Nel Belpaese, la stagione commerciale 2021-2022 relativa alle trinciacaricatrici semoventi è stata tra le più complicate dell’ultimo decennio. I problemi produttivi e logistici indotti dalla pandemia prima e dal conflitto russo-ucraino poi hanno infatti impattato negativamente su un ambito commerciale che per la natura e per il prezzo delle macchine in questione ha sempre viaggiato su volumi contenuti e che quindi in termini di quote di mercato può evidenziare scostamenti significati anche tra un anno e l’altro, soprattutto a carico di chi occupa le posizioni di vertice. Nonostante ciò, Claas ha chiuso la scorsa campagna commerciale in Italia con una quota del 46 e mezzo per cento, ben più del doppio rispetto ai suoi più diretti competitor, a dimostrazione di come né la pandemia né la guerra innescata dall’invasione russa dell’Ucraina abbiano alterato una leadership storica e globale.
Merito di una linea di prodotto ampia e profonda che non ha eguali nel panorama della meccanizzazione agricola mondiale, risultando strutturata sulla base di 11 differenti modelli, sette dei quali appartenenti alla serie “Jaguar 900” e i restanti quattro alla serie “Jaguar 800”, per un range di potenze che pur spaziando tra i 435 e i 925 cavalli non incide mai sulla qualità del trinciato.
Punti di riferimento di settore
Quest’ultima dote, unitamente all’elevata velocità di lavoro, rappresenta in effetti una delle ragioni che hanno permesso alla gamma “Jaguar” di Claas di diventare il vero e proprio punto di riferimento di settore a livello mondiale, arrivando a toccare in alcuni mercati punte di penetrazione anche del 70 per cento. Una leadership indiscutibile quindi, indotta anche dalla capacità delle macchine di soddisfare qualsiasi esigenza di raccolta, adeguandosi in termini di contenuti alle possibilità di investimento di ogni singola azienda. La differenziazione tra le serie “Jaguar 900” e “Jaguar 800” non è in effetti basata sulle prestazioni, in parte sovrapposte, o sulle soluzioni tecnico-costruttive, spesso comuni, ma solo su specifici contenuti funzionali, scelta che di fatto permette a Claas di indirizzare ogni macchina a ben precisi target professionali.
Claas gamma “Jaguar”: destinati a usi continuativi
Le “Jaguar 900” si orientano in effetti prevalentemente alle aziende agricole più strutturate e alle organizzazioni operanti in conto terzi, quelle che utilizzano le trinciacaricatrici semoventi in modo quasi continuativo sulle più diverse colture e in tale ottica propongono di serie tutte le soluzioni tecniche più attuali ed evolute, a partire dai tamburi di taglio serie “V-Max” disponibili con 20, 24, 28, 36 o 42 coltelli per modulare le lunghezze medie del trinciato in funzione dei suoi utilizzi finali. Fra questi anche quelle comprese fra i tre millimetri e mezzo e i 12 millimetri e mezzo che risultano ideali per alimentare i digestori.
Operante in abbinamento al sistema di regolazione continua della lunghezza di taglio “Comfort Cut” e a un sistema di precompressione di tipo idraulico, i tamburi sono inoltre seguiti da un gruppo rompigranella denominato “Multi Crop Cracker” declinato nelle tre versioni “Mcc Classic”, “Mcc Max” e “Mcc Shredlage”, con gli ultimi due orientati rispettivamente al condizionamento del prodotto tagliato sulla base di lunghezze oscillanti fra i sette e i 22 millimetri e fra i 26 e i 30 millimetri.
Rivestimento antiusura esclusivo
Gli “Mcc Max”, caratterizzati dall’esclusivo rivestimento anti usura “Busa Clad”, sono strutturati sulla base di speciali rulli a profilo seghettato composti da 30 segmenti anulari, la cui geometria oltre a frantumare il prodotto per frizionamento realizza anche a un’azione di taglio che consente un condizionamento più intensivo della granella e un’elevata triturazione dei gambi. Grazie anche a un differenziale di velocità del trenta per cento tra i rulli è di fatto possibile ottenere un prodotto che da un lato migliora i processi fermentativi, a tutto vantaggio delle rese degli impianti di biogas, e dall’altro risulta maggiormente digeribile se destinato all’alimentazione del bestiame.
A quest’ultimo utilizzo del trinciato guardano però in maniera più specifica i rompigranella “Mcc Shredlage”, caratterizzati da un profilo a spirale, in aggiunta a quello seghettato, e da un differenziale di velocità del cinquanta per cento che nel loro insieme permettono di condizionare in modo più intenso il mais tagliato in lunghezze comprese fra i 26 e i 30 millimetri, ottenendo un effetto sfibrato che migliora l’attacco batterico così da dare origine a un prodotto finito molto più digeribile dell’insilato tradizionale. La distanza dei rulli è peraltro adattabile alle diverse condizioni di raccolta variandola idraulicamente direttamente dalla cabina, così come il sistema “Mcc” è anche sostituibile in modo semplice e immediato con un sistema preposto alla lavorazione dell’erba, di fatto un collettore che permette di passare senza perdite di tempo dalla raccolta del mais a quella del foraggio.
Claas serie “Jaguar”: orientate a impieghi specifici
Opzione quest’ultimo in appannaggio anche delle “Jaguar 800” che, orientandosi alle aziende agricole che concentrano le proprie attività di raccolta in archi temporali programmati e quindi non impegnano le macchine lungo l’intero anno, si propongono con gruppi di lavoro più tradizionali, con il tamburo di taglio di tipo “V-Classic” da 20, 24 e 28 coltelli affiancato da rulli di introduzione le cui velocità possono essere impostate meccanicamente sulla base di sei differenti rapporti di trasmissione. Ne deriva quindi una differenziazione tra le serie che porta le “Jaguar 900” a essere più flessibili all’uso, mentre le “Jaguar 800” risultano invece più orientate a utilizzi specifici, fermo restando comunque la possibilità per queste ultime di contare sempre sulla disponibilità di contenuti tecnici opzionali del tutto analoghi a quelli offerti di serie dalle “Jaguar 900”.
Grazie a ciò, macchine di pari potenza se regolate in maniera opportuna e poste su uno stesso campo lavoreranno con la medesima efficacia, in virtù anche di motorizzazioni di produzione Man e Mercedes in grado di ottimizzare il rapporto prestazioni/consumi in un’ottica di massimizzazione dell’efficienza operativa. Le due versioni più prestazionali della serie “Jaguar 900”, denominati “990” e “980”, sono in effetti equipaggiate con unità Man serie “D2862” a 12 cilindri in architettura a “V” da 24 litri di cilindrata eroganti, rispettivamente, 925 e 850 cavalli di potenza massima. Sempre di produzione Man, ma appartenete alla serie “D4276” e quindi a sei cilindri e da 16 litri di cubatura, il motore da 790 cavalli che muove il modello “Jaguar 970”, mentre sono di derivazione Mercedes le unità “Om 473 La” e “Om 471 La” a sei cilindri e rispettivamente da 15 litri e 600 e 12 litri e 800 centimetri cubi che permettono ai modelli “960”, “950”, 940” e “930” di erogare 653, 585, 530 e 462 cavalli.
Motori Mercedes anche per le Jaguar “800” di Claas
Le medesime unità Mercedes “Om 473 La” e “Om 471. La” equipaggiano poi anche la serie “Jaguar 800”, mettendo a disposizione un range di potenza che spazia dai 585 cavalli del modello “870” ai già citati 435 cavalli della versione d’attacco “840”. Comune a tutte motorizzazioni invece l’emissionamento in stage V realizzato attraverso la presenza di sistemi scr per il post trattamento degli ossidi azotati che permettono di minimizzare l’impiego di impianti egr in un’ottica di massimizzazione dell’efficienza termodinamica.
Quasi un consulente del lavoro
Così configurate, le trinciacaricatrici “Jaguar” possono quindi affrontare con successo qualsiasi tipo di raccolto, giovandosi in tale ottica anche del supporto offerto da specifici programmi pre-impostati nel software di bordo “Cebis” che si interfaccia con l’operatore attraverso uno schermo touchscreen ad alta risoluzione da 12 pollici. Ad agevolare ulteriormente il lavoro e al contenimento dei costi di gestione provvedono inoltre le funzionalità di bordo preposte al controllo del sistema di motopropulsione e all’assistenza alla guida, con il primo obiettivo perseguito mediante il sistema “Cemos Auto Performance” che gestisce il regime motore in un’ottica di salvaguardia dei consumi adeguando la curva di potenza e la velocità di avanzamento all’effettivo flusso di prodotto.
Assistenza alla guida dinamica
Al secondo obiettivo guarda invece il sistema satellitare “Gps Pilot”, un’assistenza alla guida dinamica che oltre a dirigere in automatico la macchina permette anche di realizzare i massimi angoli di volta con meno di un giro di volante. A ciò si affiancano infine il sistema “Cam Pilot”, volto a rilevare le conformazioni delle andane in modo tridimensionale adeguando gli avanzamenti della macchina in funzione della loro forma e delle loro dimensioni, e il sistema “Auto Pilot” che mantiene automaticamente in asse fra le file le testate a rotori quando si opera su mais.
Dosaggi sempre precisi
La gamma di trinciacaricatrici “Jaguar” è equipaggiata anche con un sistema di dosaggio per gli additivi concentrati per gli insilati. Denominato “ActiSiler 37”, si configura quale serbatoio a doppia parete che protegge il concentrato dalle variazioni delle temperature esterne abbinato a una pompa che consente dosaggi precisi compresi fra i due decilitri/ora e i 20 litri/ora o, in termini di massa, fra dieci e 50 millilitri per tonnellata. Il valore del contenuto di sostanza secca può essere determinato tramite un sensore infrarosso di tipo “Nir” che oltre a misurare tale parametro ne determina anche i componenti a seconda della coltura in questione, rendendo disponibili i valori misurati per una eventuale documentazione di base.
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Titolo: Claas gamma “Jaguar”, le trinciacaricatrici semoventi per ogni esigenza
Autore: Redazione