“Big Baler” è la denominazione con la quale l’intero settore agricolo connota le grandi presse quadre. Esattamente come “Jeep” è sinonimo di vetture off-road. “Big Baler” e “Jeep” in realtà non sono però termini generici ma dei nomi propri. Il primo identifica infatti una linea di prodotto, mentre il secondo è un marchio. Entrambi i nomi hanno quindi superato le rispettive connotazioni per assurgere a rappresentatività universali, un passaggio dal particolare al generale riconosciuto direttamente dal mercato e indotto da un mix di qualità costruttive, contenuti e prestazioni di standard superiore, tale da rendere sia le presse quadre sia la vettura il metro di paragone con cui devono confrontarsi tutti i costruttori che ambiscono a presidiare commercialmente gli ambiti d’azione dei due prodotti.
Nel caso delle presse quadre New Holland serie “BigBaler” tale posizione di supremazia è più che giustificata alla luce delle soluzioni progettuali uniche ed esclusive delle macchine, contenuti volti sempre ad assicurare la massima efficienza operativa già a partire dall’azione di raccolta, affidata a un pick-up denominato “MaxiSweep” disponibile in due larghezze diverse, un metro e 96 centimetri sulle versioni “Plus” e due metri e 35 centimetri sul modello “1290 High Density”. Il gruppo opera mediante denti spiralati in grado di trattare il prodotto in maniera energica ma avulsa da rovinii e senza dar luogo a usure anche nel caso la macchina lavori su terreni sassosi e accidentati grazie alla presenza di fasce protettive di materiale plastico che fungono da guide e da appoggio per il raccolto.
A tutelare quest’ultimo concorrono peraltro anche un sistema di flottazione a molle del pick-up e un rullo compensatore d’andana, gruppi che nel loro insieme vanno anche a regolarizzare il flusso di raccolto agevolando l’attività dell’eventuale sistema di taglio “CropCutter” che grazie ai suoi 29 coltelli permette di adeguare la lunghezza dell’imballato al suo utilizzo finale scegliendo fra una dimensione media di otto centimetri, studiata per i raccolti destinati alle lettiere, e una di quattro centimetri, ideale per insilati, foraggi e biomasse.
Facilmente estraibile il motore
Configurato a “W”, il rotore del sistema “CropCutter” risulta inoltre facilmente estraibile per l’affilatura delle lame o la loro sostituzione e non impedisce che la macchina operi anche in maniera standard se il raccolto non prevede lavorazioni. Si posiziona infatti a valle del pick-up e prima della camera di pre-compressione contribuendo a ottimizzare sia l’azione del primo sia quella della seconda, con quest’ultima che una volta infaldato il raccolto lo invia direttamente nella camera di compressione principale.
“BigBaler” di New Holland, Monitorata in tempo reale la densità
Qui sono anche ubicati su tre lati appositi sensori che controllano in tempo reale la densità della balla in fase di lavorazione permettendo una gestione diretta e attuata per via elettronica di tale parametro dalla cabina del trattore. Ne deriva quindi la certezza di dare vita a un prodotto finito compattato in funzione dei parametri impostati, specificamente 80×70, 80×90, 120×70 e 120×90 centimetri per le “BigBaler Plus” e 120×90 per la top di gamma “BIgBaler 1290 High Density”.
Quest’ultima, specificamente sviluppata per supportare le intensive attività di raccolta effettuate dalle aziende a vocazione mista di grandi dimensioni e dalle organizzazioni operanti in conto terzi, propone peraltro i più elevati standard produttivi di settore grazie alla capacità di realizzare balle caratterizzate da una densità superiore del 22 per cento rispetto ai modelli standard, prestazione a favore della quale molto gioca la presenza del sistema di trasmissione “SmartShift”.
Powershift a due stadi
Operante sulla base di un gruppo powershift a doppio stadio, riduce l’assorbimento di potenza e aumenta il numero di giri del volano fino a mille 440 giri al minuto senza mai dar luogo a sovraccarichi di sorta.
Comune all’intera linea di prodotto “BigBaler” invece il sistema di legatura brevettato da Cnh Industrial “Loop Master”, gruppo operante sulla base di due nodi diversi, il primo dei quali funge da fermo principale mentre il secondo evita possibili allentamenti del filo tramite uno specifico anello di estremità. Il sistema assicura una robustezza dell’imballato superiore del 30 per cento rispetto alla soluzione precedente e ottimizza i consumi di spago eliminando a priori sia gli spezzoni normalmente dispersi in campo sia gli scarti sui legatori.
Tutto sotto controllo con la telemetria
Il prodotto finito così realizzato può essere inoltre controllato in termini di umidità e peso da apposti sensori e può essere monitorato da remoto nella sua formazione e nella sua posizione in campo grazie al sistema “MyPlmConnect”, affiancato a livello di gestione operativa dal monitor touchscreen a colori “IntelliView IV” che attraverso la funzione “IntelliCruise” permette di interfacciare fra loro trattore e attrezzatura in modo da ottimizzare automaticamente e in continuo le velocità di lavoro in base alla tipologia del prodotto su cui si sta lavorando e alle condizioni delle andane, così da ottenere una produttività fino al nove per cento superiore abbinata a consumi inferiori fino al quattro per cento.
Resistenza massima
L’esclusivo sistema di legatura “Loop Master” di New Holland realizza due nodi diversi, il secondo dei quali, quello che si potrebbe definire di sicurezza, di tipo “Cormic”. Quest’ultimo presenta all’estremità un anello che fungendo da blocco evita scivolamenti della corda che potrebbero dar luogo a imprevisti allentamenti, così da garantire una resistenza superiore del 30 per cento rispetto a quella realizzata da un doppio nodo tradizionale. Grazie a ciò le presse quadre serie “BigBaler” sono quindi in grado di realizzare densità di pressatura più elevate di quelle standard, permettendo allo stesso tempo ai legatori di subire minori stress e usure, a tutto beneficio della longevità di tali gruppi.
Con “BigBaler” di New Holland densità maggiorata del dieci per cento
Ultima evoluzione della linea di prodotto “BigBaler” di New Holland l’esordio del nuovo modello “1270 Plus Density”, attrezzatura che rispetto alla versione standard con cui condivide la capacità di realizzare balle da 120×70 centimetri si propone con componenti riprogettati e aggiornati volti ad assicurare una densità di pressatura superiore del dieci per cento. Guarda proprio a tal fine la presenza sia di un pistone rinforzato in grado di esercitare una forza superiore del 27 per cento, sia di cilindri idraulici maggiorati che concorrono a realizzare un forza di compressione superiore del 113 per cento sugli sportelli laterali e del 25 per cento su quelli superiori.
Rivisto anche il sistema di compressione della camera di pressatura che sul nuovo modello “1270 Plus Density” integra due leve di controllo della densità che intervengono sugli sportelli laterali per garantire un’uguale distribuzione della forza, mentre la presenza di piastre antiusura sostituibili sul pavimento e sui lati anteriori della camera di pressatura, soluzione ora disponibile su tutte le “Big Baler”, concorre a massimizzare la durata dei gruppi meccanici e di conseguenza a ridurre i costi di gestione.
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Titolo: Con “BigBaler” di New Holland balle più dense e soluzioni tecniche esclusive
Autore: Redazione