Per chi alleva bestiame il mais sta divenendo una coltivazione sempre meno conveniente. A demotivare i produttori sono stati da un lato la siccità, che ha penalizzato le rese nel 2022, dall’altro le limitazioni poste dalle normative sui quantitativi di fertilizzanti azotati impiegabili. Sono cresciute infatti nel tempo le aree definite “vulnerabili” dalla Direttiva 91/676/Cee, nota anche come “Direttiva nitrati”, e quindi sono aumentate le aree agricoleposte vicino a fiumi o altre acque superficiali o a rischio di percolazione nelle falde sulle quali persistono forti limiti per la distribuzione dei fertilizzanti. Le “Zvn”, “Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola”, rappresentano infatti il 32 per cento circa della Superficie agricola coltivabile, in sigla “Sau” totale italiana, con alcune Regioni che superano di molto tale valore. Un esempio in tal senso, la Lombardia che ha raggiunto una percentuale di Sau sotto Zvn intorno all’80 per cento, più di 800mila ettari di superficie vincolati. Ciò perché la fitta rete idrografica della Regione implica una stretta commistione di attività agricole e acque superficiali.
Alle superfici protette sopra menzionate si aggiungono poi e in parte di sovrappongono quelle cosiddette “Natura 2000” che riducono ulteriormente gli spazi di manovra degli agricoltori. Poiché fra le possibili colture al servizio della zootecnia professionale il mais è quella che necessita di più acqua e di molto azoto oltre che di erbicidi di pre-emergenza da impiegarsi oltretutto a inizio primavera, quando fiumi e torrenti di solito sono nel pieno delle loro capacità, ecco proprio il mais rientra fra le colture foraggere in progressiva contrazione non potendo più dare origine a volumi di raccolto interessanti.
A conferma i dati 2023. Mostrano intenzioni di semina al di sotto dei 600mila ettari complessivi, meno della metà di quanto veniva seminato una quindicina di anni or sono. Il bestiame però non può digiunare, né può essere alimentato solo con mangimi di importazione e quindi è diventato un obbligo guardare ad altre colture foraggere quali, per esempio, i prati a loiessa o i medicai.
Ciò ha fatto crescere la richiesta di macchine da raccolta di alta gamma e di alta efficienza, mezzi che sicuramente vedono al vertice prestazionale del loro comparto le falciatrici semoventi Krone serie “Big M 450”.
Con Krone “Big M 450” barre falcianti di ultima generazione
Si tratta di macchine in grado di lavorare fino a 17 ettari l’ora grazie alle loro tre unità falcianti da tre metri e 30 centimetri l’una con cui si possono allestire per dar luogo a un fronte operativo di quasi dieci metri.
Tutte le unità rientrano nella linea di prodotto Krone “EasyCut”, le barre falcianti più avanzate della Casa, e quindi vantano sistemi di trasmissione a satelliti che muovono dischi dalla forma ellittica che evita inutili e dispersive sovrapposizioni di taglio fra le lame adiacenti.
A favore poi della praticità gestionale, i coltelli dei dischi sono sostituibili singolarmente giovandosi di attacchi rapidi sui quali si può intervenire senza dover usare attrezzi speciali. Realizzati con acciai ad alta resistenza all’usura, non necessitano inoltre di frequenti affilature né i loro sistemi di trasmissione devono essere periodicamente controllati a livello di ingrassaggi o lubrificazioni operando all’interno di carter ermetici.
Barre protette con gli urti
Previsto anche il sistema “SafeCut” che protegge dischi e lame da eventuali urti con pietre o altri ostacoli potenzialmente pericolosi per l’integrità delle barre. Speciali spine elastiche assorbono l’urto rompendosi in maniera programmata così da risultare anche loro sostituibili rapidamente come i coltelli di taglio. Va precisato che tali incidenti di percorso possono poi essere minimizzati operando stabilmente alle corrette altezze rispetto al piano di campagna, esigenza che le “Big M 450” assecondano garantendo il perfetto contour delle barre falcianti con il terreno mediante un sistema idraulico controllato elettronicamente dalla cabina. Disponibile anche il sistema “FlexiCut” che permette di traslare la barra anteriore per evitare fallanze di raccolta quando si operi in pendenza o su tratti non rettilinei.
Da segnalare anche la possibilità, per chi avesse la necessità di condizionare il materiale vegetale post-taglio, di sostituire le barre falcianti con barre falciacondizionanti equipaggiate con condizionatori a flagelli di acciaio in caso si operi su graminacee o arulli di gomma o di acciaio quando il raccolto sia costituito da foraggere leguminose come l’erba medica. Grazie poi al raggruppatore di andana è possibile deporre il falciato lungo un’unica fila, agevolandone la successiva gestione dei materiali tramite le apposite attrezzature.
Krone “Big M 450”: tutta la flessibilità in sei cilindri
Le performance delle “Big M 450” sono indotte da motori Liebherr a sei cilindri da 12 litri di cubatura in grado di erogare fino a 449 cavallidi potenza con emissioni rispettose degli standard stage V. Le erogazioni sono inoltre gestite da un sistema elettronico che ottimizza in tempo reale l’impegno del motore adeguandolo alle due operatività di base della macchine, quella in campo e quella di trasferimento su strada. Ciò grazie a due differenti funzionalità gestite dalla centralina, “Eco” e “M”, che realizzano l’una i minimi consumi possibili e l’altra le massime prestazioni. Il sistema regola il carico e il regime di lavoro del motore adeguando tali parametri alle velocità di avanzamento. Accade così che durante lo sfalcio, operato a velocità fra i 20 e i 25 chilometri all’ora, il motore stalli sui mille e 600 giri al minuto scendendo poi a mille e 250 giri al minuto quando la macchina marcia su strada a 40 chilometri orari.
Il tutto, come accennato, tenendo sempre d’occhio il carico, altro fattore che molto incide sui consumi. Al contenimento di questi ulti durante lo sfalcio, operato a velocità fra i 20 e i 25 chilometri all’ora i concorre poi la presenza di una trasmissione continua pilotata per via elettronica che agisce su assali regolabili idraulicamente nell’assetto per adattare la luce libera alle asperità del fondo e integranti motori idraulici radiali che assicurano una trazione di tipo integrale intelligente, cioè avulsa da slittamenti indesiderati. Praticamente inarrestabili, le “BigM 450” sono inoltre equipaggiate con pneumatici operanti a bassa pressione per proteggere i fondi su cui operano vantando anche costi e tempi di fermi macchina di manutenzione molto ridotti con i motori che prevedono controlli e sostituzione dei fluidi addirittura ogni mille ore di lavoro. Al top infine le dotazioni digitali che vedono protagonista un sistema di guida gps integrante la funzione “SectionControl” per gestire in automatico traiettorie e barre quando si opera ai limiti del campo e un sistema di connessione che permette di ottimizzare da remoto le prestazioni della macchina controllandone anche posizione e operatività.
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Titolo: La falciatrice semovente Krone “Big M 450” che lavora fino a 17 ettari all’ora
Autore: Redazione