Che siano stocchi di mais in post-raccolta o arbusti e sarmenti, la trinciatura è un’attività strategica per la manutenzione dei terreni e del verde che guarda anche in maniera diretta alla lavorazione e al recupero delle biomasse. Proprio per tale ragione i più recenti sforzi dei tecnici Berti si sono concentrati nello sviluppo di attrezzature in grado di offrire un valore aggiunto in tali applicazioni, impegno che si è tradotto in quel di Hannover nella prima uscita internazionale per il trinciastocchi Berti “Land/P BioG 600” e per la trinciatrice “Picker/Fr”.
Due lavorazioni in un passaggio
La prima è un’attrezzatura nata dalla collaborazione con l’azienda austriaca BioG che consente di eseguire in un’unica operazione sia la trinciatura sia l’andanatura dei residui di coltivazione. I residui vegetali vengono infatti dapprima trinciati, entrando dalla parte frontale della macchina, per poi essere deposti su un apposito nastro trasportatore composto da moduli intercambiabili e posizionato nella parte posteriore. Quest’ultimo convoglia il materiale trinciato verso il lato sinistro dell’attrezzatura, scaricandolo poi sul terreno in modo continuo, così da realizzare andane di forma regolare che facilitano la successiva attività di raccolta. Azionabile mediante trattori eroganti un range di potenza compreso tra i 200 e i 380 cavalli, il trinciastocchi “Land/P BioG 600” vanta inoltre un fronte di lavoro di sei metri, lungo il quale operano 72 mazze.
I terreni umidi non sono un problema
Propone di serie un rullo maggiorato integrante un organo di pulitura che permette alla macchina di operare al meglio anche su terreni umidi, un tenditore automatico del- le cinghie volto a gestire in modo e cien- te la trasmissione di potenza in un’ottica di minimizzazione delle necessità manutentive, una fanaleria a led integrata nel telaio e piedini di supporto che risultano preziosi in fase di parcheggio per occupare il minor spazio possibile nelle rimesse.
Da parte sua la trinciatrice “Picker/Fr” spicca per l’estrema flessibilità d’impiego, potendo essere abbinata al trattore sia frontalmente, sia posteriormente, con la prima delle due configurazioni che diviene particolarmente consigliabile in caso il materiale da trinciare sia abbondante e ricco di possibili rischi di foratura dei pneumatici del trattore.
Tre livelli di polidriecità
La nuova proposta tecnica di Berti è quindi soluzione ideale anche per i trattori a guida reversibile, esaltandone la poliedricità d’uso. Tre i modelli della serie, rispettivamente da 150, 180 e 200 centimetri di fronte operativo.
All’interno della robusta struttura, il rotore di taglio, dotato o di denti fissi o di mazze mobili, che sminuzza efficacemente elementi dal diametro dagli otto ai 18 millimetri. Ciò grazie anche all’azione di un pick-up brevettato che agevola l’ingresso dei materiali residuali e ne ottimizza l’esposizione agli organi trincianti.
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Titolo: Berti, trianciatura ad alti livelli
Autore: redazione