Con la nuova serie di spandiconcimi trainati “Axent 100.1” Kuhn si propone alle grandi aziende e ai contoterzisti che necessitano di elevate capacità di lavoro, potendo applicare con una sola macchina sia fertilizzanti granulari convenzionali, sia calce con finalità ammendanti
Due attitudini in una sola macchina. Da un lato quella classica di spandiconcime centrifugo ad alte prestazioni, dall’altra la possibilità di ammendare i terreni apportando calce ove necessario. Queste in sostanza le peculiarità agronomiche dei nuovi “Axent 100.1” di Kuhn, vere ammiraglie nella gamma di spandiconcimi centrifughi della Casa di Saverne. Unici nel loro genere, gli “Axent 100.1” possono infatti espletare la distribuzione di materiali molto differenti fra loro, come appunto i fertilizzanti granulari e gli ammendanti a base di calce, di solito pulverulenti. Questi sono indispensabili per correggere l’eccessiva acidità del terreno in grado di compromettere la nutrizione minerale delle piante. A causare tali condizioni patologiche concorre un alto tenore di silice, ma anche il dilavamento degli elementi basici in climi particolarmente piovosi, i quali facilitano al contempo un eccessivo contenuto in acidi umici. Fenomeni, questi, abbastanza frequenti soprattutto in Europa centrale e settentrionale. Non a caso, le calcitazioni possono raggiungere il 30 per cento delle attività di spandimento in campo. Un impegno che accende quindi l’interesse delle grandi aziende e dei contoterzisti verso la nuova proposta di Kuhn, la quale è in grado di espletare entrambe le pratiche semplicemente sostituendo la piattaforma di distribuzione. Per i concimi granulari si utilizza infatti la “PowerPack” di derivazione “Axis”, capace di larghezze di lavoro da 18 a 50 metri. Per la distribuzione di ammendanti a elevati dosaggi, la piattaforma di distribuzione è invece la “Calce PowerPack”. Per il cambio di configurazione bastano un muletto e pochi minuti di tempo. Notevole anche l’autonomia in campo, grazie a una volumetria utile di carico pari a novemila e 400 litri per un peso limite di 12 mila e 701 chilogrammi. Altro punto di forza, le “Axent 100.1” operano in piena autonomia grazie all’impianto idraulico indipendente a raffreddamento integrato che permette di operare separatamente dal circuito idraulico del trattore, il quale trasferisce semplicemente la potenza allo spandiconcime tramite giunto cardanico, a patto di rispettare la soglia minima di 180 cavalli alla presa di forza. L’impianto idraulico integrato mette a disposizione flussi d’olio fino a cento litri al minuto, suddivisibili automaticamente nelle diverse gestioni dell’assetto della macchina e della sospensione centrale, atta ad assecondare le irregolarità del terreno. Alla stabilità della struttura concorre infine il timone sospeso, il cui assetto viene modulato da apposite bombole di azoto. Date le masse e le dimensioni in gioco, sono stati resi necessari anche alcuni accorgimenti per rendere il traino sicuro e preciso. In primis dotando la macchina di un assale sterzante, i cui movimenti sono indotti da segnali elettrici emessi da un giroscopio posto sul trattore e collegato a una delle due centraline che allestiscono gli “Axent 100.1”, ovvero quella dedicata proprio all’assale, mentre la seconda amministra le funzionalità del carro e della piattaforma di spargimento. Grazie a tale soluzione, quando il trattore modifica la traiettoria, oppure svolta, il giroscopio consente allo spandiconcime di seguire coerentemente. Indipendente dal trattore anche il sistema di frenatura, di tipo pneumatico, regolabile in tre differenti modalità, ovvero pieno o medio carico, oppure vuoto. Infine, un’ulteriore peculiarità di spessore proposta dalla nuova serie di spandiconcimi Kuhn riguarda la modalità di variazione dell’ampiezza di erogazione dei prodotti. Gli attuatori a pistoni, azionati elettricamente, sono stati infatti sostituiti con veri e propri motori elettrici. Ciò consente di coprire l’intero range di aperture in soli due secondi e mezzo, rendendo più tempestivo l’adattamento dell’erogazione in caso di irregolarità dei bordo campo o di variazioni nelle mappe di prescrizione. Quattro sono infatti i motori installati, di cui due amministrano la dose e due l’apertura, massimizzando la precisione di intervento e permettendo di operare a maggiori velocità di avanzamento.