Il compito di un motore è produrre potenza senza occupare troppo spazio. Con queste parole “Bu Power Systems”, distributore ufficiale del marchio Perkins, ha presentato in Eima le soluzioni del Costruttore inglese dedicate al segmento della meccanizzazione agricola. Una linea di prodotto che negli ultimi anni ha visto importanti rinnovamenti in termini di tecnologie e di unità al fine di offrire motori in grado di assecondare i livelli prestazionali richiesti dai costruttori di macchine con packaging il più possibile compatti ma affidabili e forieri di basse emissioni e minimi consumi. Ultima dimostrazione di tale trend di sviluppo la nuova unità “Serie 2600”, un sei cilindri da 13 litri di cubatura che Perkins ha lanciato nei mesi scorsi per sostituire i precedenti motori da 18 e 15 litri di cilindrata nel range di potenze comprese tra i 450 e i 700 cavalli. Il motore, erogante una coppia di tre mila 200 newtonmetro nella taratura massima si è concretizzato a Bologna con il modello “2606J-E13TA”, unità il cui sviluppo è stato avanzato progettando da zero tutti i componenti a partire da blocco, rivisto per supportare i maggiori stress meccanici derivati da picchi di pressione che nel cilindro arrivano a toccare i 240 bar. Sono indotti da rapporti di compressione di 18 punti a uno. Fra i plus progettuali i nuovi layout dei canali di raffreddamento intersecanti le camicie cilindri nelle zone della testata e del basamento così da assicurare un raffreddamento ottimale e massimizzare il rendimento termico.
Punterie idrauliche e turbo “Vgt”
La testata, sviluppata in modo da integrare valvole con punterie a tazza compensate idraulicamente, e dedicato il sistema di alimentazione common rail operante a una pressione che tocca i due mila 500 bar. Opera per via diretta con iniettori multiforo controllati da una centralina proprietaria ed è protetto da soluzioni brevettate contro la presenza di eventuali inquinanti solidi all’interno del combustibile. Rivisto pure il sistema di sovralimentazione, attuato mediante un turbocompressore a geometria variabile e quindi forte di transitori di risposta ridotti, altra soluzione che concorre a realizzare un motore di tipo downsizing ma in grado di erogare potenze specifiche dell’ordine dei 55 cavalli per litro a fronte di un rapporto peso potenza che supera di poco il chilo e mezzo di massa per singolo cavallo. Il tutto abbinato a una elevata efficienza che si traduce in consumi dichiarati inferiori ai 185 grammi/ora per chilowatt di potenza e a emissioni allineate alle normative Stage V e Tier 4 Final. Da sottolineare che le unità sono già pronte per funzionare con minime sostituzioni di componenti con i futuri combustibili, in primis gas naturale e idrogeno. A fianco dei nuovi “Serie 2600” , era presente in Eima anche un “Serie 904” in allestimento “904J-E36TA” , forte di una cubatura unitaria di 905 centimetri cubi derivante da canne di 98 millimetri di alesaggio per 120 millimetri di corsa. Eroga 100 chilowatt. 136 cavalli, a due mila giri a fronte di una coppia massima di 550 newtonmetro a mille 500 giri al minuto.
Era una versione con basamento strutturale dedicata alle applicazioni su mezzi agricoli disponibile con un ampio parterre di optional e modifiche nella disposizione dei componenti per facilitare manutenzione e installazione.
Tre architetture e tre cilindrate
Presente allo stand infine l’unità “404J-E22TA” “Serie 400”. E’ un motore quattro cilindri che espone la prestazione massima di una serie composta anche di unità da due e tre cilindri per un arco di cubature compreso tra i 500 centimetri cubi e i due litri 200 centimetri cubi. In Eima “404J” si è presentato quale modello di massima taratura della serie, con 75 cavalli di potenza proposti a due mila 800 giri e una coppia di 270 newtonmetro in grado di attaccare a mille 800 giri al minuto.