Compatti, anzi, di più

La nuova serie “2” di Landini non si limita a sostituire la gamma “Mistral”, ma amplia l’offerta della Casa nel settore dei trattori compatti con macchine ribassate fruibili anche in ambito specializzato

Ufficialmente proposti quali alternative emissionate ai “Mistral”, i nuovi serie “2” di Landini rappresentano in realtà un ampliamento di gamma teso ad avvicinare due ambiti funzionali fino a ieri ben separati e distinti, i trattori compatti da campo aperto e gli specializzati. La Casa di Fabbrico non si è in effetti limitata a ringiovanire i suoi compatti mediante nuove cofanature e nuove soluzioni motoristiche, ma ha anche affiancato a ogni versione standard una configurazione ribassata che guarda in maniera diretta proprio agli utilizzi specializzati, in particolare a quelli che si sviluppano nei vigneti a tendone o in serra. Grazie a una specifica riprogettazione dei riduttori posteriori e delle piattaforme e all’uso di pneumatici posteriori da 24 pollici, i nuovi serie “2” in versione “Ge” vedono in effetti scendere l’altezza massima al volante al di sotto dei 123 centimetri, dimensione che risultando abbinabile a una larghezza minima di 138 centimetri dà origine a un vero e proprio specializzato largo, linea di prodotto che gli operatori hanno dimostrato di apprezzare in quanto caratterizzata da una elevata versatilità funzionale. Tali macchine sono in effetti fruibili in azienda per far fronte a tutte le normali attività di manutenzione cui devono far fronte i trattori compatti, ma possono anche entrare fra i filari grazie alle loro altezze ridotte. Unico neo, ma sul quale i Tecnici emiliani stanno probabilmente già lavorando, il fatto che al momento i “Ge” siano disponibili solo in versione piattaformata, a differenza dei serie “2” standard che invece possono essere anche dotati di cabine climatizzate. Comuni le cofanature, di tipo semintegrale e molto diverse da quanto fino a ieri proposto dai “Mistral”. Riprendono ovviamente il family feeling della Casa, ma a causa delle loro forme compatte ne reinterpretano l’immagine proponendosi con un look deciso e attuale dal vago sapore automobilistico. I musetti sono in effetti più verticali e piatti rispetto a quanto proposto dalla restante gamma Landini e ciò, abbinato alla presenza di fianchetti neri, dà alla macchina un aspetto slanciato e snello. Da precisare che i fianchetti non impediscono di effettuare tutte le manutenzioni sul motore che si rendono via via necessarie durante la vita del veicolo in quanto sia Yanmar, il costruttore dei propulsori, sia Landini, hanno posizionato tutti i punti di controllo e rabbocco unitamente alle batterie e ai filtri in modo da renderli di accesso facile e immediato. Tale risulta peraltro anche la guida, vuoi perché tutte le unità termiche sono caratterizzate da curve di coppia molto pulite e lineari, vuoi perché le trasmissioni non mancano mai di mettere a disposizione il rapporto più adeguato alle esigenze contingenti, ivi comprese quelle che richiedono sforzi di trazione importanti. Il cambio-base a dodici rapporti può in effetti essere integrato da un super riduttore che rende disponibili quattro ulteriori rapporti anche loro fruibili in retro agendo su un inversore meccanico sincronizzato. Meccanico anche l’innesto della presa di forza che può essere a una o due velocità e nel secondo caso anche con sincronizzazione al cambio mentre risulta attuato per via elettroidraulica il blocco simultaneo dei due differenziali. I nuovi serie “2” sono dunque dei compatti caratterizzati da soluzioni tecniche di pregio, affermazione che trova ulteriore conferma a livello di gruppo di lavoro. L’idraulica è in effetti a circuito sdoppiato e mette a disposizione 28 litri di olio al minuto per il solo lavoro, portata gestibile mediante un massimo di tre distributori a semplice e doppio effetto che concorre a realizzare una capacità di 12 quintali sul sollevatore posteriore e di ulteriori quattro quintali su un analogo gruppo anteriore disponibile in optional.

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