Progettati per rispondere alle esigenze applicative delle aziende a vocazione mista, i nuovi “T5 Utility SmartTrax” di New Holland sono equipaggiati posteriormente con cingolature di gomma che consentono di ridurre fino al 60 per cento la compattazione del terreno. A tutto beneficio della produttività e del contenimento dei consumi di carburante
Rinnovare un parco macchine è complicato. Chiunque operi in ambito agricolo sa bene quanto sia difficile scegliere i mezzi più corretti per assicurare lo sviluppo economico di un’azienda. Soprattutto se quest’ultima opera in un’ottica di continua espansione e se deve affrontare un momento economicamente difficile e complesso come l’attuale. Il cuore porterebbe a scegliere quanto di più moderno e tecnologico la meccanizzazione agricola metta oggi a disposizione, il portafogli orienta invece l’investimento verso i mezzi che più tutelano il rapporto prezzi/prestazioni in funzione delle esigenze aziendali. Il tutto senza dimenticare che le nuove politiche agricole comunitarie non sono ancora ben definite, la possibilità di dover portare le aziende verso produzioni diverse da quelle attuali è concreta e quindi le macchine devono anche assicurare la massima versatilità di impiego. Una serie di esigenze che ha portato negli ultimi anni a una crescita dell’offerta commerciale nel segmento dei trattori utility, mezzi che passando con disinvoltura dai frutteti larghi alle stalle, dalle lavorazioni superficiali del terreno alla semina, possono essere impiegati per 500 o 600 ore l’anno, contro la circa 300 ore di un aziendale puro, permettendo così di dimezzare il periodo di ammortamento dell’investimento. Un profilo di missione variegato quindi quello degli utility, interpretato nel senso più ampio del termine da New Holland attraverso la sua serie “T5 Utility”, sviluppata dai tecnici del Marchio che fa capo al gruppo Cnh Industrial con l’obiettivo di offrire alle aziende a vocazione mista e alle organizzazioni operanti in conto terzi mezzi multifunzionali in grado di ottimizzare le movimentazioni intensive, le attività foraggiere e le lavorazioni in pieno campo. Proprio in tale ottica, New Holland ha ulteriormente ampliato le potenzialità operativa dei suoi utility di fascia media mettendo a disposizione dei suoi clienti delle speciali cingolature posteriori di gomma che consentono di ridurre fino al 60 per cento la compattazione del terreno. I modelli “T.115 DualCommand” e “T5.105 DualCommand” possono così essere ora ordinati anche in versione “SmartTrax”, gruppo che supporta nastri tensionati in automatico e poggianti su tre rulli centrali indipendenti che assicura la massima fluidità di marcia sia in campo sia su strada. Caratterizzati da larghezze di 340 o 450 millimetri, a seconda delle applicazioni cui il trattore è chiamato a rispondere, i cingoli “SmartTrax” sono in grado di ottimizzare le capacità di trazione delle macchine, soprattutto se queste ultime sono impegnate in ambiti operativi difficili quali, per esempio, i terreni in forte pendenza e i fondi cedevoli o particolarmente umidi. Ciò, senza pregiudicare la possibilità di marciare su strada alla canonica velocità di 40 all’ora. Il sistema, inoltre, concorre anche a ridurre fattivamente i consumi di carburate, secondo New Holland fino al 13 per cento rispetto agli analoghi modelli gommati, grazie a una distribuzione del peso a terra inferiore del 70 per cento. Così configurati i “T5 Utility SmartTrax” mirano quindi a garantire la massima efficienza operativa indipendentemente dalle condizioni di lavoro, obiettivo al cui raggiungimento concorre anche la presenza sotto ai cofani di motorizzazioni Fpt Industrial “F5C” a quattro cilindri da tre litri e 400 di cubatura in grado di offrire tarature di potenza massima di 107 e 114 cavalli, unità che fanno dell’affidabilità, della semplicità meccanica e dell’elasticità di erogazione le loro migliori prerogative funzionali. Omologati stage 3B grazie alla presenza di un egr operante in abbinamento a un catalizzatore ossidante, i motori propongono inoltre alimentazioni common rail ad alta pressione, la cui centralina di gestione integra anche il sistema “Esm” preposto alla stabilizzazione del regime di lavoro indipendentemente dal carico, aspirazioni asservite da compressori centrifughi e cambi olio diluiti ogni 600 ore. Manutenzione ridotta dunque, ma anche facile grazie alla razionale collocazione di tutti i punti di controllo e di intervento, a partire dai livelli fino ai filtri, del motore e della trasmissione. Quest’ultima, denominata “DualCommand”, è realizzata mediante l’accoppiamento di un gruppo a quattro gamme e altrettante marce con un powershift a due stadi che, nel loro insieme, realizzano 24 rapporti in avanzamento e altrettanti indietro, con questi ultimi innestabili attraverso un inversore elettroidraulico modulabile nelle sue risposte funzioni. La robotizzazione sia delle due gamme lente sia delle due gamme veloci permette poi agli operatori di spaziare all’interno degli otto rapporti senza dover ricorre all’uso della frizione, a tutto vantaggio della semplicità d’uso, mentre la presenza di serie della funzione “Eco Drive” che mantiene il regime motore stallato sui mille 950 giri quando i trattori viaggiano a 40 all’ora è invece orientata a minimizzare i consumi di carburante durante gli spostamenti su strada. A garantire invece alle macchine la capacità di anche le attrezzature più impegnative è preposto poi un impianto idraulico a doppia pompa che mette a disposizione 28 litri per i servizi di bordo e 64 litri interamente destinati ad alimentare fino a tre distributori ausiliari, una presa di forza a tre velocità, 540 giri in versione standard ed Eco e mille giri al minuto, e un sollevatore posteriore dalla capacità massima di quattro mila e 400 chili.