Le trapiantatrici per cipolle di Ferrari Costruzioni Meccaniche operano con la massima efficienza. Si offrono in un’ampia gamma di soluzioni, automatiche e semiautomatiche, atte a soddisfare le più disparate esigenze aziendali.
Per quanto in Febbraio sia ancora inverno, la campagna non riposa. Per lo meno i campi di chi ha deciso di coltivare ortaggi alcune varietà di ceci, fave e piselli o colture a bulbo come aglio, scalogno e cipolle. Tutte produzioni che poco soffrono le basse temperature e quindi non è obbligatorio deporre sotto tunnel. Fra le prime bulbose a essere trapiantate in zone sufficientemente temperate c’è la cipolla. Non teme il freddo, a meno di severe gelate, richiedendo solo una buona insolazione.
Una coltivazione poco esigente quindi, a patto di trapiantarla in aree non soggette a forti escursioni termiche e di prestare attenzione alle distanze fra le piante e alle profondità di trapianto, soprattutto se questo è effettuato su terreni compatti. In tal caso è necessario utilizzare macchine capaci di operare anche sui fondi tenaci assicurando sempre un delicato trattamento delle piantine in fase di trasferimento e il corretto posizionamento in profondità. Questa appare ottimale intorno ai cinque centimetri, mentre la distanza tra le file deve essere di almeno trenta per una cadenza lungo la fila di circa 15. Proprio in tale ottica di efficienza produttiva Ferrari Costruzioni Meccaniche ha messo a punto trapiantatrici specifiche per la cipolla, una gamma completa di macchine automatiche e semiautomatiche, con le prime che abbracciano i modelli “Futura” e “Futura Twin” vocati al trapianto delle piantine in alveoli per una produttività oraria fino a ottomila piante a elemento. L’estrazione degli alveoli avviene tramite espulsori che trasferiscono le piantine alle pinze mobili adibite alla loro sistemazione nel terreno, operazione resa precisa dalla regolazione elettrica della profondità.
Effettuano anche le pacciamature
Fra le macchine semiautomatiche si segnalano “F Max”, “Multipla”, “Fpp Evo” e “Fpa Evo” oltre alle nuove “Fpa Flash”, capaci di stendere anche film plastici di pacciamatura al momento del trapianto per una resa oraria di tremila e 500 piante per fila. Comune a tutte le differenti serie, l’ottimale combinazione tra operatività manuale e automatismi meccanici, con le “F Max” che risultano particolarmente flessibili nella gestione delle zolle lavorando da quelle piramidali alle cilindriche fino alle coniche e ai cubetti pressati. La capacità di operare con piantine alte 20-25 centimetri permette poi di utilizzarle anche su numerose altre colture orticole, fermo restando che il massimo della produttività oraria, fino a cinquemila piantine per elemento, è dato dalla serie “Multipla” con un distributore doppio, cioè alimentabile su due file da un solo operatore, e basata su telai telescopici resi pieghevoli tramite sistema idraulico.