Tenutasi a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dal 30 novembre al 12 dicembre scorsi, la 28.esima edizione della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in sigla “Cop 28”, ha riposizionato l’agricoltura al centro dello scenario economico-ambientale mondiale. L’annuale riunione dei Paesi che hanno aderito all’evento ha infatti cambiato per la prima volta i tradizionale paradigmi di discussione tralasciando sia i soliti discorsi generici e scontati inerenti la necessità di tutelare l’ambiente sia quei velleitari propositi di cambiamenti epocali che in Europa si sono concretizzati nell’utopistico programma “Green Deal”. Le discussioni si sono quindi basate su un sano realismo mettendo in risalto l’importanza del comparto primario nei confronti della sostenibilità alimentare e della resilienza climatica.
Secondo il report delle Nazioni Unite, nel 2022 sono state in effetti 735 milioni le persone malnutrite a livello globale a causa degli effetti dei cambiamenti climatici, gli stessi che hanno indotto a livello agricolo una contrazione produttiva con conseguente rialzo dei prezzi che ha aggravato le condizioni di vita nei Paesi in via di sviluppo e in quelli emergenti. In tale contesto, l’unica strada perseguibile per evitare di dover affrontare nel prossimo futuro quella che è stata definita “la peggior crisi agroalimentare della storia” consiste nello spingere verso un aumento sostenibile le produzioni così da assicurare a ogni persona l’accesso ai beni alimentari di prima necessità.
Claas gamma “trion”, strategiche le rese per ettaro
Una sfida che potrà però essere vinta solo attraverso un incremento delle rese medie per ettaro da perseguirsi giocando sulla meccanizzazione, cioè attraverso macchine in grado di assicurare maggiori capacità produttive a tutti gli operatori del comparto, quindi non solo alle grandi realtà agricole e alle organizzazioni operanti in conto terzi, ma anche a quelle aziende di medie dimensioni che rappresentano il tessuto connettivo dell’economia agricola di molti Paesi occidentali. Non è un caso dunque se proprio le aziende di dimensioni medio-alte rappresentano il target di riferimento cui Claas ha orientato la sua gamma di mietitrebbia “Trion”, macchine di classe media che attraverso tre differenti serie, denominate “700”, “600” e “500”, mettono a disposizione anche delle aziende meno industrializzate tutte le tecnologie e le soluzioni operative attualmente rese disponibili dalla Casa tedesca sulle sue ammiraglie “Lexion”. In primis il sistema di trebbiatura “Aps”, condiviso dall’intera gamma “Trion” e strutturato sulla base di tre gruppi, un acceleratore, un battitore e un lanciatore, che permettono di separare fino al 20 per cento in più di granella rispetto a un sistema primario tradizionale.
Sovraccarichi no problem
A tale obiettivo guardano peraltro anche la presenza di un sistema di regolazione idraulica del controbattitore e di un dispositivo di sicurezza contro i sovraccarichi, con il primo che permette di adeguare direttamente dalla cabina l’assetto del controbattitore in funzione di eventuali mutamenti delle condizioni di raccolta, mentre il secondo protegge gli organi di lavoro in caso di ingresso di corpi estranei attraverso l’apertura idraulica delle griglie al verificarsi di picchi di pressione.
Tutte soluzioni volte ad agevolare il lavoro di separazione che sulle macchine top di gamma serie “Trion 700” sono basati collaudato sistema ibrido Claas, a singolo rotore sulle versioni “720” e “730” e a doppio rotore sul modello “750”, in grado di assicurare un incremento della capacità produttiva fino al venti per cento a parità di assorbimenti energetici riservando alla granella un trattamento sempre delicato indipendentemente dal tipo di prodotto lavorato. Ciò grazie anche al fatto che acceleratore, battitore e lanciatore possono essere azionati da un variatore centrale che ne sincronizza le rotazioni e alla possibilità di regolazione offerta dagli elementi di controbattitura.
Cinque o sei gli scuotipaglia per le Claas gamma “Trion”
Le serie “Trion 500” e “Trion 600” operano invece, rispettivamente, sulla base di cinque e di sei scuotipaglia con quattro scalini di caduta, per superfici complessive di separazione di oltre sei metri quadri nel caso delle “Trion 500” e di quasi sette metri quadri e mezzo sulle “Trion 600”. In entrambe le configurazioni il processo di separazione è peraltro ulteriormente enfatizzato dalla presenza di serie del sistema “Mss”, “Multifinger Separation System”, un cilindro con dita a percorso guidato preposto all’arieggiamento intensivo del prodotto per assicurare una separazione ottimale della granella anche in condizioni di raccolta difficili.
Pulizia sempre ottimale
Comune all’intera gamma “Trion” invece la presenza del sistema di pulizia “Jet Stream”, operante tramite un ventilatore a turbina a sei o a otto stadi, a seconda del modello, e un doppio gradino ventilato, soluzione che assicura un flusso d’aria ad alta pressione sui crivelli che possono essere regolati dalla cabina e può integrare la funzione “Auto Slope” per ridurre o intensificare automaticamente la portata di aria se si lavora in salita o in discesa, adattandola anche alla velocità di raccolta. In tali ambiti applicativi le “Trion” possono peraltro giovarsi anche delle funzionalità “3D”, sui modelli a scuotipaglia, e “4D”, sulle versioni ibride, che garantiscono una perfetta pulizia della granella quando le macchine operano appunto su terreni in pendenza.
Motori a stelle e strisce
Così configurate le mietitrebbia “Trion” mirano quindi ad assicurare sempre e comunque la massima efficienza operativa in funzione delle condizioni di raccolta, complice anche il supporto dinamico offerto da motorizzazioni Cummins a sei cilindri serie “B6,7” e “L9”, rispettivamente da sei litri e 700 e da otto litri e 900 centimetri cubi. Eroganti un range di potenza massima compreso tra i 258 cavalli del modello d’attacco “Trion 520” e i 435 cavalli della versione top di gamma “Trion 750”, le unità sono accomunate dalla presenza di alimentazioni common rail ad alta pressione e di distribuzioni a quattro valvole per cilindro che nel loro insieme concorrono a realizzare curve di coppia massime che toccano i loro apici a mille 900 giri durante il lavoro e mille 650 giri nei trasferimenti su strada, valori che di fatto giocano a favore della minimizzazione degli assorbimenti energetici e, di conseguenza, dei consumi.
Fino al dieci per cento
A quest’ultimo obiettivo concorre inoltre il sistema “Dynamic Power” che ottimizza in continuo il rapporto fra le prestazioni erogate e la richiesta di potenza, adeguando a tali input le curve di erogazione così da assicurare alle macchine la capacità di lavorare sempre con la massima efficienza e minimi consumi, fino al dieci per cento meno di quelli proposti da un analogo motore senza tale mappatura. Omologati stage V attraverso sistemi scr operanti congiuntamente a catalizzatori doc e a filtri antiparticolato dpf, senza quindi il ricordo a impianti egr, i propulsori si interfacciano poi con una trasmissione denominata “Claas Power System”, realizzata affiancando a un gruppo idrostatico un cambio manuale a due rapporti selezionabili a pulsante, che va a sua volta ad azionare il sistema di trazione “4Trac”, gruppo operante sulle ruote anteriori mediante riduttori rinforzati e su quelle posteriori mediante motori idraulici dedicati e integrate un sistema di controllo degli slittamenti che agevola la marcia sui fondi più cedevoli.
Automazioni amiche con Claas gamma “Trion”
In un’ottica di massimizzazione dell’efficienza di raccolta, le mietitrebbia “Trion” permettono anche di delegare la gestione dei gruppi di separazione al sistema “Cemos”, un software di bordo che integra tutte le funzionalità volte a ottimizzare le regolazioni della macchina attraverso due differenti versioni operative, con la prima, denominata “Cemos Dialog”, che consente di ottimizzare progressivamente le regolazioni sulla base di un dialogo tra la macchina e il suo operatore, mentre la seconda, “Cemos Automatic” adegua automaticamente e in modo intelligente le impostazioni della macchina alle diverse condizioni di raccolta. In tale ottica, le funzioni “Auto Header” e “Cruise Pilot” gestiscono rispettivamente la piattaforma di taglio “Vario” e la velocità di avanzamento, mentre i sistemi “Auto Threshing, “Auto Separation”, “Auto Cleaning”, “Auto Crop Flow” e “Auto Slope” sono preposti all’adeguamento, rispettivamente, del sistema trebbiante, della separazione della granella residua, dell’impianto di pulizia, del flusso di prodotto e della portata di aria del ventilatore.
Le funzioni “4D” e “Auto Chopping” guardano poi al controllo degli accecatori delle griglie rotore in funzione della pendenza e alla gestione dei residui e del trinciapaglia, ivi compresa la larghezza e la direzione di distribuzione del prodotto sminuzzato dal sistema “Standard Cut” a 52 coltelli, sui modelli “Trion 500” e “Trion 700”, o a 64 coltelli, sulle versioni “Trion 600”, e sostituibile in via opzionale con il gruppo “Special Cut” a 72 o 88 coltelli. Grazie a ciò, gli operatori possono quindi delegare ai sistemi di bordo la gestione dei sistemi funzionali e operativi per concentrarsi esclusivamente sulla conduzione del mezzo, fermo restando che anche tale attività è automatizzabile attraverso tre diverse soluzioni di sterzatura automatica. Alle attività di raccolta tradizionali guardano il sistema “Laser Pilot” e la funzione “Field Scanner” che consentono alla mietitrebbia di lavorare senza sovrapposizioni di passata mediante uno specifico impianto laser. Al top dell’offerta Claas si posiziona infine il sistema di guida satellitare “Gps Pilot” che consente alla macchina di avanzare con margini di errore nell’ordine dei due centimetri trasmettendo in tempo reale attraverso il terminale “Cemis 1200” e il sistema di telemetria “Telematics” i propri parametri funzionali agli uffici tecnici aziendali.
Prestazioni estreme
Proposta in quasi tutti i modelli a listino sia in allestimento collinare “Montana” sia in versione cingolata “Terra Trac”, la gamma “Trion” ha visto l’esordio la scorsa estate anche di una versione dedicata alle attività di raccolta condotte su pendenze accentuate. “Trion 540 Montana 4”, questo il nome della macchina, opera sulla base del medesimo sistema convenzionale a cinque scuotipaglia proposto da tutti i modelli che fanno capo alla serie “Trion 500”, mentre a livello di propulsione mutua il medesimo motore che equipaggia la versione “540” da pianura, di fatto il sei cilindri Cummins serie “L9” da otto litri e 900 centimetri cubi in taratura massima di 354 cavalli. L’unità si integra inoltre in un powertrain basato su una nuova trasmissione idrostatica a due rapporti, campo e strada, e su un sistema di propulsione posteriore originale Claas che entra in azione solo quando necessario essendo di tipo elettroidraulico.
Prevede un motore idraulico centrale che aziona tramite un differenziale i semiassi delle ruote posteriori e grazie alla presenza di specifici sensori e di apposite elettrovalvole è pilotabile per via elettronica sia in termini di intervento sia a livello di controllo degli slittamenti delle ruote. L’impianto opera inoltre giovandosi di pneumatici posteriori più strutturati e grazie al disegno a pendolo dell’assale permette raggi di volta più stretti rispetto al passato, giocando quindi a favore di una più elevata maneggevolezza, dote che si esalta quando la mietitrebbia è chiamata a operare su pendenze accentuate. La gestione elettronica del sistema di livellamento non permette solo di affrontare inclinazioni laterali del 38 per cento, salite del 32 per cento e discese dell’11 per cento anche in condizioni di massimo carico, ma anche di manovrare in sicurezza, obiettivo raggiunto rivendendo e migliorando tutti i componenti che realizzano le tre parti-base del sistema di livellamento, il telaio, l’assale anteriore e l’assale posteriore. Il telaio è realizzato con acciai alto-resistenziali e può sopportare anche carichi dell’ordine delle 25 tonnellate, i cilindri di livellamento anteriori e posteriori vantano supporti e steli maggiorati ma operano con pressioni di esercizio basse per diminuire le sollecitazioni all’impianto idraulico e la barra stabilizzatrice è in due parti per migliorarne l’affidabilità.
Titolo: Claas gamma “Trion”, mietitrebbia dalle risposte concrete
Autore: Redazione