Le barre falcianti prodotte da Bcs possono coprire tutte le attività di sfalcio condotte in piano o su terreni declivi, ambiti questi ultimi per i quali la Casa ha anche previsto modelli di specifica progettazione. Fra un metro e 68 centimetri a tre metri e 25 centimetri le larghezze disponibili.
Lo sfalcio dell’erba fu in assoluto una delle prime attività agricole diffusesi nel Mondo oltre che una delle prime a essere razionalizzata e forzata in termini colturali. Un esempio in tal senso le marcite lombarde, soluzione ideata dai monaci cistercensi per forzare la produzione dei foraggi mediante una sottile lama d’acqua fatta scorrere in continuo sulle superfici erbose. Tale soluzione permise di incrementare le rese ma, là dove applicata, creò anche non pochi problemi logistici e sociali causa la continua presenza delle masse di braccianti preposte allo sfalcio. Non fu un caso quindi se proprio in una delle zone produttive vocate al foraggero, l’area di Abbiategrasso, nacquero le prime falciatrici meccaniche, macchine progettate e costruite dall’attuale gruppo Bcs a partire dal 1943 che in breve si imposero sul mercato non solo per la loro capacità di sostituirsi all’uomo ma anche per la qualità con la quale operavano, tagliando il foraggio in maniera netta e precisa, senza dar luogo a strappi delle radici.
La medesima qualità operativa Bcs nel tempo l’ha poi trasferita anche sulle sue barre falcianti, oggi proposte in tre diverse configurazioni ciascuna delle quali tende a soddisfare esigenze di lavoro diverse. L’attacco è rappresentato dai quattro modelli della serie “Duplex”, barre falcianti portate posteriormente caratterizzate da un doppio movimento alternativo che vede lame e denti azionati simultaneamente in maniera contrapposta.
Il “taglio a forbice” che ne deriva molto riprende dal taglio praticato dalle falciatrici motorizzate e recide in modo netto lo stelo del foraggio senza sfilacciarlo, mantenendone quindi inalterato il valore nutritivo. Questa tipologia di taglio consente inoltre una ricrescita rapida e rigogliosa del tappeto erboso e fa delle “Duplex” le macchine ideali per piccole aziende, anche montane, e per la manutenzione del verde. Si inquadrano in tale ottica anche le larghezze di lavoro, comprese fra un metro e 68 centimetri e due metri e 42 centimetri a seconda del modello.
Concettualmente del tutto diverse le barre portate posteriormente serie “Rotex Xt”. Operano infatti mediante dischi posizionati lungo la barra falciate in numero variabile fra quattro e sette e proprio tali presenze fungono anche da base per la denominazione dei vari modelli. Accade quindi che l’attrezzatura di attacco, “Rotex Xt 4”, si proponga con quattro dischi che danno origine a un fronte operativo di un metro e 65 centimetri, mentre al top di gamma si colloca il modello “Rotex Xt 7”, capace di operare su larghezze fino a due metri e 85. Tra i punti di forza della serie, il contenuto assorbimento di potenza che rende le barre utilizzabili sia con i trattori compatti spesso usati per falciare sui terreni declivi sia in combinata con falciatrici frontali se si opera in piano con trattori aziendali.
Concettualmente simili alle precedenti e quindi fruibili in analoghe attività, anche le “Rotex Xr” che però, rispetto alle “Xt”, propongono in abbinamento alle lame un rullo condizionatore di resina poliuretanica atto a sfibrare il tagliato per accelerarne l’essicazione. In questo caso le larghezze partono dai due metri e cinque centimetri nel modello di attacco “Rotex Xr 5” per salire ai due metri e 85 di “Rotex Xr 7”, a sette dischi. Sempre allestite sulla base dei concetti progettuali “Rotex”, ma concepite per essere portate anteriormente, ci sono poi le falciatrici “Rotex Avant Nt” e “Rotex Edelweiss As”, entrambe disponibili in tre modelli in funzione del numero dei dischi.
Capaci di sfalci fino a due metri e 85 centimetri, vantano trasmissioni principali operanti mediante ingranaggi in bagno d’olio e atte a garantire la massima resistenza alle sollecitazioni durante il lavoro. Di serie sono inoltre previste una frizione e una ruota libera per la salvaguardia della trasmissione, mentre uno snodo centrale consente alle macchine di oscillare rispetto all’attacco in un range di più o meno cinque gradi per adattare le barre alla morfologia dei terreni su cui vengono impiegate. Le “Edelweiss” vantano inoltre soluzioni tecniche tese a renderle il più possibile leggere e quindi facili da gestire se impiegate su superfici declive, obiettivo peraltro perseguito anche con una completa riprogettazione del telaio portante, disponibile in sei varianti così da permetterne l’uso con qualsiasi trattore, della trasmissione e della scatola di comando, realizzata con largo impiego di alluminio. Rispetto alle “Rotex Avant Nt”, le “Edelweiss” non sono disponibili con il condizionatore, accessorio invece disponibile sui modelli “Rotex Avant Nt” a sigle “R6” e “R7” oltre che sulle ammiraglie della gamma, le serie “Neva”, progettate per far fronte ad attività continuative condotte ad alta velocità su grandi superfici.
Divise in due distinte sotto-linee a seconda che il condizionatore sia a rulli o a flagelli, avanzano soluzioni tecniche brevettate orientate a garantire performance, affidabilità e una elevata qualità del foraggio. Tra queste si evidenzia il telaio a movimenti multipli “MultiFloat Frame”, supportato da un cinematismo a parallelogramma che garantisce alle macchine l’adattabilità a ogni tipo di terreno e il superamento di eventuali ostacoli senza danneggiare la barra falciante o gli organi interni della trasmissione.
Il sistema di alleggerimento dinamico consente invece di ottimizzare il peso a terra della falciacondizionatrice a qualunque velocità su qualsiasi terreno. Ciò dà luogo a minori consumi, maggior manovrabilità e qualità di taglio sempre elevata grazie alla pulizia della barra falciante. Da precisare che le “Neva Avant R”, con condizionatori a rulli, sono disponibili nei modelli “R7” ed “R8” rispettivamente da due metri e 85 centimetri e tra tre metri e 25 centimetri di larghezza, mentre le “Neva Avant F8”, a otto lame e con condizionatori a flagelli, sono disponibili solo nella larghezza massima di tre metri e 25 centimetri.