Il Motorsport come banco di prova per le soluzioni tecniche del futuro.
È questa la filosofia che guida da oltre quarant’anni la presenza di Audi nelle competizioni motoristiche, un impegno utilizzato per testare nuove tecnologie destinate poi a essere proposte nella produzione di serie e che culminerà nel 2026 con l’ingesso del Marchio tedesco tra le scuderie che gareggeranno nel Campionato Mondiale di Formula 1.
Indipendentemente dalla tipologia di competizioni affrontate e parallelamente alla maturazione di un know-how tecnologico specifico però, l’ambizione quando si affrontano gare automobilistiche è comunque la vittoria finale, da sempre sinonimo di prestazioni, efficienza e affidabilità.
Ciò a maggior ragione quando si partecipa alla Dakar, il raid rally più prestigioso al Mondo che Audi ha scelto di approcciare tre anni fa con un mezzo a trazione puramente elettrica, denominato “Rs Q e-tron”, sfruttando le competenze maturate con le vincenti partecipazioni nel Campionato mondiale di Formula E. Un progetto triennale culminato proprio con la vittoria nella Dakar 2024 nella categoria assoluta dedicata alle autovetture, prima volta in assoluto per un mezzo a trazione non endotermica.
Audi “Rs Q e-tron”, l’esperienza fattore chiave
A portare il trofeo alla Casa di Inglostadt è stato Carlos Sainz, già vincitore di altre tre Dakar e di due Campionati mondiali rally che a 61 anni è diventato il più anziano pilota a trionfare nel raid rally più impegnativo e duro del Mondo. Per Audi un’affermazione importante, frutto in particolare di un lavoro di affinamento tecnico volto a migliorare le performance, l’affidabilità e la sicurezza di “Rs Q e-tron” rispetto ai già elevati standard mostrati dalla vettura nelle edizioni 2022 e 2023, durante le quali la Casa tedesca aveva ottenuto sei vittorie di tappa e altri 22 podi.
L’ultimo step, necessario per raggiungere la vittoria finale, ha quindi imposto al Marchio una rivisitazione di quasi tutti i componenti, dal software al telaio, dalla carrozzeria alla trasmissione, con l’obiettivo principale di ridurre la velocità verticale della vettura durante la fase di atterraggio dai grandi salti. Proprio in tale ottica, i tecnici Audi sono intervenuti su molle, ammortizzatori e sottoscocca in modo da distribuire meglio i carichi così da ottenere un assetto più bilanciato, mentre il crash box, realizzato in poliuretano termoplastico misto a fibra di carbonio e collocato all’estremità anteriore del telaio, è stato maggiorato nelle dimensioni per assicurare superiori capacità di assorbimento, ma senza compromettere l’angolo di attacco, parametro quest’ultimo fondamentale in un raid rally.
Allo stesso modo, la vettura è stata inoltre oggetto di una cura dimagrante importante in ogni componente, dal cofano posteriore alle pinze dell’impianto frenante in funzione dell’impiego di cerchi e pneumatici più grandi e pesanti rispetto alle versioni degli anni precedenti, per avvicinare il peso minimo regolamentare di due mila e 100 chilogrammi.
Immutato invece rispetto ai modelli 2022 e 2023 il powertrain, ampiamente collaudato in termini di affidabilità e strutturato sulla base di un sistema ibrido termico-elettrico in architettura tipo serie, soluzione volta ad abbinare i vantaggi dei propulsori elettrici in termini prestazionali e di efficienza con quelli di un motore endotermico, utilizzato come range extender e quindi in grado di evitare compromessi a livello di autonomia.
Una necessità indotta dall’esigenza di non poter puntare su architetture full electric a batterie per l’impossibilità di ricaricare gli accumulatori negli ambienti estremi in cui si svolge la competizione e per le necessità di accumulo che richiederebbero tracciati giornalieri che impegnano le vetture a percorrere più di 400 chilometri di prove speciali.
Audi “Rs Q e-tron”: range extender turbo-benzina
Proprio per tale ragione, i tecnici Audi hanno equipaggiato “Rs Q e-tron” con una batteria dalla capacità limitata di 52 chilowattora e dal peso di 370 chili, affiancandole come soluzione range extender un quattro cilindri turbo-benzina a iniezione diretta “Tfsi” alimentato mediante un carburante rinnovabile a base di residui vegetali privi d’impatto sulla filiera agroalimentare in grado di ridurre del 60 per cento le emissioni di anidride carbonica rispetto a un combustibile tradizionale. Tale unità si accoppia con un motore elettrico che funge esclusivamente da generatore di corrente per la ricarica delle batterie, delegando invece la propulsione a due motori elettrici “Mgu05” derivati dalle unità che equipaggiano le monoposto Audi “e-tron Fe07” impegnate nel già citato Campionato mondiale di Formula E.
Catena cinematica dedicata
Posizionati sui due assali, anteriore e posteriore, realizzano una potenza massima complessiva regolamentare per il 2024 di 286 kilowatt, 389 cavalli equivalenti, e si avvalgono di una catena cinematica e di componenti ausiliari modificati ad hoc per rispondere alle esigenze agonistico-ambientali richieste da un raid rally impegnativo come la Dakar.
Titolo: Con Audi “Rs Q e-tron” energia oltre le dune
Autore: Redazione