Nel 2015 fra i dieci trattori di alta potenza più immatricolati in Italia si sono inseriti cinque diversi modelli John Deere appartenenti alla serie “7R”. Considerando che la gamma è composta da sei macchine, si può affermare che tale linea di prodotto sia la più gettonata dagli operatori del belpaese che necessitano di trattori da campo aperto di elevate prestazioni
Sono sei i trattori che John Deere offre nell’ambito della sua serie “7R”, siglati “7210”, “7230”, “7250”, “7270” “7290” e “7310”, e forti di potenze nominali che spaziano fra i 210 e i 310 cavalli erogati a due mila e cento giri e potenze massime che vanno da 249 a 352 cavalli erogati a mille e 900 giri. Tali prestazioni, abbinate a masse oscillanti attorno alle 11 tonnellate, ben esprimono le possibilità operative delle macchine questione e il loro forte orientamento al traino di rimorchi importanti a livello di massa o, in campo, alle attività pesanti. Trattori concepiti per lavorare duro quindi, peculiarità peraltro suffragata dalla loro impostazione progettuale che non si basa su un carro tradizionale ma sulla presenza di un robusto telaio che sopporta gli sforzi indotti dal lavoro fungendo anche da supporto per l’eventuale assale anteriore sospeso a controllo elettronico “Tls Plus” che in abbinamento a un passo da quasi tre metri di lunghezza conferisce alla macchina doti di stabilità superiori permettendole di esercitare grandi sforzi di trazione con uno zavorramento ridotto rispetto agli standard di settore. Non a caso proprio un “7310 R” ha recentemente esibito un livello di efficienza che si colloca ai vertici della propria classe di potenza con un consumo medio su strada di 331 grammi di gasolio per cavallo/ora, rilevato nel corso dei test tedeschi “TransportMix” effettuati dalla locale associazione Dlg facendo lavorare il trattore a 40 all’ora. A tale risultato ovviamente molto hanno contribuito il motore e la trasmissione, gruppi che da sempre rappresentano il fiore all’occhiello dell’offerta John Deere. Nel caso dei serie “7” i motori sono dei “PowerTech” serie “Pvs” o “Pss” a seconda del modello, con i primi che si caratterizzano per la presenza di un impianto di sovralimentazione basato su una turbina a geometria variabile e i secondi per un impianto di sovralimentazione bistadio. Le cilindrate variano fra i sei litri e 800 centimetri cubi e i nove litri, le architetture sono sempre a sei cilindri e comuni risultano pure le presenze di pistoni di acciaio e giranti delle turbine di titanio, contenuti rivolti a garantire un’affidabilità funzionale il più possibile prolungata nel tempo. Emissionati in stage 4 mediante il lavoro congiunto di sistemi egr, scr e un filtro antiparticolato, le unità sono alimentate mediante common rail operanti a due mila bar sulla base di mappature plurime, il sistema John Deere “Ipm”, che variano l’erogazione in funzione dell’attività svolta arrivando a mettere a disposizione dell’operatore un extra di potenza che può superare i 40 cavalli in più rispetto a quelli nominali. Per sfruttare al meglio tale peculiarità e adeguare lo standard costruttivo delle macchine ai profili di missione che dovranno sostenere John Deere mette poi a disposizione fino a tre diverse trasmissioni, due di tipo power shift robotizzate, “e23 PowerShift” e “CommandQuad/Efficiency Manager” una di tipo continuo denominata “AutoPowr”. Quest’ultima offre quattro modalità d’azione, automatica, personalizzata, manuale e a pedale, che consentono tutte di slegare le velocità di avanzamento dal regime motore garantendo anche una elevata fluidità di lavoro e la costante presenza del rapporto di trasmissione ottimale ai fini del contenimento dei consumi. I gruppi sono gestibili con una singola leva e senza frizione, comando opzionale anche operando con la trasmissione “e23 PowerShift” in quanto dotata di sistema “AutoClutch”: premendo i pedali dei freni il cambio scala automaticamente le marce fino all’arresto, lasciando all’operatore la possibilità di gestire la reattività di tali fasi agendo sul bracciolo “CommandCenter” di quarta generazione che integra anche tutti i più importanti comandi. 23 i rapporti a disposizione, 11 dei quali anche in retro, e numerose le possibilità di programmazione fruibili tramite il sistema “Efficiency Manager” che permette di pre-impostare le velocità di lavoro mantenendo il motore ai regimi ritenuti ottimali. Il sistema cambia marcia da solo, funzione emulabile anche dalla trasmissione automatizzata “CommandQuad” studiata per far fronte ad applicazioni che richiedono specifiche velocità di avanzamento selezionabili nell’ambito di cinque gamme e quattro marce per gamma. Più che giustificata in definitiva la presenza di cinque “7 R” fra i dieci trattori di alta potenza più venduti in Italia nel 2015, performance che permette di affermare senza tema di smentite che in tale classe di potenza John Deere è il marchio più apprezzato dall’utenza in termini di offerta.
Si lavora in prima fila
Dato che i “7 R” sono destinati a operare anche 24 ore su 24, John Deere molto ha curato il comfort proposto dalle cabine lavorando su silenziosità, ergonomia e climatizzazione. La prima dote è stata perseguita mediante l’inserimento di un parabrezza laminato e di una barriera acustica situata sulla parte anteriore del vano che, nel loro insieme portano al limite dei 68 decibell i valori di rumorosità interni. All’ergonomia guardano invece la consolle integrata nella poltrona di guida “Command Arm” che permette di gestire l’intera macchina senza dover muovere il braccio, il monitor “Command Center” che funge da interfaccia fra i computer di bordo e l’operatore permettendo a quest’ultimo di programmare al meglio la funzionalità di ogni singolo gruppo operativo, e la presenza di sedili sospesi pneumaticamente e ruotabili di 40 gradi che permettono di lavorare con l’attrezzo a vista senza doversi continuamente girare. L’impianto di climatizzazione automatico controlla invece temperature e umidità. Da segnalare che tutti i “7 R” sono predisposti già in configurazione base con gli impianti di guida automatica integrata e i sistemi satellitari di gestione elettronica previsti da John Deere. Fra questi anche il sistema “JdLink” che supporta l’operatore tramite la condivisione con la concessionaria, quindi in remoto, del display dati e della diagnosi funzionale. Tutte le macchine risultano inoltre anche allineate con i protocolli di comunicazione che permettono lo scambio di informazioni fra trattore e attrezzature.