Nella seconda metà di Maggio si è svolta la raccolta di orzo e triticale, a fini zootecnici e bioenergetici, come pure erano già in via di sviluppo patate e pomodori da industria. Ciò implica due differenti scenari di difesa, ognuno con le proprie esigenze. Il primo prevede che dopo orzo e triticale si assista alle seconde semine, per lo più mais e soia, con la necessità di effettuare diserbi contro le popolazioni infestanti. Il secondo scenario, quello delle colture industriali, prevede invece di fronteggiare l’attacco di patogeni quali peronospora e Alternaria, seguiti da parassiti come Dorifora, sulle patate, e nottue, sui pomodori. La stagione dell’irrorazione è quindi ben lungi dall’essere finita, richiedendo attrezzature il più possibile efficienti e precise.
Tre linee di prodotto
A questo segmento di mercato guardano le diverse linee di irroratrici Kuhn, nelle loro versioni trainate, “Lexis” e “Metris 2”, e portate, “Deltis 2”. Le prime sono state realizzate soprattutto per semplificare i lavori in campo, presentando un ridotto numero di valvole e richiedendo fino al 50 per cento di operazioni manutentive in meno rispetto alla media di mercato. Inoltre, dal punto di vista costruttivo e prestazionale le “Lexis” presentano serbatoi che partono da un minimo di duemila e 400 litri fino a un massimo di tremila.
Le barre, di alluminio, spaziano dai 18 ai 28 metri di lunghezza e possono essere ripiegate lungo i fianchi della cisterna per le fasi di trasporto. Queste irroratrici trainate, grazie al proprio equilibrio fra prestazioni e agilità, si prestano quindi a coprire al meglio le esigenze delle aziende di medie dimensioni. Grazie invece ai serbatoi da tremila e 200 o da quattromila e cento litri, le “Metris 2” assicurano autonomie superiori, meglio prestandosi alle aziende più estese quanto a superfici. I volumi del serbatoio da tremila e 200 litri sono infatti sufficienti a diserbare da otto a 16 ettari, adottando volumi ettariali di irrorazione di 200 o 400 litri. Il modello superiore, da quattromila e 100 litri, consente poi di trattare fino a venti ettari circa. Le barre sono anche in questo caso di alluminio, parimenti ripiegabili lungo i fianchi della cisterna, e avanzano lunghezze da 18 a 36 metri.
Perfette per le aziende medio/piccole
Sul fronte delle irroratrici portate si propone invece la serie “Deltis 2”, allestibile con cinque differenti modelli di barre, sempre di alluminio, per lunghezze da un minimo di 15 metri fino a un massimo di 24. Agili e compatte, le “Deltis 2” guardano quindi alle aziende di medio-piccole dimensioni. Questo non significa però che non siano allestite anch’esse con i più adeguati sistemi di controllo degli assetti. La loro stabilità durante il trattamento è infatti assicurata dal sistema di sospensione “Optilift”, con parallelogramma, che minimizza le oscillazioni delle barre anche a fronte di avanzamenti a velocità sostenute, oppure operando su terreni irregolari quanto a fondo.
Caratterizzate quindi da eccellente manovrabilità, le “Deltis 2” devono la propria autonomia a serbatoi da mille o da mille e 500 litri, a seconda del modello, cui possono essere abbinate le cisterne frontali della serie “Pf”, caratterizzate da un profilo filante e dal riempimento centralizzato dei tre diversi serbatoi che le compongono. Quello principale, a seconda del modello, avanza volumi da mille e 160 o da mille e 660 litri che oltre a prolungare l’autonomia stabilizzano il cantiere di lavoro minimizzando il beccheggio. Il serbatoio necessario alle operazioni di risciacquo dei circuiti può accogliere invece fino a 190 litri di acqua pulita, cui si aggiungono i 16 litri del serbatoio dedicato al lavaggio di mani ed eventuali attrezzi.
La pompa che allestisce di serie le cisterne “Pf” è azionata elettricamente per una capacità di 22 litri al minuto. In via opzionale si può però contare su pompe di capacità superiori, ad azionamento idraulico anziché elettrico, aumentando la portata a 75 oppure a 125 litri al minuto in funzione del modello di pompa prescelto.
Irroratrici Kuhn: elettronica sempre più evoluta
A garantire la massima efficacia dell’intera gamma per l’irrorazione di Kuhn è delegato il sistema “Autospray”, sviluppato per ottimizzare le dimensioni delle gocce in funzione delle condizioni di campo indipendentemente dalla velocità di avanzamento. Velocità, pressione e portata sono infatti variabili operative strettamente legate agli ugelli utilizzati e alle condizioni esterne di campo. Il nuovo sistema di irrorazione “Autospray” consente di mitigare tali limitazioni ambientali, migliorando e al contempo semplificando i trattamenti.
A gestire l’operatività è infatti il terminale “Cci 1200” posizionato in cabina, tramite il quale l’operatore sceglie le dimensioni della goccia e il dosaggio desiderato, potendo in tal modo lavorare con elevata precisione alla velocità d’avanzamento desiderata.
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Titolo: Gamma irroratrici Kuhn anche per l’agricoltura 4.0
Autore: Redazione