quindi avvenire in inverno, quando le temperature sono però abbastanza rigide da indurire il suolo. Una condizione, questa, che complica ulteriormente il lavoro nel caso l’agricoltore abbia optato per la pratica delle minime lavorazioni poiché non può beneficiare della preliminare rottura del terreno generata dall’aratura.

Per tali motivi servono attrezzature di elevata robustezza e affidabilità, mezzi che in tempi ragionevoli consentano di lavorare i letti di semina anche quando si presentano particolarmente compatti per il freddo o, caso ancor più limite, siano ricchi di scheletro.

Efficienza assicurata

Tutte condizioni ad alto grado di complessità alle quali Horsch risponde con una linea di erpici a dischi e denti denominata Tiger e suddivisa in due differenti sottoserie, “As” ed “Mt”, sviluppate per incontrare esigenze operative diverse.

Horsch Tiger

In comune però l’azione combinata delle file di denti “TerraGrip” e dei coltri “MulchMix”, con i primi capaci di esercitare al suolo una pressione fino a 550 o 770 chili, rispettivamente per gli “As” e gli “Mt”, per profondità massime di lavoro posizionate rispettivamente a trenta o a 28 centimetri. I Coltri “MulchMix”, da parte loro, avanzano un design che permette uno sforzo di trazione inferiore del venti per cento rispetto ad analoghe soluzioni presenti sul mercato a parità di profondità di lavoro, plus che ovviamente si riflette in positivo sul contenimento dei consumi.

Horsch Tiger anche per il post-aratura

Tutti i Tiger sono inoltre capaci di operare anche in presenza di eventuali cover crops grazie a una luce libera da terra generosa, con le file di denti distanziate fra loro di 92 centimetri e fissate al telaio dell’erpice in modo da mantenere un’altezza da terra di 85 centimetri. La serie “attacca con i sei modelli “As”, ideali per terreni medio-leggeri, offrendo fronti operativi compresi fra i tre e i sette metri e mezzo. Per l’affinamento post-aratura dei letti di semina si possono inoltre raggiungere profondità massime di lavoro di 35 centimetri, ma nulla vieta di lavorare a una profondità di soli cinque centimetri nel caso servano le lavorazioni superficiali tipiche delle minime lavorazioni.

Horsch Tiger

I terreni però non sono sempre medio-leggeri e là dove gli erpici serie “As” avrebbero problemi entrano in scena gli erpici serie “Mt”, caratterizzati da un’efficiente combinazione di denti e dischi con i primi disposti su due file distanziate fra loro da 45 centimetri e i secondi, anche loro disposti su due file, di tipo dentellato e forti di un generoso diametro di 68 centimetri.

Le sottoserie As e Mt

I dischi sono inoltre distribuiti lungo il profilo dell’attrezzatura in ragione di 39, 49, 55 e 67 in funzione del fronte operativo che spazia dai quattro metri e mezzo del modello di attacco salendo poi a cinque metri e 70 centimetri, a sei e 40 e infine a sette e 80 nel modello di maggiori dimensioni. Ovviamente tutte le attrezzature rientrano comunque nei tre metri previsti dal Codice della Strada nel momento in cui devono essere trasportate su vie pubbliche e ciò grazie a un sistema di ripiegamento idraulico che compatta la sagoma dell’attrezzatura entro i limiti previsti. Le due sottoserie si differenziano ovviamente nei pesi che per gli “As” spaziano da un minimo di 35 quintali a un massimo di 71, mentre per gli “Mt” che attaccano a 42 quintali salendo 104 nel modello superiore. 

Un packer per ogni terreno

Horsch Tiger

A chiusura del cantiere e su ogni modello Tiger è posto un rullo che può presentarsi in una molteplicità di forme, ciascuna funzionale al tipo di terreno su cui si lavora e al risultato prefissato. Per l’affinamento e la successiva compattazione dei primi centimetri di suolo, per esempio, può rivelarsi utile una coppia di “RollPack Packer” dal diametro di 62 centimetri ma in alternativa e a fronte di terreni più sciolti sono disponibili ruote singole gommate da un metro di diametro acquistabili per via opzionale che posizionate una accano all’altra danno origine a un grosso rullo pneumatico.

Quattro modelli di rulli

Packer di tipo universale, adatti alla maggior parte delle condizioni di campo, sono invece i rulli serie “Optipack Sd”, declinati su quattro modelli e capaci di frangere le zolle formatesi a seguito dell’azione combinata dei denti e dei dischi dell’erpice. In funzione della larghezza del fronte operativo cambiano ovviamente le masse in gioco, con un attacco a 34 quintali per ”Optipack 4 Sd” e una chiusura a 50 quintali circa realizzata da ”Optipack 8 Sd”. Da sottolineare che questi ultimi operano mediante dischi lisci di acciaio regolabili in maniera semplice e veloce quando necessario, cosa che in campo permette di operare anche a velocità di 15 chilometri orari su terreni caratterizzati da scheletri importanti. Di scarso impegno sono inoltre le manutenzioni richieste, grazie anche all’ottimo livello di autopulizia degli elementi a disco che compongono queste attrezzature. 

Titolo – Horsch Tiger, erpici a dischi per ogni lavorazione

Autore – Redazione

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