I trattori specialistici isodiametrici recepiscono tale denominazione dal fatto di avere tutte le ruote dello stesso diametro o di diametri molto vicini fra loro. Altre loro connotazioni che li differenziano dai trattori tradizionali sono insite nei passi più contenuti che rendono le macchine molto maneggevoli e in una più equilibrata distribuzione dei pesi a terra quando il sollevatore porta un’attrezzatura. Ciò in quanto il posizionamento a sbalzo del motore rispetto all’asse anteriore bilancia la massa dell’attrezzatura portata a sbalzo sull’asse posteriore. Nel caso invece l’attrezzatura lavori appoggiata sul terreno il motore a sbalzo evita, o molto riduce, la necessità di appesantire l’avantreno mediante zavorre.
Agilità fa rima con stabilità
Ne derivano macchine agili e relativamente leggere, ottime per far fronte ad attività agricole da avanzare in ambiti specialistici di pregio o per operare su terreni declivi. In tali contesti gli isodiametrici evidenziano infatti doti di stabilità superiori a quelle dei trattori tradizionali, plus indotto da baricentri ribassati che però non impediscono di disporre di luci a terra di adeguato spessore. Come recita un noto motto popolare “non c’è però rosa senza spine” e nel caso specifico due sono le “spine” degli isodiametrici, la trattività e la capacità di carico dei sollevatori.
Proprio a causa dei diametri delle ruote posteriori tali parametri sono inferiori a quelli proposti dai trattori tradizionali, fattori che non permettono di usare le macchine per far fronte ad attività impegnative di preparazione dei terreni. Proprio per superare tale handicap Ferrari ha però messo a punto una gamma di trattori a ruote posteriori maggiorate che non tradiscono l’impostazione progettuale dei suoi isodiametrici, ma permettono di disporre di un sollevatore posteriore caratterizzato da una più elevata capacità di carico e di una miglior motricità quando la macchina deve far fronte a sforzi di trazione elevati.
Denominati “Stellar”, proposti con un motore da 75 cavalli di potenza erogati da un’unità Kohler “Kdi 2504 Tcr”, i trattori avanzano ruote posteriori che possono arrivare a 24 pollici di raggio contro i 18 o 20 pollici che equipaggiano gli isodiametrici Ferrari serie “Thor”, le macchine da cui gli “Stellar” mutuano gran parte della loro meccanica a partire dalle trasmissioni meccaniche e sincronizzate da 16+16 marce pilotate mediante frizioni a dischi multipli con comando idraulico e dalla possibilità di inserire o disinserire la doppia trazione per via elettroidraulica.
Ripresi dai “Thor2 anche i posti guida monodirezionali e pedanati che isolano l’operatore dal carro proteggendolo dalle vibrazioni e dalle rumorosità meccaniche meno pronunciate, mentre variano a vantaggio degli “Stellar” le capacità degli attacchi a tre punti, 27 quintali contro i 24 brandeggiabili dai “Thor”. Una prestazione superiore che però non incide negativamente sugli assorbimenti energetici in quanto risultano identiche le capacità idrauliche indotte dalla presenza di impianti idraulici a doppio circuito con pompe indipendenti le cui erogazioni possono arrivare a 33+51 litri/minuto rispetto ai 33+30 proposti di serie. Nessun problema quindi per alimentare fino a sette prese idrauliche tutte gestibili mediante comandi meccanici posti sul parafango destro della macchina e quindi in posizione ergonomica e di comodo utilizzo. Nella stessa zona sono poi posizionati anche i comandi per l’inserimento della presa di forza che, come tradizione Ferrari, vanta una frizione autonoma operante in bagno d’olio e quindi di lunga durata.
Sempre privilegiato il comfort
Installata invece in posizione avanzata la leva del cambio, scelta che permette di accedere al posto guida senza dover scavalcare tunnel troppo pronunciati e che quindi si rivela preziosa nel momento in cui si va a equipaggiare la macchina con la cabina ultra-ribassata – 170 centimetri l’ingombro massimo da terra – “Compact Pro”, proposta in optional e omologata in classe 4. Il vano risulta quindi protetto da speciali filtri attivi contro le infiltrazioni di polveri, liquidi o aeriformi gassosi risultando anche mantenuto in sovra-pressione rispetto all’ambiente esterno da un sistema di climatizzazione operante in automatico.
Compatta nelle dimensioni, ma comunque in grado di alloggiare comodamente anche gli operatori di stazza più sostenuta, la cabina è anche accessoriata con una poltrona sospesa rivestita con tessuto traspirante in luogo del materiale impermeabile proposto dalle poltrone che equipaggiano le versioni open, progettate peraltro per accedere anche all’interno di coltivazioni ribassate grazie a ingombri in altezza che possono scendere al limite dei 120 centimetri abbattendo gli archi di sicurezza. Così concepiti i Ferrari “Stellar 85 Rs” risultano in definitiva essere trattori quanto mai polivalenti, ferma restando la possibilità di finalizzarne l’uso se necessario attingendo agli optional che la Casa mette a disposizione. Fra questi spiccano il sistema “Self Cleaning System” che permette di pulire le griglie di ventilazione del cofano invertendo la direzione del flusso di raffreddamento della ventola, il controllo in sforzo del sollevatore posteriore e il controllo per via idraulica del terzo punto dello stesso sollevatore, opzione preziosa quando si deve garantire un ben preciso assetto di lavoro alle attrezzature portate.
Titolo: Ferrari “Stellar 85 Rs”, un trattore stabile e forte
Autore: Redazione