Le normative europee che individuano i contenuti tecnici e di sicurezza delle macchine agricole sono in vigore da oltre un anno. Tutti i Costruttori hanno adeguato le proprie linee di prodotto, ma sono ancora pochi i trattori oggi in commercio progettati fin dall’origine per soddisfare i nuovi input continentali. I campo aperto McCormick “X7 P6-Drive” sono tra questi
La normativa europea “Ce 167/2013”, la cosiddetta “Mother regulation”, è entrata in vigore nel gennaio 2018 e ha diviso il mercato trattori in tre grandi fasce progettuali. La prima è costituita dai trattori non a norma immatricolati prima del 31 dicembre 2017, mezzi oggi venduti quali “usati”, ma di fatto nuovi di zecca. Rappresentano un affare in termini economici, ma probabilmente non si riveleranno tali al momento di una loro successiva permuta per acquisire una nuova macchina. Nella fascia intermedia si collocano i trattori progettati prima che si cominciassero a discutere le nuove norme, si parla degli anni antecedenti al 2014, ma poi adeguati ad esse mediante interventi specifici, mentre nella terza fascia, quella di vertice, si inseriscono le macchine progettate già in origine in funzione della “Mother regulation”. Mezzi caratterizzati quindi dai più attuali contenuti tecnologici e anche già pronti per integrare le soluzioni costruttive innovative che il settore metterà a punto nel breve periodo. Un esempio in tal senso i trattori di potenze medio alte facenti capo alla gamma McCormick “X7”, mezzi che i progettisti di Argo Tractors hanno sviluppato proprio guardando al futuro e che non a caso possono disporre dei contenuti di automazione più avanzati al momento, a partire dalla guida automatica per arrivare alla gestione via isobus delle attrezzature e in particolare degli irroratori, delle seminatrici e degli spandiletame. Sugli “X7” l’installazione degli impianti satellitari è predisposta di serie e indipendentemente dalla soluzione che l’operatore decide di adottare, la Casa offre due diversi terminali, il sistema può funzionare con qualsiasi segnale oggi disponibile oltre che con la futura rete europea “Galileo”. La precisione di guida realizzata dalle varie automazioni può inoltre essere ottimizzata sulla base di quattro possibilità di correzione del segnale, arrivando a realizzare traiettorie reali che non si discostano di oltre due centimetri e mezzo da quelle teoriche. Ne deriva la possibilità di effettuare in automatico e in maniera programmata anche le manovre di fine campo, cosa che trasforma gli “X7” in autentici robot, cantieri di lavoro che in maniera automatica possono ottimizzare il lavoro in termini di velocità, qualità e abbattimento dei consumi. A quest’ultimo obiettivo guardano peraltro anche le due soluzioni previste da McCormick in termini di trasmissione, i gruppi “Vt-Drive” e “P6-Drive”. Il primo si configura quale cvt a quattro stadi e punta a enfatizzare la versatilità d’uso delle macchine risultando particolarmente indicato per far fronte a utilizzi diversificati o che non richiedono l’erogazione in continuo delle massime prestazioni. I trasporti su strada per esempio, piuttosto che le attività leggere e veloci da espletare in campo. I gruppi “P6-Drive” offrono invece ritorni interessanti in termini di rapporti fra costi e prestazioni quando le seconde risultano essere per lunghi periodi di tempo quelle massime come per esempio accade quando la macchina è impegnata in lavorazioni pesanti del terreno o in sbancamenti. “P6-Drive” opera in effetti per via esclusivamente meccanica, quindi con minimi assorbimenti energetici risultando un power shift a sei stadi operante su un cambio robotizzato a cinque rapporti, sistema che nel suo complesso realizza 30 marce in avanti 15 delle quali sono rese disponibili in retro da un inversore elettroidraulico operante sotto carico e programmabile nella reattività. Così configurata la trasmissione emula da vicino in termini di possibilità di automazione i cvt risultando assimilabile ad essi anche a livello di facilità d’uso. Ciò grazie a una serie di funzionalità quali, per esempio, “Speed matching”, che adegua elettronicamente la marcia in base alla velocità, “Range skip”, che permette di effettuare rapidi salti di gamma, o “Smart aps auto powershift”, funzionalità che effettua il cambio automatico delle marce con passaggi programmabili in base all’ottimizzazione dei consumi. Prevista anche una modalità di lavoro “Eco” orientata ai minimi consumi e una che guarda invece alle massime prestazioni, la modalità “Power”. La prima, oltre a gestire in maniera attenta e parsimoniosa i cambi marcia permette anche di procedere su strada a 40 chilometri l’ora a regime motore ridotto se il trattore non è gravato da sforzi di traino elevati. In tal caso restano a disposizione dell’operatore anche velocità superiori ai 40 chilometri/ora, prestazioni che al momento in Italia sono proibite, ma che essendo permesse in diversi Paesi europei non sono più vincolate a livello costruttivo. La modalità “Power” dal canto suo assicura invece agli “X7” la possibilità di esibire capacità di traino su strada superiori alle vecchie 20 tonnellate se abbinati a rimorchi di ultima generazione e allineati con le norme “Mother regulation”. In entrambi i casi e in base al carico la centralina decide se attuare o meno anche i cambi di gamma permettendo all’operatore di concentrarsi solo sulla guida. Essendo automatizzata la gestione dell’intera trasmissione ovviamente l’operatore non ha alcun bisogno di agire sulla frizione quando decide di gestire personalmente il gruppo o deve invertire la marcia come per esempio accade quando si operano movimentazioni con il caricatore frontale o con un alzapallet. Per arrestare la macchina e cambiarne la direzionalità basta infatti agire su freni e inversore, né nelle partenze da fermo in piano o in salita, situazioni in cui la centralina provvede a gestire le frizioni in base al carico motore. Anche la funzionalità “Smart aps auto powershift” può essere programmata in termini di reattività agendo su un potenziomentro inserito nel bracciolo che ospita tutti comandi della macchina, ivi compreso il joystick che pilota il gruppo “P6-Drive”. Tale comando, posizionato in modo da risultare fruibile senza dover staccare l’avanbraccio dal bracciolo, governa anche l’innesto e il disinnesto della doppia trazione, il blocco e lo sblocco dei differenziali e alcune operatività di lavoro quali, per esempio, l’alzata e il riposizionamento del sollevatore. Può gestisce anche uno o più distributori idraulici e richiamare le manovre pre-programmate di fine campo. Il tutto lasciando l’operatore sempre informato circa lo stato funzionale della macchina mediante interfacce monitor affiancate al cruscotto. Gli “X7 P6-Drive” rappresentano in definitiva la soluzione ottimale per quanto desiderano possedere un trattore eclettico e di alte prestazioni, ma facile da gestire nel momento in cui per un qualsiasi motivo si ritiene opportuno sollevare i computer dal controllo del cantiere di lavoro e intervenire manualmente.