Per lo sfalcio delle colture foraggere Kuhn propone le sue gamme di falciatrici triple “Gmd” ed “Fc”. Queste ultime sono abbinabili a condizionatori di acciaio a dita mobili
Una è il minimo. Con due s’inizia a fare sul serio e con tre si raggiunge il top della produttività. Abbinare una falciatrice frontale a due posteriori, di tali attrezzature si sta parlando, permette in effetti di comporre una terna di attrezzi che assommati fra loro staccano ampiezze di lavoro prossime ai dieci metri, sufficienti quindi a falciare un ettaro in poche decine di minuti a seconda delle condizioni del terreno, del foraggio e delle prestazioni del trattore in uso. Fra le soluzioni tecniche proposte dal mercato meritano una particolare menzione le due serie di “triple” targate Kuhn, ovvero le falciatrici delle serie “Gmd” ed “Fc”, queste ultime capaci di operare anche il condizionamento del fieno prima della sua deposizione al suolo. Grazie ad esse la Casa di Saverne ha ampliato ulteriormente la propria gamma di falciatrici a dischi, componendo larghezze complessive di lavoro che nei modelli top di gamma, le “10030”, raggiungo i nove metri e 93 centimetri. Le tre unità offrono un eccellente contour al terreno grazie al sistema “Lift-Control”, fondato sulle risposte precise di sospensioni idro-pneumatiche. Queste attuano infatti continui aggiustamenti verticali e angolari al fine di ampliare al massimo il range delle oscillazioni necessarie per operare al meglio e in piena sicurezza. Gli organi falcianti che beneficiano di tali feature appartengono alla consolidata serie “Optidisc”, nelle cui barre sono alloggiati dischi atti a operare seguendo la logica delle distanze differenziate. Quella minima si realizza al momento del taglio, quando i dischi divergono, garantendo in tal modo la sovrapposizione ottimale delle lame. La distanza massima, invece, si attua in fase di convergenza dei dischi, ampliando lo spazio entro il quale il foraggio può essere evacuato e deposto in campo. A contribuire ulteriormente alla pulizia del fieno concorrono infine le slitte di protezione, le quali scongiurano accumuli di terra e sporcizia davanti alla barra falciante. All’integrità degli organi di taglio provvedono due differenti soluzioni che si attivano in funzione dell’intensità dell’urto contro eventuali corpi estranei. La prima è il sistema “non-stop” che solleva e ruota all’indietro l’unità falciante facendola poi tornare automaticamente nella posizione di lavoro. A salvare gli ingranaggi quando l’impatto fosse particolarmente violento, come può accadere in caso di corpi estranei ingombranti e ben fissati al suolo provvede il sistema “Protectadrive” che sacrifica l’alberino di supporto del disco posto appena sopra il cuscinetto. L’alberino si spezza grazie a una gola di rottura opportunamente dimensionata, gli ingranaggi vengono preservati e il lavoro può riprendere nel giro di pochi minuti semplicemente sostituendo l’alberino.