Una proposta Continental per automatizzare le pratiche agricole leggere. Semine, diserbi, concimazioni e controlli degli stati vegetativi. Una macchina che può operare in piena autonomia, in singolo o in flotta.
Il nome, “Contadino”, è certamente discutibile, ma esprime bene le attitudini operative di una macchina robotizzata destinata a lavorare full time nei campi per espletare attività agricole leggere. Realizzata da Continental e per ora ancora allo stato prototipale, si configura quale pianale semovente operante in maniera autonoma ma controllabile da remoto su cui è possibile installare qualsiasi attrezzatura preposta a semine, diserbi, concimazioni o a eventuali controlli degli stati vegetativi. Propulso mediante motori elettrici inseriti nei mozzi ruota, due o quattro a seconda che si voglia disporre di una propulsione 4×2 o 4×4, il pianale integra al suo interno sia i pacchi batterie sia i sensori preposti al controllo delle traiettorie.
Fra questi uno scanner lidar, un radar, un set di telecamere e di sensori a ultrasuoni cui si aggiungono ricevitori gps in grado di operare anche in modalità rtk così da assicurare una precisione di marcia e di lavorazione dell’ordine dei tre centimetri. Tutti i sensori sono inoltre collegati alla macchina tramite interfacce aperte che il computer di bordo può sfruttare per trasferire in cloud i dati via via rilevati rendendoli così disponibili ai tecnici aziendali.
La connessione è ovviamente a doppio senso e quindi gli stessi tecnici possono intervenire sulla macchina in tempo reale per ottimizzarne la funzionalità. Per lo stesso motivo “Contadino” può anche lavorare in sia maniera autonoma sia in sciame e, nel secondo caso, di una flotta configurabile in base alle attività da espletare e alle dimensioni del campo su cui si opera. Al trasporto in loco delle macchine provvedono inoltre speciali rimorchi atti a fungere anche da stazioni di ricarica e da depositi, nel caso le attività proponesse lo spargimento di semi o trattamenti.
Al momento Continental non ha diramato dati tecnici relativi alla macchina, peraltro inquadrata fra le proposte di digitalizzazione che la Casa sta mettendo a punto per sostenere in concreto le pratiche agricole che caratterizzeranno a breve le forme di agricoltura destinate a svilupparsi nei Paesi più industrializzati, là dove l’agricoltore diventerà sempre meno operativo e sempre più agronomo.