Le nuove serie “M Gx-III” e “M5001” di Kubota mirano ad ampliare il successo commerciale del Marchio nipponico in Europa grazie a soluzioni tecnico-costruttive che guardano direttamente alle esigenze applicative degli operatori continentali
Passare dal sei al dieci per cento di quote di mercato nel segmento dei trattori da oltre 50 cavalli di potenza. È questo l’ambizioso obiettivo che il gruppo Kubota si è posto di raggiungere in Europa entro il 2019, proseguendo di fatto quel trend di crescita commerciale che ha visto la Casa di Osaka raggiungere lo scorso anno il terzo posto a livello mondiale nel segmento della meccanizzazione agricola grazie a un fatturato consolidato di 11 miliardi e 400 milioni di euro, dei quali oltre il 13 per cento, pari a un miliardo e mezzo di euro, ottenuti nel Vecchio Continente. Valori che nella strategia del Marchio giapponese non rappresentano però un punto di arrivo, quanto piuttosto un trampolino di lancio verso quell’ulteriore step di sviluppo commerciale auspicato dai vertici del Gruppo asiatico, un percorso che non può però prescindere dal prosieguo del processo di aggiornamento di gamma perseguito nell’ultimo quinquennio da Kubota con l’obiettivo di accrescere la propria offerta nel segmento delle medie potenze, quello che in Europa assorbe i maggiori volumi. Primo passo proprio in tal senso, il lancio a Eima 2016 delle nuove serie “M5001” e “M Gx–III”, specificamente progettate per adattarsi alle esigenze applicative degli operatori continentali e destinate nelle intenzioni del Gruppo asiatico a raccogliere l’eredità, rispettivamente, dei già noti aziendali “M60” e dei campo aperto di media potenza attualmente a listino, ampliandone in entrambi i casi la facilità d’uso e la versatilità operativa. Proprio in tale ottica, i tecnici Kubota hanno quindi strutturato la serie “M Gx-III” sulla base di cinque modelli, in luogo dei quattro previsti per le versioni “M Gx” di precedente generazione, in grado di coprire un range di potenze massime che spazia dai 104 cavalli dell’entry level “M95Gx-III” ai 143 cavalli del top di gamma “M135Gx-III”, prestazioni sempre e comunque erogate da unità Kubota a quattro cilindri, da tre litri e 800 di cubatura sui modelli “M95Gx-III” e “M105Gx-III” e da sei litri e 100 centimetri cubi sui più prestazionali “M115Gx-III”, “M125Gx-III” e “M135Gx-III”. Omologati stage 4 attraverso la contemporanea presenza di impianti egr, di sistemi scr, di filtri antiparticolato e di catalizzatori doc, i propulsori operano poi in abbinamento a una trasmissione semi powershift a tre gamme e otto marce che mette a disposizione 24 rapporti in avanti, tutti fruibili anche in retro grazie alla presenza di un inversore elettroidraulico operante sotto carico. Alla gestione dei cambi di marcia sono invece preposti due differenti sistemi di controllo, con il primo, denominato “Work Kruise”, che consente agli utenti di selezionare il numero di giri giudicato più idoneo all’attività in corso, delegando poi alla centralina elettronica il mantenimento dei parametri impostati, mentre il secondo, definito “Auto Mode”, gestisce in automatico il cambio in un range di tre marce superiori e altrettante inferiori rispetto a quella selezionata dall’operatore. Due invece i modelli che fanno capo alla serie “M5001”, denominati “M5091” e “M5111”, rispettivamente da 95 e 113 cavalli di potenza massima, tarature erogate da unità Kubota turbo/intercooler a quattro cilindri da tre litri e 800 di cubatura anch’esse emissionate stage 4 mediante il contemporaneo impiego di impianti egr, di sistemi scr, di filtri antiparticolato e di catalizzatori doc. Forti di alimentazioni common rail ad alta pressione e di distribuzioni a quattro valvole per cilindro, i motori operano congiuntamente a trasmissioni strutturate sulla base di tre gamme e sei marce che, affiancate da un hi-lo, mettono a disposizione 36 velocità in avanti e altrettante indietro, con queste ultime peraltro innestabili anche sotto carico grazie a un inversore operante per via elettroidraulica, mentre al contenimento dei consumi di carburante è orientata la funzione “OverDrive” che permette alle macchine di realizzare su strada, anche con rimorchio al seguito, i 40 all’ora a un regime motore inferiore del venti per cento rispetto al valore nominale.