Il marchio Case Ih ha sempre contrassegnato macchine ricche di personalità e contenuti oltre che caratterizzate da design d’avanguardia. La nuova generazione “Maxxum”, la gamma media del brand statunitense, ribadisce tali connotazioni abbinando loro anche un’elevata carica di versatilità operativa
Cinq ghei pusé, ma rus, dicevano una volta i vecchi milanesi. Un’affermazione nata nel mondo dell’auto e riferita al fatto che chi voleva comprarsi un’Alfa Romeo verniciata con il colore ufficiale della Casa, il mitico pastello “rosso Alfa”, doveva sborsare qualche lira più rispetto ai normali listini. Un esborso non obbligato, ma imposto dal cuore e dalla passione, le stesse pulsioni che in campo agricolo fanno spesso scegliere un trattore piuttosto che un altro. Anche in campo agricolo, come nell’auto, ci sono in effetti Marchi che l’immaginario collettivo di settore ritiene più esclusivi e nobili di altri, vuoi perché forieri di prestazioni superiori agli standard di categoria, vuoi perché ricchi di contenuti tecnici d’avanguardia, vuoi perché eredi di trascorsi storici importanti. Fra questi Case Ih, brand ufficialmente nato nel 1984, ma la cui origine può essere fatta risalire al 1884, quando Jerome Case fondò la sua “Case Threshing Machine Company” avviando una produzione di macchine agricole. L’azienda venne poi acquisita nel 1967 dal gruppo Tenneco, lo stesso che nel 1984 acquisì poi anche la divisione agricola di “Ihc”, “International Harvester Company”. Dall’integrazione di tali realtà produttive nacque appunto il marchio Case Ih che nel 1999 venne acquisito da New Holland dando origine al gruppo Cnh. Di fatto, quindi, una delle realtà storicamente più rilevanti della meccanizzazione agricola mondiale e, da sempre, anche una delle più avanti in termini di prestazioni e tecnologia. A conferma, la recente rivisitazione della gamma “Maxxum” che, giocando proprio sui contenuti di fondo dei trattori, ha dato luogo a una linea di prodotto fra le più versatili fra quelle presenti sul mercato. Tutti i cinque modelli “Maxxum”, a partire da quello di attacco siglato “115” per arrivar e al top di gamma “150” passando attraverso “Maxxum 125”, “135” e “145”, sono in effetti disponibili con tre diversi powertrain a seconda del profilo di missione cui devono far fronte. I motori sono sempre gli stessi, unità a quattro o sei cilindri serie “Nef” di produzione Fpt Industrial, ma cambiano le trasmissioni risultando disponibili in tre diverse configurazioni che danno origine ad altrettante versioni di uno stesso modello. In allestimento base le macchine sono equipaggiate con un powershift a quattro stadi asservito da un cambio a quattro rapporti, le gamme, denominato “ActiveDrive 4” che mette complessivamente a disposizione 16 marce in avanti rese disponibili anche in retro da un inversore elettroidraulico operante anche sottocarico e modulabile nella reattività. L’eventuale presenza di un super-riduttore alza i rapporti disponibili a 32 e in opzione c’è anche la possibilità di disporre di una versione a 17 marce dello stesso gruppo con il 17.esimo rapporto che permette di muoversi a 40 all’ora a regime motore ridotto o a 50 all’ora a pieno regime. Così configurato il powertrain dei “Maxxum” dà luogo a un trattore di facile gestione e completo negli equipaggiamenti oltre che non oneroso in termini di investimenti, l’ideale per le aziende agricole che necessitano di parchi macchine allargati da dare in uso ai più diversi operatori. Nel caso questi ultimi siano professionalmente molto preparati e in grado di sfruttare al meglio i più moderni contenuti tecnologici è però possibile dar loro in uso i modello “Maxxum Multicontroller”, dotati di trasmissioni “ActiveDrive 8”, dei powershift a otto stadi e tre gamme per complessivi 24 rapporti che possono diventare 48 in presenza del super-riduttore. La prima gamma, copre velocità comprese fra i due chilometri/ora e mezzo e poco meno di undici, risultando adatta per far fronte ad attività che richiedono sforzi di trazione elevati. La seconda gamma permette invece di lavorare fra i quattro chilometri/ora e mezzo e i 19 risultando adatta per far fronte al 90 per cento circa delle attività in campo, in particolare quelle leggere da effettuare in velocità, risultando anche adatta per ottimizzare le movimentazioni aziendali affrontate con i caricatori frontale che la stessa Case Ih mette a disposizione quali accessori originali di fabbrica. Ai trasferimenti su strada è preposta la terza gamma, vuoi perché permette di muoversi a 40 all’ora a regime ridotto o a 50 all’ora a pieno regime, vuoi perché integrante una funzione automatica che cambia rapporto quando necessario trasformando il powershift in un cambio automatico. A tale funzione, presente peraltro anche sulla seconda gamma, può essere programmata in termini di reattività come l’inversore così da dar luogo a cambi di rapporto più o meno veloci e decisi, fermo restando che nel caso si voglia accelerare rapidamente è disponibile anche un kick-down che scalare le marce agendo sul pedale dell’acceleratore. Ne deriva un gruppo particolarmente adatto per le operazioni che vanno affrontate abbinando velocità e trazione come per esempio sono le falciature con attrezzi in combinata, in grado di minimizzare i consumi grazie al fatto che rende sempre disponibile il rapporto di trasmissione più adatto al momento e anche confortevole da usare visto che si deve agire sulla frizione solo per i cambi di gamma. In tale ottica, il comfort di lavoro, è segnalare anche la funzione “freno-frizione” che permette di arrestare il trattore per poi farlo ripartire nella stessa direzione o in quella contraria controllando i movimenti con i soli pedali dei freni. Al top della gamma “Maxxum” i modelli “CvxDrive”, mossi da una trasmissione continua realizzata mediante l’abbinamento di un gruppo idrostatico con un cambio meccanico a due gamme pilotate nei passaggi da una doppia frizione “Dkt” che permette alla macchina di raggiungere su strada i 40 all’ora chilometri/ora a soli mille 600 giri motore o, nel caso le norme lo consentano, i 50 all’ora a mille 750 giri. In campo slega poi il carico motore dalla velocità di avanzamento per garantire sempre i minori assorbimenti energetici possibili in funzione dell’attività svolta. Ne deriva quindi un ottimale bilanciamento tra prestazioni e consumi indipendentemente dagli ambiti applicativi, tant’è che Case Ih per tali mezzi dichiara possibili risparmi di consumi anche dell’ordine del dieci per cento rispetto ai consumi proposti dagli analoghi trattori equipaggiati con cambi powershift. Fra le funzioni ausiliarie disponibili si configurano inoltre quella di “Parking” che blocca in automatico il trattore sulle pendenze e il già citato kick down.