I trattori Fendt serie “200 Vario” sono degli aziendali compatti che di serie o in optional possono proporre tutte le soluzioni tecnologiche normalmente avanzate dai modelli di classe ben superiore. Sono inoltre gli unici compatti da quattro tonnellate di massa a vuoto azionati da trasmissioni continue
In tutti i settori commerciali che propongono al mercato dei mezzi semoventi è prassi che prestazioni, dimensioni e contenuti tecnologici degli stessi mezzi siano correlati fra loro in maniera diretta. Una realtà che trova riscontro anche in ambito trattoristico presso quasi tutti i costruttori come ben dimostrano le dotazioni tecniche dei trattori di alta potenza se confrontate con quelle dei trattori compatti. L’avverbio “quasi” citato poc’anzi è però d’obbligo se il confronto in questione riguarda i trattori Fendt, marchio che da sempre abbraccia filosofie progettuali e commerciali proprie e non bada più di tanto a ciò che viene proposto dalla concorrenza. Fu il primo costruttore, per esempio, a lanciare trattori dotati di trasmissioni continue, fu il primo a privilegiare il concetto di qualità rispetto al contenimento dei listini e fu anche fra i primi a proporre macchine caratterizzate da contenuti tecnologici del tutto indipendenti rispetto alle prestazioni e alle dimensioni dei trattori. Una filosofia commerciale che trova conferma analizzando le dotazioni proposte di serie o in optional dai compatti serie “200 Vario”, mezzi da quattro tonnellate di peso e dunque inquadrabili quali aziendali fruibili anche in campo aperto per lavorazioni leggere o quali macchine da dedicare ad attività foraggere. Scorrendo le loro caratteristiche e confrontandole con gli standard di categoria del mercato si balzano subito all’occhio l’esclusività assoluta delle loro trasmissione continue, le grandi possibilità di gestione proposte a livello elettronico e le attenzioni poste dai Tecnici tedeschi per dar luogo a un comfort di lavoro il più vicino possibile q quanto proposto dai mezzi di classe superiore. A livello di elettronica si evidenziano in particolare due plus tecnologici: la predisposizione per l’eventuale applicazione di sistemi satellitari di assistenza alla guida e la disponibilità del terminale “VarioTronic” che permette di gestire le attrezzature mediante il protocollo isobus. Abbinando i due impianti si realizza un cantiere di lavoro autonomo in grado di operare in campo alla massima velocità resa possibile dalle attività in corso e dalle attrezzature installate giovandosi di una precisione di due centimetri e senza subire condizionamenti climatici o di visibilità. Sempre in tema di velocizzazione del lavoro e in particolare delle manovre a fine campo da segnalare anche la possibilità di disporre di sistema “VarioActive” che agisce sulla servoassistenza dello sterzo limitando i giri volante necessari per portare le ruote da una battuta all’altra e permettendo di sfruttare al meglio il raggio di sterzo inferiore ai quattro metri proposto dai “200 Vario. Il sistema si rivela prezioso soprattutto quando il trattore opera in azienda per far fronte a eventuali movimentazioni, attività cui guarda anche la funzione “Stop&Go”, proposta di serie, che permette di arrestare il mezzo semplicemente agendo sul tasto dell’inversore, comando che se rilasciato fa poi ripartire la macchina nella direzione selezionata. La funzione risulta particolarmente utile quando si devono affrontare brandeggi gravosi che richiedono elevati regimi motore ma minime velocità di avanzamento, opzione che la trasmissione continua “Vario” rende possibile e il sistema “Sto&Go” agevola in termini di controllo. Sempre in tema di brandeggi va precisato che i compatti Fendt sono predisposti di fabbrica per l’installazione dei caricatori frontali “Cargo 3X765”, facilmente staffabili grazie al sistema “Cargo lock” e pilotabili mediante una leva a croce elettrica posta direttamente sul bracciolo destro della poltrona di guida. L’elettronica controlla anche la doppia trazione con relativo blocco dei differenziali, i sollevatori posteriori da 42 quintali di capacità, gli eventuali sollevatori anteriori da 25 quintali di portata e gli inserimenti delle prese di forza in maniera indiretta, cioè agendo su elettrovalvole. Queste ultime sono inserite su un circuito idraulico di servizio, lo stesso che asserve la trasmissione “Vario” che assorbe fra i 33 e i 35 litri di olio al minuto risultando del tutto separato dal circuito idraulico di lavoro, configurabile in base alle esigenze di ogni utente e proposto nel suo allestimento più avanzato quale impianto load sensing capace di mettere a disposizione fino a 71 litri di olio al minuto. Certamente si tratta di una opzione a pagamento, esattamente come l’assale anteriore sospeso e gestito da una centralina capace di un’escursione di 80 millimetri, ma dato che ogni trattore finisce col dover affrontare attività proprie è corretto far sì che ogni agricoltore possa configurare il mezzo nella maniera ritenuta più opportuna senza dover pagare dotazioni che gli risulterebbero inutili o, al contrario, dover rinunciare ad accessori indispensabili solo perché riservati ai mezzi di classe superiore.