Elezioni 2022: Partiti e posizioni

Nelle tabelle un breve riassunto delle posizioni assunte dai principali Partiti che si presenteranno alle Elezioni 2022 nei confronti dei più rilevanti problemi in essere.

A ogni Partito fu chiesto via mail il 25 Luglio di dichiarare le proprie posizioni, ma nessuno si è degnato di rispondere e men che meno di dare indicazioni circa i suoi programmi inerenti lo sviluppo agricolo.

Le varie posizioni sono quindi state dedotte dalla Redazione sulla base delle dichiarazioni rilasciate dai vari leader o da esponenti di Partito nel periodo che va dal 25 Luglio al 22 Agosto. Sempre a cura della Redazione anche i commenti fra il serio e il faceto ma purtroppo realistici avanzati per presentare i Partiti.

Elezioni 2022: Partiti e posizioni



Partito Democratico

Orfano inconsolabile del fu Partito Comunista, quindi teoricamente orientato alla tutela delle classi sociali più deboli, è in realtà un ibrido incompiuto il cui unico scopo è mantenere saldamente almeno un piede nel Governo. Favorito dalla complicità di vari quotidiani e di una rete televisiva pubblica, parla di uguaglianza, tutela dell’ambiente, solidarietà e pace. Ma opera “pro domo sua” sfruttando anche appoggi sindacali e para-cooperativismi. Da votare se contrari alla libera imprenditorialità, alla limitazione dei flussi migratori, alla mano dura contro la criminalità e si ama pagare tante tasse.

Impegno Civico

Organizzazione messa in campo con il supporto del sempreverde democristiano Bruno Tabacci da un ex venditore di bibite allo stadio di Napoli, Luigi Di Maio, per continuare a godere di privilegi casualmente e immeritatamente concessi dal destino. Trasformista noto per l’incapacità di usare i congiuntivi, ha all’attivo la richiesta di messa in stato di accusa del Presidente delle Repubblica, l’annuncio dell’abolizione della povertà e imbarazzanti e ripetute gaffe. Da votare se piacciono gli impreparati venuti dal niente che pur di stare al potere cambiano idea a seconda del vento che tira.

Azione

Fondato da un radical chic ex aderente al Partito Democratico, Carlo Calenda, si propone quale riferimento per un “centrosinistra liberalsocialista e socialdemocratico liberale”. Parafrasando il celebre cabarettista Raul Cremona: “non dico niente, ma lo dico bene”. Calenda prima fa saltare dopo soli tre giorni un accordo con il Pd e poi, per non raccogliere le firme per partecipare alle elezioni, si allea con l’ex-nemico Matteo Renzi. Unico politico più egocentrico di Lui. Da votare se piacciono gli opportunisti e gli outsider o si vuol togliere spazio al Pd pur essendo di Sinistra.

Italia Viva

Partito creato da Matteo Renzi, politico spesso arrogante e supponente oltre che bugiardo conclamato. Aveva promesso il ritiro dalla politica se avesse perso i referendum da Lui voluti e invece è ancora lì. A rischio di non superare il quorum per entrare in Parlamento, ha alleato il suo Partito con quello dell’amico, poi nemico e poi ancora amico. Carlo Calenda. Al di là delle parole, Italia Viva è un contenitore personale orientato ad alimentare l’egocentrismo del suo leader. Da votare se non si hanno idee politiche precise e piace l’eloquio inutile e fine a se stesso.



Movimento 5 Stelle

Una congrega di arruffa popolo messa in piedi da un buffone di professione. Un partito oggi in autodisfacimento che in una sola legislatura ha abbracciato prima la Destra, poi la Sinistra e infine Mario Draghi. Perdendo lungo il percorso quasi due terzi dei suoi eletti. Un record mondiale pressochè imbattibile. Se si annullasse del tutto, nessuno ne sentirebbe la mancanza, tranne chi tornerebbe a essere l’uomo comune che era prima delle elezioni precedenti. Da votare se sfigati di natura, dietrologi, disoccupati in cerca di sussidi, frustrati da tastiera, anti vaccinisti e vegani.

Forza Italia

Il club privè di un milionario entrato nell’agone politico per difendere il proprio impero. Pregiudicato per evasione fiscale, Silvio Berlusconi ha mantenuto inalterate nei decenni le sue promesse senza però averle concrettizzate tutte nel corso di tre governi. Oggi il Partito viaggia a rimorchio di Fratelli d’Italia e Lega, destinato a squagliarsi come neve al sole non appena il fondatore passerà a miglior vita. Da votare se si crede alle favole, se si ammira chi evade le tasse, se non piacciono i programmi a lungo termine e se si amano le “cene eleganti” con contorno di nipotine altrui.

Lega

Più che un partito, un impero in disfacimento. Matteo Salvini è riuscito nell’impresa di perdere in due anni più della metà delle preferenze ricevute alle ultime elezioni europee e oggi il suo Partito annaspa in un vano inseguimento a Fratelli d’Italia. Merito dell’invidiabile capacità salviniana di non dar seguito, nemmeno per caso, a scelte politiche ferme e a programmi condivisibili. Incapacità peraltro mascherate dietro un populismo alimentato via social e idee sempre diverse a seconda dell’ora della giornata. Da votare se la roulette russa è il proprio passatempo preferito.

Fratelli d’Italia

Partito di Destra. Senza “se” e senza “ma”. Forse un po’ troppo, viste certe idee retrò e a tratti nostalgiche che la sua leader, Giorgia Meloni, avvolge nel tricolore per mascherare quel pizzico di razzismo, xenofobia e intolleranza che le caratterizza. Fino a quattro anni fa forza marginale di CentroDestra, oggi cavalca l’onda dell’insofferenza popolare e dello scontento sociale per guidare la coalizione di Destra verso la formazione di un governo nazionalista sulla scia di quelli polacco e ungherese. Da votare se si è nostalgici o se piace camminare in avanti guardando spesso e volentieri indietro.

Partiti minori

Una miriade di organizzazioni inelencabili sia per l’assurda numerosità sia per la loro incosistenza politica. Uno status quest’ultimo certificato peraltro dal fatto che, se non alleate ai partiti maggiori, molto difficilmente riusciranno a ottenere il quorum necessario per esser rappresentati in Parlamento. A maggior ragione oggi con l’entrata in vigore della riforma costituzionale che ha ridotto i rappresentanti di Camera e Senato da 945 a 600. Da votare a caso se si ha del tempo da perdere o ci si vuol far del male, privilegiando le ideologie rispetto al realismo.

I consigli di Macchine Trattori

Troppi i partiti per una Nazione con meno di 60 milioni di abitanti. Urge una svolta concreta verso un bipolarismo di stampo anglosassone per allineare politicamente l’Italia alle Nazioni più progredite.

Se si simpatizza quindi per la Sinistra o il Centro-Sinistra, ci si tappi il naso e si voti PD. Se di Destra o di Centro-Destra si indossi una mascherima Fp2 e si voti per FDI. Se si è indecisi si vada al mare, evitando di far danni in cabina elettorale.

Elezioni 2022: Partiti e posizioni

Related posts