Due macchine progettate in un’ottica di ottimizzazione del rapporto costi/benefici. Complete nelle dotazioni e ricche in termini di contenuti tecnologici, si rivolgono agli agricoltori più sensibili e attenti all’automazione proponendo anche nel campo delle grandi raccoglitrici semoventi gli stessi plus che han reso famosi i trattori tedeschi
Sono circa 90 le trincia semoventi che si vendono ogni anno in Italia, mezzi che fino al 2014 erano offerti solo da quattro grandi costruttori uno dei quali detiene il 50 per cento del mercato. Difficile quindi per chiunque entrare nel comparto e, una volta dentro, impensabile di poter crescere sulla base di volumi di vendita eclatanti, soprattutto se, oltre a vendere, si vuole anche guadagnare. D’obbligo, al contrario, accettare l’idea di una penetrazione progressiva ma continua, giocata sulla qualità del prodotto e, di riflesso, sul grado di soddisfazione del cliente. È quello che ha fatto Fendt a partire dal 2014 quando si è proposta quale quinto player di settore con le sue due trincia caricatrici semoventi denominate “Katana”, due macchine da 625 e 850 cavalli di potenza che si stanno lentamente facendo strada giocando su una qualità costruttiva che nulla cede nei confronti di quei trattori che hanno reso famoso in tutto il Mondo il Marchio. Dalla loro, sempre come tradizione Fendt, anche dei contenuti tecnologici di vertice che impattano positivamente sugli standard di produttività e di comfort proposti dai due mezzi che sono unificati fra loro a livello di piattaforme e gruppi di lavoro, ma si differenziano nelle motorizzazioni e negli assali. “Katana 65”, la macchina di attacco, ammesso che tale si possa considerare un mezzo pesante oltre 14 tonnellate e forte di 625 cavalli di potenza, risulta mossa da un “V8” Mercedes emissionato in stage 4 mediante sistema scr, mentre “Katana 85” sfrutta un dodici cilindri Mtu capace di 850 cavalli. Le due unità risultano caratterizzate in entrambi i casi da minimi consumi in raffronto alle prestazioni, obiettivo cui molto concorre la presenza di un cambio a due rapporti nel riduttore angolare che attraverso la modalità “Eco-Power” permette di far lavorare i motori a regime ridotto, mille 520 giri anziché mille 900, quando si devono affrontare dei trasferimenti su strada o delle lavorazioni leggere. Ciò dà origine a consumi inferiori a quelli che si registrerebbero in condizioni operative standard, fino al dodici per cento circa, senza ledere la possibilità di godere delle massime prestazioni quando le attività lo rendono necessarie. In entrambi i casi le unità si abbinano per la movimentazione della macchina a trasmissioni idrostatiche operanti su entrambi gli assi con quello sterzante, posteriore, che gode anche di un sistema di sospensione a ruote indipendenti. Sull’anteriore è invece previsto un asse controllato per via elettronica in termini di slittamenti per assicurare la miglior trazione possibile sui fondi cedevoli. Così strutturate, e grazie anche ai differenziali bloccabili in automatico, le “Katana” possono muoversi come dei veri e propri fuoristrada su qualsiasi fondo alla massima velocità possibile, parametro che su strada può anche raggiungere i 40 all’ora. Sempre i motori azionano poi ovviamente anche gli organi di lavoro, gestione che viene attuata mediante una cinghia a più gole e a basso assorbimento energetico. Il collegamento fra unità termica e rullo di taglio è diretto, con il tamburo che a sua volta muove i sei rulli di alimentazione che compattano il raccolto per garantire un flusso continuo e costante al tamburo stesso, mentre risultano azionati dal ritorno della cinghia i sistemi “V-Craker” e l’acceleratore. Il primo, brevettato da Fendt, provvede a sminuzzare la granella con l’uso di dischi scanalati che raddoppiano la superficie di azione così da creare, assieme alla parte precedentemente tagliata dal tamburo, un trinciato omogeneo e calibrato. Le lunghezze di taglio possono essere variate grazie alla velocità dei rulli di alimentazione in modo da variare il flusso al tamburo di taglio che è dotato di una frequenza di taglio molto elevata in base al numero di coltelli, i quali sono affilati in automatico da una pietra regolata su entrambi i lati per garantire l’uniformità del filo e sia per la realizzazione dei coltelli sia di tutte le parti soggette a usura Fendt non ha lesinato in termini di acciai ad alta resistenza. Vero cuore delle “Katana” è comunque il terminale “Vario”, un monitor touch screen programmabile anche mediante tasti a sfioramento che di fatto permette di programmare tutte le funzioni operative dei mezzi, ivi comprese quelle preposte al controllo d’assetto delle barre e dei pick up. Tramite lo stesso terminale si possono inoltre impostare tutti i parametri necessari per lavorare in termini di guida assistita per via satellitare né manca la possibilità di monitorare il lavoro svolto così da avere subito a disposizione i dati necessari per il suo consolidamento finale nel caso la macchina stia operando nell’ambito di un’organizzazione contoterzistica. Ad agevolare ulteriormente il lavoro provvede poi un joystick multifunzione che fra le altre funzioni governa anche il tubo di lancio la cui attività può essere comodamente monitorata in tempo reale tramite una telecamera che permette di “vedere” il grado di riempimento del cassone che sta asservendo la trincia. Una seconda telecamera aiuta invece e velocizza le manovre in retro andando a ottimizzare ulteriormente una visibilità da cabina che verso l’avantreno copre un angolo di ben 210 gradi.