Caratterizzati da un rapporto peso/potenza di 35 chili a cavallo, i rinnovati “300 Vario” di Fendt si slegano dalla loro tradizionale vocazione aziendale diventando dei campo aperto tanto prestazionali quanto leggeri e versatili, in grado di rispondere alle più impegnative esigenze applicative
Per tutti gli operatori europei il marchio Fendt è sinonimo di tecnologia e alte prestazioni, ruolo che il Brand tedesco ha conquistato giocando sia su un’offerta ampia e strutturata sia su un aggiornamento costante e continuo delle macchine per renderle sempre attuali e funzionalmente allineate con le esigenze agricole del momento. Il più recente esempio di tale politica progettuale è dato dalla rinnovata serie “300 Vario”, originariamente concepita per inserirsi nel segmento degli aziendali puri e poi cresciuta a livello strutturale e in termini di contenuti tecnico-funzionali per rispondere anche alle esigenze applicative in campo aperto, senza tuttavia perdere le loro tradizionali doti di compattezza. Trattori estremamente versatili quindi, in grado di far fronte a qualsiasi lavorazione in azienda e in campo, ma anche agili e dinamici e quindi adatti a fungere da vettori quando si devono effettuare traini su strada. Ambiti questi ultimi nei quali i Fendt “300 Vario” si propongono in effetti con potenze massime che spaziano fra i 110 e i 138 cavalli, a cui fanno eco masse di poco inferiori alle cinque tonnellate e quindi con rapporti peso/potenza che stallano introno ai 35 chili per cavallo, circa il sette per cento in meno rispetto alla maggior parte dei campo aperto tradizionali di pari potenza. Così strutturate, le macchine si configurano dunque quali campo aperto di media potenza, connotazione indotta anche da un passo di due mila 420 millimetri e da un lunghezza totale di quattro mila 336 millimetri, capaci però di disimpegnarsi con successo anche nelle classiche attività di manutenzione e movimentazione grazie a raggi di volta di poco superiori ai quattro metri e 20 centimetri. A enfatizzare ulteriormente la vocazione polifunzionale dei mezzi guarda peraltro anche la possibilità di equipaggiare i trattori con un assale anteriore sospeso a controllo elettronico che assicura la massima stabilità sui percorsi tortuosi affrontati con attrezzature portate, soluzione che di fatto stacca i “300 Vario” dai meno strutturati “200 Vario”, rimasti a tutti gli effetti gli unici aziendali all’interno della gamma Fendt, avvicinandoli invece per contenuti e prestazioni alla serie “500 Vario”. Quest’ultima attacca infatti a 125 cavalli, esattamente a metà del già citato range di potenze massime dei “300 Vario”, compreso tra i 110 cavalli della versione “310 Vario” e i 138 cavalli del top di serie “313 Vario”, tarature erogate sempre e comunque da unità Agro Power in architettura a quattro cilindri e da quattro litri e 400 centimetri cubi che trovano nell’elasticità di erogazione la loro migliore dote funzionale. A testimonianza di ciò i valori di coppia massima, compresi tra i 485 e i 596 newtonmetro, erogati già a mille 550 giri e riserve di coppia che raggiungono anche il 55 per cento, performance indotte da alimentazioni common rail ad alta pressione, distribuzioni a quattro valvole per cilindro e sovralimentazioni asservite da impianti intercooler che a livello di emissionamento rispondono alle normative stage 4 grazie alla contemporanea presenza di un egr leggero che abbassa le temperature in camera di combustione e di un sistema di post trattamento scr che abbatte gli ossidi di azoto integrandosi con un catalizzatore ossidante avulso da esigenze di rigenerazione. Tutte soluzioni che mirano alla ricerca della massima efficienza termodinamica, obiettivo cui guarda anche la presenza della trasmissione a variazione continua “Vario Ml 75”, gruppo gestito dal un software “Tractor Management System” che provvede in automatico a garantire bassi assorbimenti energetici slegando il regime motore dalla velocità di marcia e dal carico e ottimizzando in maniera dedicata tali parametri. Alla produttiva è infine dedicata un’idraulica disponibile sia in allestimento a circuito sdoppiato, con pompe capaci di 38+46 litri al minuto, sia con impianto load sensing in grado di erogare fino a un massimo di 110 litri al minuto, flussi che in entrambi i casi alimentano fino a quattro distributori ausiliari, una presa di forza sincronizzata a tre velocità di lavoro, 540, 540 Eco e mille giri al minuto, e un sollevatore posteriore da cinque mila 960 chili di portata massima, con quest’ultimo integrabile a livello opzionale da un analogo gruppo anteriore da tre mila e 130 chili di capacità.