Se si dovessero riassumente in tre parole le doti intrinseche nel dna dei trattori Landini, queste sarebbero quasi certamente affidabilità, ecletticità e semplicità d’uso.
Tre caratteristiche che rientrano a tutti gli effetti nella tradizione del Marchio emiliano che fin dai suoi esordi, nel 1884, 140 anni fa, non ha mai tradito uno spirito progettuale volto a realizzare macchine forti e robuste, capaci di supportare anche i cicli produttivi più intensivi, senza però gravare eccessivamente sui costi gestionali.
Una filosofia industriale che i tecnici Landini hanno comunque saputo plasmare nei decenni per renderla coerente con soluzioni tecnico-funzionali sempre più moderne e attuali, in linea con quanto di meglio la meccatronica agricola potesse offrire, con l’obiettivo da una parte di enfatizzare la versatilità operativa dei mezzi e dall’altra di ottimizzare verso l’alto il rapporto fra prestazioni e prezzi.
Tra i trattori Landini che meglio esprimono tale impronta progettuale gli aziendali “Serie 4”, tre modelli sviluppati proprio sulla base di una concezione volta a coniugare concretezza e polivalenza in un’ottica di supporto alle più svariate esigenze applicative, dall’ambito foraggero all’agricoltura specializzata, dalle movimentazioni aziendali effettuate mediante caricatori frontali alle lavorazioni superficiali del terreno, fino ai traini su strada.
Landini “Serie 4”, 61 a 75 cavalli in stage V
Un’ecletticità cui molto concorre la scelta della Casa di Fabbrico di equipaggiare le macchine con motori Kohler a quattro cilindri serie “Kdi 2504” da due litri e mezzo di cubatura, in grado di erogare un range di potenze massime che spaziano dai 61 cavalli della versione d’attacco “4-060” ai 75 cavalli del più prestazionale “4-080”, crossando i 68 cavalli del mediano “4-070”.
Tutte le erogazioni sono peraltro realizzate mediante sistemi di alimentazioni common rail gestiti per via elettronica e distribuzioni a quattro valvole per cilindro, così come comuni risultano anche le sovralimentazioni asservite da impianti aftercooler, soluzioni che nel loro insieme concorrono a realizzare curve di coppia lineari e progressive che giocano a favore del contenimento dei consumi.
Un obiettivo quest’ultimo cui guarda anche la presenza di una trasmissione meccanica, denominata “Speed Four”, realizzata sulla base di tre gamme e di quattro marce che, unitamente a un hi-lo, mette a disposizione 24 rapporti in avanzamento e altrettanti in retro, selezionabili mediante inversori meccanici sincronizzati o, in optional, gruppi elettroidraulici. Sempre a comando elettroidraulico invece l’innesto della doppia trazione e il bloccaggio dei differenziali, con questi ultimi gestibili anche in simultanea nel caso il differenziale anteriore a slittamento limitato sia sostituito da un sistema bloccabile totalmente.
Alla movimentazione delle attrezzature guarda invece un impianto idraulico sdoppiato che mette a disposizione 30 litri al minuto per i servizi di bordo e 52 litri per alimentare fino a tre distributori e un sollevatore posteriore da tre mila chili di portata massima. Quest’ultimo può inoltre essere affiancato da un analogo gruppo anteriore opzionale da mille 750 chili di capacità, così come i cinque distributori supplementari sono disponibili, in funzione delle singole necessità operative, in quattro versioni combinabili tra loro, gli “Standard” a doppio effetto, i “Kick-out” con sgancio automatico, i “Flottanti” per attrezzatture che seguono il profilo del terreno e quelli specifici per l’impiego di attrezzature dotate di uno o più motori idraulici.
Landini “Serie 4”, cabine “Total view Slim”
Ne deriva quindi la certezza di poter affrontare con successo anche le applicazioni più impegnative che richiedono cantieri di lavoro in combinata, sapendo peraltro di poter gestire tutti i comandi funzionali in modo semplice e immediato attraverso una consolle di controllo installata all’interno di cabine a quattro montanti “Total View Slim” che si propongono con standard ergonomici e di comfort di classe superiore. Caratterizzati da ampie pannellature atermiche che assicurano la piena visibilità dell’area di lavoro, i vani vantano in effetti un sistema di ventilazione di ultima generazione, un tettuccio trasparente che mira ad agevolare l’impiego di un eventuale caricatore frontale, un sedile di guida completamente regolabile e un cruscotto digitale che funge anche da sistema informativo di bordo.
Anche i caricatori frontali dedicati
Gli aziendali Landini “Serie 4” possono essere equipaggiati di serie, quindi con installazione direttamente in fabbrica, con i caricatori frontali sviluppati dalla Casa emiliana appositamente per tale categoria di trattori. Due i modelli disponibili, denominati “L10cm” e “L10im”, che propongono capacità di sollevamento, rispettivamente, di nove e 11 quintali, mentre è comune l’altezza massime di lavoro al perno di tre metri e venti centimetri. Realizzati con acciai alto-resistenziali e gestibili tramite un apposito joystick installato a fianco del posto guida, i caricatori frontali Landini serie “L” propongono inoltre sistemi di aggancio e sgancio facilitati, attuabili meccanicamente anche senza dover scendere dal trattore, denominati “Velotak” e “Flash System”, con quest’ultimo che permette di effettuare tutti i collegamenti idraulici necessari con un solo movimento.
Titolo: Con Landini “Serie 4” tradizione al passo coi tempi
Autore: Redazione