Secondo una recente ricerca di mercato tedesca, gli agricoltori europei richiedono oggi ai Costruttori operanti nel comparto della meccanizzazione agricola macchine sempre più versatili e polivalenti. Una tendenza derivata in particolare dall’esigenza di affrontare il maggior numero possibile di lavorazioni con un ridotto numero di trattori, condizione giudicata essenziale al raggiungimento di quella minimizzazione dei costi gestionali che rappresenta oggi la via maestra verso il mantenimento di buoni livelli di redditività.
Proprio per tale ragione, il mercato continentale ha fatto registrare negli ultimi anni un crescente successo commerciale nei confronti di quelle macchine in grado di disimpegnarsi quotidianamente in svariate applicazioni, dalle attività di movimentazione all’interno di aziende zootecniche fino ai trasporti su strada, passando anche per le attività di fienagione e per le lavorazioni superficiali del terreno.
Un’attitudine che non a caso rappresenta il profilo di missione della serie “Arion 400” di Claas, dei campo aperto di media potenza che all’interno della gamma del Marchio tedesco si collocano un gradino sopra gli aziendali serie “Atos” e appena sotto i più strutturati “Arion 500/600” in virtù di un peso operativo tra i quattro mila 700 e i cinque mila e 200 chili, a fronte dei quattro mila e 200 chili massimi proposti dagli “Atos” e di masse a terra comprese tra i sei mila e gli otto mila chili dei campo aperto di classe superiore “Arion 500/600”.
Ciò garantisce quindi agli “Arion 400” quelle doti di versatilità applicativa che permettono loro di disimpegnarsi con successo sia nelle attività di movimentazione e manutenzione aziendali sia nelle lavorazioni in campo aperto e nei trasporti su strada, ambiti questi ultimi nei quali le macchine possono peraltro giovarsi dell’elasticità di erogazione offerta da unità Fpt Industrial a quattro cilindri da quattro litri e mezzo di cubatura che mettono a disposizione tarature massime comprese tra i 90 cavalli del modello d’attacco “Arion 410” e i 140 cavalli della versione top di gamma “Arion 460”.
Emissionati stage 4 mediante l’esclusiva presenza di impianti scr per l’abbattimento degli ossidi azotati, senza quindi l’esigenza di dover ricorrere a sistemi egr, i propulsori operano attraverso alimentazioni common rail a gestione elettronica, distribuzioni a quattro valvole per cilindro e sovralimentazioni asservite da impianti intercooler che, nel loro insieme, concorrono a realizzare curve di coppia lineari e progressive e, di conseguenza, a ottimizzare gli assorbimenti energetici in funzione dell’attività svolta.
Al medesimo obiettivo guardano peraltro anche le due diverse trasmissioni disponibili, con la prima, denominata “QuadriShift”, strutturata sulla base di quattro gamme e quattro marce sotto carico che mettono a disposizione 16 rapporti in avanzamento e altrettanti in retro, con questi ultimi innestabili per via elettroidraulica attraverso l’inversore “Revershift”, programmabile nelle sue risposte funzionali. La seconda, denominata “Hexashift”, si configura con attraverso l’accoppiamento di quattro gamme robotizzate con sei marce powershift che nel loro insieme danno origine a 24 rapporti in avanzamento e altrettanti in retro, innestabili.
A semplificare ulteriormente la gestione dei gruppi intervengono gli automatismi “Quadractiv” ed “Hexactiv”, che trasformano di fatto le trasmissioni in cambi automatici con due modalità operative, a seconda che si lavori in campo o si viaggi su strada. Si possono inoltre scegliere tre strategie diverse passando da quella “automatica” con cambio di marcia a seconda del monitoraggio di diversi parametri quali carico motore, velocità di avanzamento e posizione acceleratore, alla modalità “presa di forza” che mantiene costante regime motore e giri della presa. Prevista anche una modalità “manuale” con automatismo che cambia a seconda del regime motore impostato.
Ciò garantisce quindi alle macchine quelle elevate doti di versatilità che permettono alla serie “Arion 400” di affrontare con successo sia le attività di movimentazione e manutenzione aziendali sia le lavorazioni in campo aperto che richiedono l’impiego di attrezzature impegnative, complice anche la presenza di un impianto idraulico dalla portata massima di 60 litri al minuto, flusso elevabile in via opzionale a 100 o 110 litri, destinato ad alimentare fino a quattro distributori ausiliari, una presa di forza a due velocità di lavoro, 540 giri al minuto in versione standard ed eco, o in optional possibilità di avere ree velocità aggiungendo la terza a mille giri/minuto e un sollevatore posteriore da cinque mila 750 chili di capacità massima.
Le due trasmissioni e i tre impianti idraulici non sono però le uniche possibilità di personalizzazione proposte dagli “Arion 400” che, sempre a livello di configurazioni di base, permettono di scegliere anche tra tre diverse cabine, ognuna delle quali studiata per far fronte a ben precise esigenze di lavoro. L’offerta più evoluta è il vano “Panoramic”, progettato per agevolare l’uso dei caricatori frontali grazie alla presenza di un esclusivo parabrezza monoblocco che si raccorda con la botola trasparente a tetto assicurando la visuale, senza interruzioni, fino alla verticale dell’operatore, mentre risultano di impostazione tradizionale sia la cabina a tetto alto, disponibile con o senza tettuccio panoramico, sia la versione ribassata che contiene entro i due metri e mezzo gli ingombri verticali.
Indipendentemente dalla tipologia, tutte le cabine possono infine essere sospese per via meccanica su due punti, soluzione che enfatizza il comfort di bordo e può essere integrata sia mediante l’adozione di una poltrona girevole sospesa pneumaticamente sia mediante un impianto ammortizzante che opera a bassa frequenza.
Offerta allargata
In un’ottica di massima personalizzazione delle macchine, Claas propone i suoi campo aperto di media potenza serie “Arion 400” in tre differenti allestimenti denominati “Standard”, “Cis” e “Cis+”, con il primo orientato agli imprenditori agricoli che vogliono disporre di macchine moderne, ma senza incorrere in investimenti troppo pesanti. Proprio per tale ragione i comandi risultano razionali e di facile gestione, così da rendere il controllo delle macchine immediato anche per chi sale per la prima volta a bordo.
Più evoluti gli allestimenti “Cis” e “Cis+” che prevedono la presenza di braccioli integranti una leva multifunzione che consente di gestire in contemporanea due distributori, sia mediante la funzione “FlexPilot” a comando idraulico per il caricatore frontale sia tramite la funzione “ElectroPilot” per i distributori, a comando meccanico o elettronico in funzione del modello. Sempre la stessa leva permette inoltre di controllare, con la sola mano destra e senza staccare l’avambraccio dal bracciolo della poltrona di guida, la trasmissione, l’eventuale caricatore frontale e il sollevatore posteriore, gruppi i cui parametri sono visualizzabili su display a colori da sette pollici che, nel caso dell’allestimento “Cis+”, è integrato nel montante destro della cabina e integra i comandi per la gestione automatica delle manovre di fine campo.
Anche l’assale sospeso
Alla massimizzazione dell’efficienza funzionale offerta dagli “Arion 400” guarda anche la possibilità di equipaggiare le macchine con l’assale anteriore sospeso “ProActiv”. Gestito per via elettroidraulica, il gruppo opera attraverso due cilindri staffati tra carro e assale in posizione inclinata verso l’esterno, così che il peso del trattore poggi in modo ottimale sull’avantreno a garanzia della massima stabilità quando i carichi statici o dinamici sono rilevanti. I cilindri, installati peraltro posteriormente all’asse al riparo da eventuali danneggiamenti, assicurano alla sospensione una corsa utile di 90 millimetri che può essere gestita dall’operatore sulla base di tre diverse modalità di lavoro. La centralina controlla l’assale in base al carico o alla frenata, ma può essere disinserita se il trattore effettua lavorazioni che richiedono il controllo della profondità o dell’assetto di un’attrezzatura.
La sterzatura si fa dinamica
Gli “Arion 400” di Claas propongono a livello opzionale anche il sistema di sterzatura dinamica “Dynamic Steering” che consente all’operatore di adeguare il rapporto in essere tra il volante e l’angolo ruote dell’assale anteriore in funzione delle proprie esigenze.
Il gruppo opera sulla base di tre modalità, due automatiche e una manuale, con la prima, denominata “Steering Angle”, che riduce l’arco descritto dal volante permettendo all’operatore di velocizzare le operazioni di manovra. Nella seconda, denominata “Speed-Dependent”, il sistema di sterzatura è gestito automaticamente in funzione della velocità di avanzamento, mentre nella terza, “Manual”, il rapporto tra la rotazione del volante e l’angolo di sterzo è invece fisso, ma programmabile sulla base di quattro livelli di assistenza.